Estate: Hotel Luna Rossa/18

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Guai in famiglia all'Hotel Luna Rossa

6. Riccardo & co.

III

In auto il tragitto di ritorno gli parve lungo, forse per l'impazienza, la stanchezza, forse perché di notte, nel buio, Daniele guidava piano, con cautela. I suoi genitori e la zia l'avevano riempito di raccomandazioni su quel punto. I notiziari erano sempre pieni di notizie tragiche, ragazzi che si schiantano con l'auto di ritorno da una serata.

Quando erano finalmente rientrati nel parcheggio dell'Hotel Luna Rossa, Liam e Adam s'erano ridestati. Anche Riccardo s'era quasi assopito, ma era bastato poco per ricaricare tutti quanti. Gabriel, che forse voleva evitare cambiassero idea e andassero tutti a dormire, s'era messo a punzecchiarli, comportandosi in modo infantile. Aveva dato uno sculaccione a Liam, poi sottratto il telefono di mano ad Adam, facendosi rincorrere nella hall, urlando come un cretino. Dietro il bancone della reception, il guardiano notturno, un tipo sui trenta, muscoloso a giudicare da come la camicia gli stava stretta, li richiamò aspramente.

"Bambini, dai, l'ascensore", li richiamò a raccolta Daniele, ridendosela. Ma pure nel vano ascensore Gabriele e Liam avevano ripreso a punzecchiarsi. Gabriel continuava a tentare di sculacciare il ragazzo, che reagiva con scappellotti sulla nuca. "E state boni!", li riprese anche Riccardo, con una risatina.

Giunti al piano, si divisero brevemente. Daniele voleva cambiarsi, così anche Riccardo, togliere la camicia e indossare qualcosa di più comodo. Be', magari non avrebbe messo proprio il pigiama... ma una maglietta e dei pantaloncini sportivi, ecco. Uno stile che non era poi il suo. In effetti, canottiere da basket, magliette in cotone, bianche, nere, senza scritte, e pantaloncini sportivi, da tuta, per lui erano abbigliamento casalingo, mica per uscire. Per Gabriel, ma anche per Daniele, andavano bene pure per uscire la sera.

Mentre si cambiava, mettendo al contempo un po' di ordine, tirando fuori il pigiama dal trolley e mettendo via il cambio post bagno al mare, i costumi ancora bagnati, il suo e quello di Daniele, i teli, le magliette sgualcite, suo cugino s'era chiuso in bagno, per un po'.

"Danieeee", cominciò a chiamarlo, impaziente. "Dai, che devo andare in bagno pure io". S'era cambiato, ma si sarebbe sciacquato la faccia volentieri, fosse solo per rimuovere ogni residuo lasciato dal sudore, dall'alcol. Avevano smaltito un po' tutti, restando sufficientemente allegri e vigili. Una serie di rumori, lo scarico, la porta s'era aperta. Daniele era ricomparso mezzo nudo, i vestiti tra le mani, il viso umido, i capelli bagnati. Lo superò, socchiuse appena la porta e fece pipì, sospirando di sollievo. Passando davanti il lavandino si sciacquò e diede una sistemata ai capelli.

"Non è che ora si sono addormentati?", domandò Daniele, mentre si accingevano a uscire, le infradito ai piedi.

"Vabbè tanto meglio allora, ce ne torniamo a dormire", rispose.

"Dai cuggi, siamo in vacanza, non abbiamo orari, mica c'è papi a tirarti giù dal letto".

Decisamente, in quel frangente, non voleva pensare a papà, alle sue regole, al modo in cui era sempre stato presente, malgrado il lavoro lo tenesse fuori casa, fuori città. Non ce l'aveva mai davvero con suo padre. Lo guidava, a volte in modo un po' forzato, ma non gli aveva mai imposto nulla, sul serio. Anzi, quando aveva smesso di stargli addosso, concentrandosi su suo fratello, aveva quasi provato una specie di gelosia. Ma era solo l'abitudine, ecco. Era anche la realizzazione che aveva ormai diciotto anni. Era quasi un adulto. La scuola era finita e nessuno avrebbe continuato a dirgli cosa fare, a controllare i suoi passi. Quella libertà improvvisa, a volte, lo spaventava.

Percorsero il corridoio, nel silenzio notturno il ciabattare riecheggiava. A metà strada, sorpresero Liam, correva verso di loro, in pigiama. Che poi, era solo una maglia leggera e dei pantaloncini cortissimi che scoprivano le cosce bianche. Si capiva che era un pigiama solo per il colore, azzurro chiaro, e il fatto fossero coordinati, il pezzo di sopra e di sotto.

Conciati per le feste (#SV10)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora