parte 5

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Mi svegliai nel cuore della notte, non facevo altre che fare incubi, dopo l'avvenimento con Theodore non riuscivo a dormire e se dormivo facevo incubi riguardanti lui, erano le 4 del mattino quindi decisi di andare al lago nero e guardare le stelle, mi alzai dal letto e mi misi una semplice tuta grigia e una felpa nera larga e sgattaiolai Senza farmi sentire da nessuno, uscita dal castello mi resi conto che ero scalza avevo solo dei calzini addosso, mi sedetti al bordo del lago immergendo i piedi dentro l'acqua "è così bella la notte, così silenziosa, riesci a sentire solo il rumore del vento e delle foglie Senza fare caso ai problemi in testa, era l'unico momento della giornata dove potevo stare tranquilla senza pensare a nulla" dissi tra me e me, sdraiandomi a pancia in su per guardare le stelle "anche le stelle sono belle vero?" Una voce che conoscevo benissimo attirò la mia attenzione "che ci fai qua mattheo?" Chiesi guardandolo dritto nei occhi "potrei farti la stessa domanda ma credo che siamo qua per lo stesso motivo cioè che non riusciamo a dormire" si sedette accanto a me guardando le stelle come me "ti vedo spesso venire qui, di solito sto sulla torre di astronomia e mi rilasso ma è da qualche giorno che vedo una ragazzina scalza che gira per il lago nero" disse con un po' di ironia "cos'è che ti turba Jessica?" Mi chiese mattheo, lui era l'unico che riusciva a chiamarmi per nome Senza ricevere delle grida, ho sempre odiato il mio nome, quando mio padre prima di alzarmi le mani mi urlava sempre "Jessica sei una puttana di merda, non voglio una troia in casa vattene via" diceva ogni volta prima di prendermi a bastonate, mi risvegliai da brutti pensieri e cercai di non pensarci "non è niente davvero..." Dissi con tono sicuro, ma dentro di me non ero per niente sicura, Theodore mi tormentava, avevo paura di uscire dalla mia stanza e di ritrovarlo davanti a me pronto a farmi qualcosa... Che nessuno sarebbe mai venuto a scoprirlo perché ero fin troppo debole per riuscire a parlarne con qualcuno... Non mi fidavo di nessuno... Nemmeno di me stessa, come potevo parlare con qualcuno quando non riuscivo nemmeno a convincere me stessa... "Io credo che vado... Si sta facendo tardi è devo prepararmi per la lezione.." dissi alzandomi con i piedi scalzi e bagnati "vieni ti accompagno" disse alzandosi anche lui per poi camminarmi affianco come se fosse il mio protettore, la mia corazza, non so come mai ma sapevo che potevo fidarmi... Ho passato il resto della mia vita chiusa in casa ad avere la paura di fidarmi, di avere qualsiasi approccio con una persona che non era Draco, lui era l'unico a qui avrei permesso di sentirmi piangere... E ora anche mattheo mi sentì piangere... Non solo Draco.. è questo mi turbò parecchio... Odiavo farmi vedere debole da tutti a fatica mi vedeva Draco.
"Ci vediamo domani a lezione Jessica" disse mattheo prima di andare verso il dormitorio maschile, invece di andare a dormire mi misi vicino al caminetto per leggere orgoglio e pregiudizio, era il mio libro preferito, per Elisabeth l'amore non si misura in base al patrimonio e fa capire che è sbagliato guidare le persone in base l'apparenza, ogni tanto bisogna mettere l'orgoglio da parte, bisogna staccarsi dai ideali che la società ci impone perché non sempre sono giusti.
Passa un ora e decido di ritornare in camera per prepararmi, avevo sonno, tantissimo, mi soffermai davanti allo specchio, ero goffa e senza speranza di vita, avevo un sacco di occhiaie siccome non riuscivo a dormire, occhi rossi e gonfi, avevo cicatrici su tutto il corpo: gambe, braccia, pancia, clavicola, odiavo ogni parte del mio corpo, erano ormai anni che sfogavo la mia rabbia su me stessa, sul mio corpo, odiavo ogni cosa di me... Mi soffermai ad una cicatrice che avevo sulla coscia, c'era scritto è tutta colpa mia sono stata io ad inciderlo, dopo che mio cugino abusò di me, quella era stata la giocca che aveva fatto traboccare il vaso... A risvegliarmi dai miei pensieri era qualcuno che bussava alla mia pera "arrivo" presi la vestaglia e me la misi per poi aprire la porta, era Draco "fanculo" dissi cercando di chiuderla ma aimé lui era più forte di me quindi la riaprò di nuovo "Jessica dobbiamo parlare" lo guardai con sguardo omicidia "Jess.." si corresse "che vuoi" chiesi con menefreghismo "ti vedo strana, non solo io ma tutti, non ti vedevo così da tanto tempo dopo la morte dei tuoi genitori..." Nel suo tono potevo sentire preoccupazioni e tristezza "Draco sto bene semplicemente sono piena di studio, sai com'è lucius, è un pazzo e se non vado bene a scuola quello non farà altro che cruciarmi quindi devo impegnarmi" inventai una scusa prima di chiudermi in bagno e farmi una doccia calda, finita la doccia misi la divisa e asciugai in fretta i capelli, avevo piton alla prima ora e non potevo di certo arrivare in ritardo, mi misi a correre spingendo qualcuno ma non ci feci tanto caso, entrata in classi mi metto all'ultimo banco, quello che avevo detto a draco era vero, dovevo impegnarmi ma non volevo proprio mettermi in prima fila, vicino a me si sedette mattheo "buongiorno" disse con il suo solito sorrisino da sbruffone "giorno" dissi ancora stanca "hai dorm-" venne interrotto da Piton che come suo ovvio entra sbattendo la porta bruscamente "oggi parleremo della pozione maxima, chi di voi sa dirmi a cosa serve?" Su questa materia ero un fenomeno, facevo sempre un sacco di pozioni con mia madre, alzai la mano "prego signorina Malfoy" mi alzai "la pozioni maxima è una pozione che aumenta temporaneamente il potere magico a chi la beve facendo in modo che i suoi incantesimi infliggano danni maggiori, gli ingredienti sono: succo di sanguisuga e zanna di ragno" non potevo sbagliare "mi sorprende signorina Malfoy, 10 punti ai serpeverde" mi sedetti orgogliosa di me stessa "niente male Malfoy" disse mattheo "grazie riddle" ho sempre odiato la famiglia riddle, non mi piaceva quello che suo padre faceva, caspita uccideva persone innocenti...

Spazio autrice
Ciao ragazziii spero che la storia vi stia piacendo, ma vi avverto non soffermatevi sull'inizio, è la mia prima storia quindi piano piano migliorerò

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