Altea pov
Malachi mi accompagnò a lavoro e nessuno dei due disse una singola parola, il tragitto durò più del previsto, l'aria era pesante, ed il silenzio riempiva le quattro pareti dell'abitacolo, mi aveva sfruttata di nuovo, ed io avevo lasciato che lo facesse, che ingenua che ero, pensavo che tra noi fosse cambiato qualcosa pensavo lui avesse capito che tutto ciò che davvero desiderava era me, e non solo il mio corpo, ma anche la mia anima, io l'avevo visto, avevo visto come mi guardava quel giorno in doccia, il suo modo di parlarmi, il suo modo di lavarmi i capelli, ma soprattutto il suo modo di non volermi mancare di rispetto in quel momento, ma come sempre ero stata una stupida a fidarmi di lui, dopo tutto si era sempre approfittato di questa mia debolezza nei suoi confronti, e l'aveva fatto di nuovo, fingere che gli importava davvero di me per poi scoparmi come se fossi una delle tante, ma questa volta avrebbe rimpianto di avermi sfruttata.
<<altea mi serve una mano al tavolo due, potresti portare queste birre>>
<<certo nessun problema vado io>> presi le birre e mi recai al tavolo, ma chi vidi mi fece rabbrividire
<<quanto sei bella questa sera sorellina mia>> Vincent era lì che mi guardava con quel sorriso beffardo e alcuni dei ragazzi che erano seduti con lui mi lanciarono uno sguardo malizioso
<<perché sei qui? cosa vuoi dalla mia famiglia e da me>> la mia mano destra iniziò a tremare, succedeva sempre quando succedeva qualcosa che mi facesse innervosire, o quando l'ansia saliva, era il modo in cui il mio corpo mi avvisava che da lì a poco avrebbe dovuto scaricare in qualche modo tutta l'energia e l'ansia accumulata
<<rivoglio i miei soldi, oppure farete tutti una brutta fine>> la sua mano si avvicinò alle mia, ma ritrassi la mia mano prima di un possibile contatto tra di noi, il solo pensiero della sua pelle contro la mia mi fece salire un conato di vomito
<<uccideresti la tua famiglia per dei soldi?? sei un uomo con ancor più poco valore di ciò che pensavo>> mi limitai a ridergli in faccia per poi andare via, tanto qualsiasi cosa avessi detto sarebbe stata comunque inutile
le ore passarono e di Vincent nessuna traccia sembrava come volatilizzato, e da una parte meglio così, non volevo vedere più la sua faccia, ma sapevo che ciò non fosse possibile, ci avrebbe reso la vita un inferno per poi andare a fanculo da qualche part.
Ma ora non volevo pensarci, avevamo chiuso il locale, ed ero rimasta solo io a pulire il mio bancone, mi servivano alcuni straordinari per potermi pagare la macchina ed alcune cose che mi sarebbero serviti nei miei successivi, avevo dei progetti in mente, sempre se tutte le mie idee sarebbero state possibili
nel totale silenzio mi feci due bicchieri di birra, ma un rumore mi fece sobbalzare, chiunque fosse mi aveva fatta spaventare
<<chi è?>>
<<hei sono io, scusami se ti ho fatta spaventare, stavo controllando che tutto fosse in ordine così da poter chiudere il locale>> vidi Lowell venire verso di me, non ci eravamo più parlati dall'ultima volta, lui mi aveva evitato ed io avevo lasciato correre
<<heii, dai vieni, beviamo qualcosa assieme>> ci sedemmo vicini ed iniziammo a parlare del più e del meno, di tutto ciò che fosse successo dall'ultima volta in cui ci eravamo parlati
<<che ne dici se domani organizziamo una pizza a casa mia? potresti restare a dormire come sempre, sai che abito da solo, quindi è tutto per te il mio appartamento, i miei amici sono tutti fuori città, ma se vuoi puoi invitare Aria a passare la serata con noi>> mi disse per poi toccarsi nervosamente i capelli
<<certo omettone, ma staremo solo noi due perchè domani Aria lavora>> pulimmo i bicchieri che avevamo usato, e nel frattempo continuammo a parlare, chiudemmo il locale e ci recammo vicino alla sua macchina
<<piccola se vuoi posso darti un passaggio, la tua macchina non c'è>>
<<la mia macchina serviva a mio fratello, quindi siiii accetto il tuo passaggio>> enfatizzai l'ultima parte della frase e ciò lo fece ridere, salimmo in macchina e passammo il restante del tempo a cantare le nostre canzoni preferite, fortunatamente avevamo gli stessi gusti musicali
<<eccoci arrivati>> e scese dalla macchina per aprirmi la portiera, era un vizio che aveva sempre avuto e ciò mi fece ridere
<<come sei stupido>> ci salutammo ed entrai a casa
<<il tuo fidanzatino è disgustoso>> una frase detta nel buio più totale mi fece sobbalzare
<<che malato che sei, per spiare le vite degli altri, quando la tua di vita fa schifo davvero>>
<<un malato da cui ti sei fatta scopare però>> si alzò dal divano e venne verso di me, mi afferrò il braccio ed azzerò la distanza tra i nostri corpi, puzzava di alcool, e ciò significa che aveva bevuto come una spugna, la stanza era completamente in disordine, ed una pistola era sul nostro tavolo
<<sei ubriaco, toglimi le mani di dosso>>
<<perchè non mi ami occhioni belli?>> non capivo, come voleva essere amato da me se tutto ciò che sapeva dimostrarmi era solo quando mi scopava
<<sei completamente andato, non vuoi che io sia tua, ma non vuoi nemmeno che io sia di altri>> la mia risata riempì tutto il salone, che in questo momento era un porcile
<<sono geloso di te>>
<<tu sei geloso perchè pensi che io sia solo tua, ma non la tua fidanzata, ma la tua puttana, quella che ti serve quando devi rilassarti>> carica di rabbia mi scrollai di dosso le sue mani ed andai nella mia camera.
la mattina dopo
oggi avevo appuntamento con Lowell ci eravamo sentiti, e dopo mangiato sarei dovuta andare da lui
<<il pranzo è pronto alteaaaaa scendiiii>> Jacob stava urlando come uno stupido, nemmeno fossi sorda
scesi le scale e iniziammo a parlare, evitai completamente di guardare Malachi ed anche lui evitava me, l'aria in casa era tesissima ma nessuno dei due disse nulla
<<jacob io stasera andrò a dormire da Lowell, tornerò domani mattina, ho la macchina quindi non devi farti nessun problema>>
<<come mai vai a dormire da lui??>> ma a chiedermelo fu Malachi
<<perchè siamo amici ed abbiamo sempre organizzato queste cose tra noi due>>
<<fai quello che cazzo ti pare>> disse per poi alzarsi velocemente, la sedia finì a terra, e sentimmo la porta sbattere, era uscito
<<spiegami che cazzo succede tra voi due, adesso>>> jacob mi guardava infuriato e ciò mi fece contorcere lo stomaco.
cazzo.
spero che questo capitolo possa piacervi, mettete like e lasciate un commento, ciaoooooo
STAI LEGGENDO
Nell'ombra dei tuoi occhi
Romanzi rosa / ChickLitEra da anni che i nostri occhi non si incontravano, facevo qualsiasi cosa potessi per non guardarlo, per sottrarmi al suo sguardo, ma lui era sempre lì, nell'oscurità, nell'ombra c'era la sua presenza, era indistruttibile, e quando tutto ciò che pro...