4 capitolo

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Malachi pov

passai il resto della serata cercando di sviare i miei pensieri, ma la mia mente ritornava sempre su di lei, erano le due di notte e lei ancora doveva tornare a casa, stavo impazzendo e già avevo pensato a tutto ciò che sarebbe potuto accadere, lei con Lowell ed io fremevo dalla voglia di picchiarlo , decisi di uscire ed andarla a cercare, presi le chiavi della macchina e di corsa salì in macchina.

la mia mente era pronta al peggio e i miei pugni non vedevano l'ora di scagliarsi contro quella faccia di cazzo, in cuor mio sapevo che i miei pensieri erano sbagliati, lei non era mia, ma lo era stata e non sarebbe stata più di nessuno a parte me, e sapevo fosse un comportamento da egoista ma io lo ero e non mi sarei fatto nessuno scrupolo, non ora e ne mai quando si trattava di lei.

arrivai fuori una delle discoteche più famose, "Le désir rouge" era rinomato per le droghe e per il sesso e sapevo che l'avrei trovata qui

entrai nel locale, e la vidi, sembrava un angelo, ma uno di quelli che ti tentano, stava ballando con Lowell, i loro corpi erano a contatto e lui manteneva la mia Altea per la vita, lei muoveva il suo meraviglioso culo contro di lui, e tutto dentro di me stava impazzendo

mi incamminai verso il bar, e cercai di passare inosservato, volevo vedere dove sarebbe arrivata con lui, anche se non ero  del tutto convinto che sarei riuscito a mantenere la calma

<<un old fashioned grazie>> la barista era anche abbastanza carina, capelli rossi, labbra grosse e belle tette, ma non era il momento di pensare a lei, forse più tardi

<<ecco a lei, un drink molto forte, qualcuna ti ha spezzato il cuore?>> avvicina il suo volto al mio e mi guarda con quegli occhi come se volesse mangiarmi 

<<penso non siano cazzi tuoi, ed ora allontanati>> le ragazze così non le avevo mai sopportate cazzo, erano pur sempre delle donne perché non si facevano desiderare

mi girai a guardare il mio angelo peccatore, e la vidi fissarmi, alzai il mio drink e sfoggiai il mio miglior sorriso di sfida, la vidi incamminarsi verso di me

<<ciao occhioni belli, come mai qui?>> guardai i suoi vestiti, e quanto avrei voluto toglierli, qui in mezzo a tutti per far capire a chiunque ci volesse provare, che lei era mia, solo ed esclusivamente mia

<<tu che cazzo ci fai qui, non io cazzo, che problemi hai?>> 

<<mi sono trovato qui per caso, non sei la motivazione della mia presenza qui, non mi sarei mai scomodato così tanto per te>> speravo non capisse che stessi mentendo

<<quindi guarda caso siamo nello stesso locale, e per di più sei venuto anche solo>> 

<<chi ti dice che sono solo?>> ed ammiccai al gruppo di ragazze sedute sui divanetti che guardavano nella mia direzione dal mio ingresso

<<dio fai schifo>> 

<<questa gonna ti sta davvero bene, ma staresti ancora meglio senza nulla e distesa sul mio letto>> le afferrai la vita ed la feci sedere sulle mie gambe 

<<toglimi le tue cazzo di mani dal mio corpo>> 

<<sai che ciò che è successo tra noi, si ripeterà vero?, io e te siamo fatti per fare sesso, solo io e te, sai bene che potremmo litigare per sempre ma dopo ci toglieremo sempre i vestiti>> abbassai le mie mani sullo spacco della gonna che lasciava poco all'immaginazione e cazzo come poteva andare in giro così, era tutto in bella vista e lei era mia

<<ciò che è successo tra noi, non capiterà mai più, mi scoperanno altri ragazzi e tu potrai solo sentire le mie urla dall'altra stanza senza poter fare nulla>> la sua bocca sfiorò il mio collo, si alzò dalle mie gambe e andò via, ed io rimasi ad ammirare la sua figura andar via, sapendo che quando sarei sprofondato tra le sue cosce, l'avrei fatta mia una volta per tutte e non avrebbe potuto scappare più

due delle ragazze che erano sedute suoi divanetti mi raggiunsero, una prese a baciarmi il collo, mentre l'altra prese a strusciarsi contro di me, ma la mia attenzione era completamente rivolta ad una stronza con gli occhi più belli del mondo, che mi guardava mentre ballava contro Lowell, quello stronzo che avrei picchiato prima o poi, presi a baciare una delle due ragazze mentre i miei occhi erano sempre fissi nei suoi, immaginai la sua bocca contro la mia, e divorai la bocca della ragazza con i capelli biondi pensando alla bocca di una stronza che avrei tanto voluto fottere

Altea baciò Lowell senza mai staccare gli occhi da me, e sapevo fosse una sfida, voleva sapere dove sarei arrivato, in quel locale era abitudine che le persone facessero sesso in pista, sui divanetti, ovunque era lecito poter scopare, misi la biondina sulle mie gambe, e iniziai a baciarle il seno, Lowell  alzò Altea per il culo, e lei incrociò le sue gambe attorno alla vita di Lowell senza staccare mai gli occhi da me, se voleva la guerra l'avrebbe avuta.

la biondina mi desiderava, ma l'unica cosa che volevo era Altea, mi alzai dalla sedia, feci scendere aggressivamente la biondina, e mi recai in pista, volevo lei cazzo, diedi un pugno a Lowell e lui mollò la presa da Altea, la presi per la vita e me la caricai sulle spalle

<<abbiamo qualcosa da dover completare io e te>> le dissi e le diedi uno schiaffo sul culo

<<questo posso toccarlo solo io lo sai, si o no?>> 

<<che cazzo vuoi mettimi giù>> iniziò a dimenarsi come una pazza, aumentai il passo ed arrivammo in bagno

iniziai a baciarla, le mie labbra erano ovunque, le sue labbra erano sul mio collo, le tolsi la maglia e le bacia il seno, non aveva il reggiseno e ciò mi fece morire, dio era così bella, le tolsi la gonna e mi abbassai tra le sue gambe, le misi una gamba sulla mia spalla così da avere l'accesso completo, le strappai le mutande, la leccai come mai avrei pensato di fare

<<cazzo siii>> mi bloccava la testa tra le sue gambe ed io impazzivo, volevo ancora di più, la leccai piano, e le inserì le dita nel suo punto debole

<<sei mia cazzo, non lasciarti toccare da nessuno oltre me>> la stavo pregando, ma era così mia e nessuno avrebbe mai dovuto vedere Altea nuda, ansimante, che chiedeva un orgasmo, a parte me.

aumentai il ritmo delle dita, e della lingua, e lei venne, ingoiai tutto ciò che le apparteneva e mi dissetai tra le sue cosce

<<sei sempre così dolce>> mi alzai per guardarla negli occhi, e lei avvicinò le sue labbra al mio orecchio 

<<non aspettarmi stasera, avrò altro da fare con Lowell>> se ne andò, e mi lasciò lì

ora capivo come si era sentita, mi aveva sfruttato per farmi provare le stesse sue emozioni di qualche anno prima, dell'errore che avevo commesso io, cazzo.... sono un coglione.




spero che possa piacervi questo capitolo diverso dagli altri, finalmente Malachi si è reso conto di essere un coglione, fatemi sapere se vi sta piacendo, lasciate un commento e un like, a domani con un altro capitolo, ciaoooo.

Nell'ombra dei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora