capitolo 2: La caduta di Ramgrav

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Il sole tramontava lentamente dietro le colline di Ramgrav, tingendo il cielo di sfumature arancioni e rosse. Lydia e Rakosh erano seduti al loro tavolo di legno massiccio, consumando una cena frugale dopo un'altra giornata estenuante. Il pane croccante, il formaggio stagionato e una zuppa calda di verdure riempivano i loro piatti, mentre una candela illuminava dolcemente l'atmosfera.

Rakosh osservava sua figlia con attenzione. Nonostante il duro lavoro nei campi, Lydia sembrava distratta, i suoi occhi azzurri fissi sulla fiamma tremolante della candela. Le sue mani giocherellavano con un pezzo di pane, sminuzzandolo senza mangiarlo.

"Lydia," disse Rakosh, la sua voce profonda e calma. "Sei ancora turbata per quell'incontro al mercato, vero?"

Lydia alzò lo sguardo, sorpresa che suo padre avesse notato il suo stato d'animo. "Sì, papà. So che hai detto che era probabilmente solo un ubriacone, ma... c'era qualcosa in lui. Qualcosa di diverso."

Rakosh sospirò pesantemente. Le rughe sul suo viso si approfondirono, come se stesse lottando con pensieri sepolti da tempo. "Forse è giunto il momento di parlarti di tua madre, Gabrielle."

A quelle parole, Lydia si raddrizzò sulla sedia. Sua madre era un argomento raramente discusso, un dolore troppo profondo per essere toccato. "Mamma? Cosa c'entra lei con quell'uomo?"

"Più di quanto tu possa immaginare," rispose Rakosh, i suoi occhi marroni pieni di una tristezza antica. "Vedi, Gabrielle non era una donna ordinaria. Era dotata di poteri magici, un'abilità rara e preziosa."

Lydia rimase a bocca aperta. "Magia? Mamma aveva... poteri magici?"

Rakosh annuì. "Sì. Era una custode, destinata a proteggere la fonte di questi poteri. Una responsabilità che si tramanda di generazione in generazione."

"Ma... come? E perché non me l'hai mai detto?" chiese Lydia, la sua voce un misto di stupore e confusione.

"Per proteggerti," rispose Rakosh. "Il potere che tua madre custodiva è ambito da molti, alcuni dei quali farebbero qualsiasi cosa per possederlo. Pensavo che tenendoti all'oscuro, ti avrei tenuta al sicuro."

Lydia cercò di assorbire l'informazione, il suo mondo si ribaltava. "E cosa è successo a lei? So che è morta quando ero piccola, ma..."

"Una malattia misteriosa la colpì," disse Rakosh, la sua voce si spezzò leggermente. "Pochi mesi dopo la tua nascita. All'inizio pensavamo fosse una semplice febbre, ma poi... peggiorò rapidamente. Nessun guaritore riuscì a curarla."

Lydia sentì le lacrime agli occhi. "E il suo potere? Cosa ne è stato di esso?"

Rakosh guardò sua figlia intensamente. "Credo che sia passato a te, Lydia. Sei l'unica erede di tua madre. È probabile che tu sia destinata a custodire quel potere ora."

"Io?" Lydia balbettò. "Ma non ho mai mostrato alcun potere magico. Come posso..."

Prima che potesse finire la frase, un urlo agghiacciante squarciò la quiete della sera. Seguirono altri gridi, insieme al clangore di metallo contro metallo e al crepitio di fuoco.

Rakosh balzò in piedi, rovesciando la sedia. "Siamo sotto attacco! Lydia! "

Lydia corse nella sua stanza, afferrando la spada che suo padre le aveva forgiato per il suo quattordicesimo compleanno. Quando tornò, Rakosh era già armato, la sua grande spada a due mani rifletteva la luce della candela.

"Briganti," ringhiò Rakosh. "Dobbiamo difendere il villaggio."

Uscirono di corsa, trovando una scena di puro caos. Case in fiamme illuminavano la notte, mentre gli abitanti del villaggio, armati di attrezzi agricoli e poche armi, cercavano disperatamente di respingere i briganti. I nemici, vestiti di nero e armati fino ai denti, attaccavano senza pietà, uccidendo chiunque si parasse loro davanti.

Le Pietre Elementali : "Fiamma Di Ribellione"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora