1.25. Com'eri Park Jimin?

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have you ever just cried because
you're you?
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YOONGI'S POV

<<Come hai fatto a convincermi...>> trattengo una risata al borbottio di Jimin, che sfoglia una rivista.

<<Sono bravo a convincere le persone>> sussurro per non disturbare le altre persone presenti nella stanza.

<<Sistemati la sciarpa>>

<<Certo, mamma>> faccio ciò, in modo da tenermi maggiormente al caldo e prendo anch'io una rivista, iniziando a voltare le pagine.

Qualche minuto dopo sospiro, appoggiando i gomiti al tavolo e il mento sui palmi.

<<Che c'è?>> chiede Jimin, non guardandomi.

<<Posso farti una domanda? È personale>> lo avviso e a questo alza lo sguardo.

<<Dipende dalla domanda...>>

<<Come sei arrivato qui?>> faccio la domanda che da qualche giorno mi tormenta. Non solo del passato di Jimin ma anche degli altri. <<Voglio dire- non credo che un giorno ti sei svegliato e hai deciso di trasferirti in una casa nella foresta>>

<<Hai ragione>> espira e lascia il quadernino sul tavolo. <<Sono scappato da casa mia>> rivela <<E-E... vorrei dirti altro ma nonostante gli anni è difficile dirlo ad alta voce... ammettere la verità>> si morde un labbro. <<Puoi leggere la mia mente, vedere i miei ricordi>> spalanco gli occhi, guardandolo sorpreso.  <<Te lo permetto Yoongi, mi fido di te>>

<<Davvero?>> non riesco a nascondere un sorriso, mostrando di poco i denti.

<<Ovvio, mi fido>>

<<Okay>>

——

JIMIN'S POV
(anni prima)

<<Jihyun!>> corro dal ragazzino di dieci anni, mio fratello, che dopo essere caduto si ritrova a terra, nell'erba. <<Stai bene?>>

<<Sì, tutto bene>> con il mio aiuto si alza, facendo una smorfia quando vede il ginocchio sanguinante. <<Oh...>>

<<Andiamo, hyung ti aiuterà>> parlo in terza persona ed entrambi iniziamo ad avvicinarci all'entrata della nostra casa.

<<Ragazzi cosa- Jihyun, cos'è successo?>> una donna, nostra madre, cammina velocemente verso di noi, raggiungendoci e controllando la ferita. <<Jimin, abbiamo del disinfettante?>>

<<Sì, in bagno>> lei annuisce, andando a prenderlo mentre noi due finiamo nel salotto, sul divano, aspettando l'arrivo della donna guardando la televisione.

<<Fa male?>>

<<Troppo>> il suo sguardo non si sposta dal ginocchio <<Non riesco a muovere la gamba>>

<<Tranquillo non è rotto>>

<<Come puoi dirlo?>>

<<Fidati, staresti piangendo e urlando in questo momento>>

Non dice altro, anche perché nostra madre entra nella stanza, con in mano un disinfettante, dei fazzoletti e dei dischetti di cotone.

<<Fai tu?>> annuisco e mi passa gli oggetti, scattando in avanti quando uno di loro mi cade dalle mani, solo per poi essere ripreso nuovamente da me. <<Come... come hai fatto?>>

read my mind and you'll see... [bts poly]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora