Parte 1 Un nuovo signore

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❌❌❌Questa storia contiene scene violente❌❌❌

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Vi presento una storia, che pagina dopo pagina, diverrà sempre più cupa. Dove gli dei considerano gli uomini dei burattini, incubi e deliri sempre più pulp, dove il destino si divertirà a dare tutto e strapparlo via subito dopo. I protagonisti affronteranno le loro paure e sveleranno la loro vera natura. Magia, potere, dolore, passione, questo è ciò che voglio mostrarvi, è ciò che vorrei farvi provare. Buona lettura.

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Il castello era senza un padrone da decenni. La costruzione ricopriva tutta la superficie della rupe e da lontano sembrava un unico immenso blocco, per il fatto che era stato costruito con le pietre di quelle montagne. Scure dalle venature che andavano dal verde al marrone. L'unica torre centrale svettava su quel grigiore, sembrando un faro pronto ad indicare la via a chi si fosse trovato in mare.

Le case della cittadina partivano da quelle più antiche, costruite durante la fondazione del castello, all'epoca ospitavano i manovali. Situate ai piedi della rupe a cui si aggrappavano tenaci, come ad evitare di scivolare giù, grigie anche loro. L'unica nota di colore la davano gli infissi in legno dipinti per lo più in blu e verde bottiglia.

Le viuzze  si diramavano dalla cima, avviluppandosi fino a formare vie sempre più ampie per finire nella grande piazza: un esteso terrazzamento ottenuto con un decennio di lavoro da parte di uomini ed animali da soma.

Oltre la piazza, le vie e le case di costruzione più recente, si distinguevano dalla zona vecchia grazie alle loro linee più proporzionate e armoniose, per le quali erano state utilizzate anche pietre più chiare provenienti dalla cava distante una cinquantina di chilometri.

La pendenza del territorio donava alla città l'aspetto di una valanga di case che scendevano impetuose accavallandosi tra loro terminando all'improvviso, con un taglio netto poco prima della via che serpeggiava lungo l'alta scogliera frastagliata, modellata dal vento e dalla vorace fame del mare.

Sul lato destro della rupe una sorgente dava vita ad un ruscello che, dopo una cinquantina di metri, accoglieva l'acqua proveniente da altri due canali che, deviati dall'uomo formavano così un fiume che, con vigore, scendeva per gettarsi infine nel Mar Dalari con un salto di oltre sessanta metri.

Vi era un faro sul bordo di quel dirupo, bianco dal tetto in ardesia che, aiutava le navi a non finire su quegli scogli che, continuavano a rimanere pericolosamente aguzzi nonostante l'incessante sciabordio delle onde. 

I vecchi narravano di una giovane che si gettò da lì per scappare dalle grinfie di un signorotto che, pur di averla fece assassinare il suo amato. La sua anima penante manteneva quel luogo intatto e alcuni giuravano di averla vista saltare da uno scoglio all'altro nelle notti di plenilunio, o aver sentito il suo pianto che si confondeva con la voce del mare.

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