''Cercherete ogni modo per comprendere ciò che sto per dirvi, ma vi assicuro, non ne troverete. Londra era già priva di ogni pudore prima del mio nascere. La mia creatività vi riporterà la vita. Voi povere anime in cerca di una qualche redenzione, non vi resta che attendere, che attendermi. Le sofferenze di ognuno di voi sono per me alimento, le vostre paure così come i vostri timori mi rigenerano, le vostre lacrime e il vostro supplizio mi appagano, il vostro sangue mi disseta.
Pregate, fatelo ancora, continuate a farlo. Ma chi ascolterà mai le vostre futili preghiere? Un dio, bastardo e indifferente, che v'ha abbandonati? Un dio che non crede nel suo popolo e lo abbandona alle crudeltà di questa vita, di questa città, alla mia mercé. Non illudetevi, nessun dio potrà liberarvi, nessun dio potrà perdonarvi, nessun dio potrà accogliervi. Ma io, io sono più reale di quanto voi immaginiate, e vi redimerò, purificandovi con il mio divertimento, accogliendovi con il freddo dell'acciaio, col fiato gelido della Morte. L'essenza del mio essere è liberazione, non temete, vi conforterò con il mio tocco gelido, con la mia lama, con la mia cura. Sì, non sono altri che una cura, una medicina al cancro che, qui più che altrove, si sta diffondendo. Io vi osservo, vedo la cupidigia che risiede in voi, l'avarizia e l'invidia che provate, vedo gli sguardi peccaminosi che volgete altrui, vedo l'odio farsi largo nelle vostre menti. Io vedo ogni cosa. La mia voracità finora è stata rivolta ad un pubblico esclusivo, un pubblico privo d'ogni beltà, persa fra decine o centinai di uomini e rapporti promiscui d'ogni sorta. Ma credo sia giunto il momento di evolvere. Respiratemi nell'aria cupa e gelida di Whitechapel, uditemi nei mormorii del vento, nei sussurri della notte, osservatemi nelle tenebre delle vostre case, delle vostre stanze, dei vostri vicoli. La mia lama arriverà ovunque, creando così ciò che non è ancora stato creato. Un mondo puro, senza più quelle volgarità che lo assoggettano. Avete ridestato in me la fame, il desiderio, e oramai spegnerlo vorrà dire uccidermi. Ma non sprecate le vostre risorse, miei cari signori, non vi riuscirete. Non rimuginate troppo sulle mie parole, i miei deliri a volte prendono il sopravvento, pensate che riesco quasi ad udir un'altra voce, sarà forse quella che voi stolti chiamate coscienza? La posso udire, cerca di controllarmi e di prendere di me possesso, ma non vi riuscirà. Anche lei gode nell'uccidere, ed io lo so.
Il demonio di Whitechapel, 1888.''
A questo punto prese la lettera fra le sue mani, la scrutò con divertimento ma udì ancora quella dannata voce farsi largo in lui e, per liberarsene, se ne disfò. Gettò così la lettera tra le fiamme del camino, lasciandola ardere e ridursi in cenere. Poco dopo osservò la luna dalla finestra, che si levava alta nel manto stellato e tetro che ricopriva quella città. Decise che era arrivato il momento, si preparò e uscì.
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L'eleganza dell'assassino
Mystery / Thriller[IN CORSO] Londra, 1888. Gli abitanti del quartiere di Whitechapel sono oramai stremati, dalla miseria, dalla fame e da un demonio. Uno spietato e gelido serial killer dei bassifondi londinesi. La polizia collabora con Scotland Yard per mettere la p...