Estate: Hotel Luna Rossa/21

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Guai in famiglia all'Hotel Luna Rossa

7. Nico & Ludo

III

"Nico, io te lo dico, appena vi cacciate ancora una volta nei guai, puoi salutare per sempre la tua vacanza, resti in punizione tutta la settimana!", tuonò sua madre.

"Ma non facciamo niente, stiamo in camera ti ho detto, riposiamo, è uguale, qui, lì..."

"Sì, uguale... io ti ho avvisato! Che poi ho pure promesso di badare a Ludovico..."

"Che palle, non è un bambino, è pure più grande di me!"

"E si comporta peggio di te, pensa un po'". Di nuovo, sua madre riusciva a proferire degli apparenti complimenti che però suonavano malissimo, delle critiche velate. Come quando gli aveva detto che era ribelle, sì, disubbidiente, maleducato magari, ma viziato no. Cosa voleva che le dicesse? Era assurda come sempre.

"Vabbè, io vado", tagliò corto, e ignorando la madre che continuava a ripetere il solito disco rotto, si chiuse la porta della camera alle spalle, restando finalmente solo e libero nel corridoio dell'albergo. Si diresse verso l'ascensore, destinazione ultimo piano, dove stavano le camere più grande, le suite e quant'altro.

Quando erano tornati dal lido, Ludo con lui in auto, la famiglia del ragazzo direttamente in paese, avevano brevemente discusso sul programma del pomeriggio. La mamma avrebbe voluto che riposassero, ma certo non in camera con i suoi genitori. Aveva dato loro il permesso di andare in piscina, a sdraiarsi, certo non a fare il bagno, premurandosi di raggiungerli in poco tempo, per tenerli d'occhio, ma Nico aveva avuto un'idea migliore. Anche perché, con i danni del pomeriggio precedente, ormai in piscina erano mal visti e il personale non li avrebbe mollati un solo istante. Sapeva d'altra parte che la famiglia di Ludo alloggiasse in una suite, un appartamentino quasi, con due camere da letto comunicanti, una per i genitori e una per lui e la sorella. Rispetto alla piccola camera tripla in cui alloggiava, s'immaginava fosse dotata di chissà quali comfort. Aveva così proposto a Ludo di salire su in camera da lui, guardare la TV e stare buoni a riposo, in attesa dell'orario più consono per la piscina... un'opzione migliore del lasciare che andassero in piscina da soli, no? E intanto, sua madre aveva valutato in tutt'altro modo la proposta.

S'era comunque imposto, sua madre poteva fare ben poco. Quando erano tornati, Ludo era andato su in camera, Nico s'era giusto trattenuto per lasciare le sue cose. E per subire l'ennesima ramanzina, il pacchetto di raccomandazioni materne. Finalmente libero, s'era presentato alla porta della suite. Nel corridoio, poco distante, aveva visto un carrello delle pulizie, forse dimenticato, o magari c'era stato qualche problema in una camera.

Ludo aprì la porta. S'era cambiato. Aveva tolto la camicia a maniche corte che aveva indossato a pranzo, al ristorane del lido, preferendo una comune magliettina con dei loghi sportivi, e dei pantaloncini corti. Nico era rimasto con il costume, quello asciutto, di ricambio, che portava sopra le mutande, e la maglietta.

"Ok, vediamo sto posto com'è", esordì, impaziente e curioso. Si guardò intorno: la porta si apriva su un piccolo ingresso, c'era un mobiletto con una lampada a un vaso, un armadio, poi sulla sinistra un bagno spaziosissimo; proseguì e trovò una specie di salottino, un divanetto e un tavolino e poi, dopo un'altra apertura ad arco, la camera da letto. Da lì si accedeva alla camera dei suoi genitori. A ben vedere, era un inutile spreco di spazio. Non serviva a nulla tutto quello spazio, non c'era nulla di interessante. E l'arredo cozzava con il disordine lasciato, probabilmente, dalla sorella di Ludo, la valigia gettata sul divanetto, i prodotti da bagno sparsi in giro...

"Be', è grande", disse poi, fermandosi vicino al letto. Aveva curiosato e sentiva di dover dire qualcosa, anche se non era poi così entusiasta. A Ludo non sembrava importare e saltò sul suo letto. Notò che i due letti erano più grandi del lettino singolo che aveva in camera con i suoi, potevano benissimo starci tutti e due. Nel letto a sinistra c'era un caos di vestiti, il pezzo di sopra di un costume... roba di Giada, ovvio. Montò sul letto a destra, quello di Ludo, che aveva ripreso in mano...

Conciati per le feste (#SV10)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora