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"Chi è questo Terry Blues? Lo conoscete?"
"Terry è un semplice manigoldo, un ladro di poco conto che ha catturato l'attenzione di Scotland Yard solo per essersi invischiato nell'omicidio di un agente anni fa. Sparì dalla circolazione dopo essere stato rilasciato qualche anno dopo."
"E noi staremmo cercando qualcuno che non si fa vivo da anni?"
"Proprio così Smith, qualcosa in contrario?" Gli occhi di Gladstone osservavano l'espressione scoraggiata dell'agente più giovane.
I due erano fermi a parlare di Blues ancora davanti al locale della Volpe, quando la porta si aprì alle loro spalle.
"Gladstone, c'è un'ultima cosa."
Philip Jones era sull'uscio, gli occhi scintillanti si posarono sui due agenti.
"Ho saputo che trova rifugio in una vecchia catapecchia, qualche vicolo a ovest da qui. Tenete gli occhi aperti, non è un posto sicuro."
"Philip Jones che si preoccupa per me? Mi scaldate il cuore, sapete?"
"Smettila, se lo faccio è solo per mia figlia. Più lontano state da me e più sarò al sicuro."
La Volpe si voltò chiudendosi la porta alle spalle, scomparendovi dietro.
"Visto Smith? È un inizio."
"A me pare tardi, per iniziare."
"Lo fermeremo, non potrà sfuggirci in eterno. Lo sapete bene anche voi." Ma sarebbe stato vero? Erano mesi che Jack agiva indisturbato, mesi di totale assenza di prove e testimoni, di piste da seguire.
Il sole stava per calare, lasciando spazio a una Luna velata da nuvole cariche di negatività, che avrebbero portato con sé gelo e terrore.
"Non perdiamo altro tempo. Il vicolo di cui parlava Jones è un po' più a ovest di qui. Forse potremmo gi-"
"Non credo sia una buona idea Smith. Con un tempaccio simile sarebbe follia proseguire con questa indagine. Chiederò ai poliziotti di guardi di dare un'occhiata."
"Ve ne prego, Gladstone. I poliziotti non potrebbero e non saprebbero far nulla contro un demonio del genere. Solo per questa volta, potremmo andare noi?"
Gladstone corrucciò la fronte, l'espressione severa e le braccia conserte. Sì passo le dita sul baffo, ci rifletté un poco e poi sospirò.
"Sono stanco Smith. Quindi la prego, vediamo di far in fretta."
"La ringrazio."
I due agenti s'incamminarono tra quei vicoli tortuosi e dissestati, pieni di povertà e peccato.
Smith guardò con cura ogni figura che si parava loro davanti, li scrutò con attenzione e delle volte con disgusto.
Uomini che fottevano le prostitute in ogni dove, altri che estorcevano denaro, altri ancora che utilizzavano mocciosi come roba da scommettere, semplice merce di scambio. Quei vicoli erano la perfetta rappresentazione di Whitechapel, del suo degrado, del suo declino.
"Perché nessuno tra Reali e pezzi grossi comprende ciò che accade qui? Perché nessuno tenta di smuovere qualcosa?"
"Smith, tutti comprendono. Deve sapere che tutti sono a conoscenza di ciò che avviene qui, ma che sia per paura o per indifferenza, si voltano dall'altra parte."
"Non capisco signore... come si fa a-"
"Lei guarderebbe mai in un posto in cui neanche dio posa lo sguardo?"
"No, signore... non credo."
L'agente più giovane si zittì, restando dietro Gladstone.
Camminarono per un poco, superando una vecchia topaia che il proprietario spacciava per casa in buone condizioni. Si presentava con delle finestre distrutte da sassate, probabilmente tirate da qualche bambino più che vivace, e da una porta totalmente rovinata dal tempo e dalle intemperie.
Svoltarono l'angolo e avanzarono, lasciandosi alle spalle degli empori trasandati e ormai chiusi.
"L'ultima residenza di Terry Blues era una casupola qua vicino, corrisponderebbe con le parole di Jones."
"Signore, lei crede davvero che sia tornato qui?"
"Lo scopriremo Smith." Gladstone s'interruppe, bloccò il giovane agente con il braccio e gli fece cenno di restar in silenzio.
La porta di quella catapecchia era semi aperta.
"Qualcuno che si nasconde non la lascerebbe così, non credete Smith?" sussurrò quello più paffuto, avvicinandosi cautamente all'entrata.
Smith lo seguì, a passi lenti e silenziosi, fino a varcarne la soglia.
La sensazione che li pervase fu penetrante, un brivido gelido si fece largo nelle loro carni, fin dentro le ossa. Un corridoio stretto e sempre meno illuminato si parava dinnanzi ai loro occhi, lastricato di squarci, graffi più o meno profondi, e sangue.
Sangue oramai secco, parve a Gladstone. Qualcuno era stato più veloce, forse li aveva battuti sul tempo.
Smith si spostò in avanti, mano alla fondina.
Le ombre si fecero sempre più scure, più dense della notte, parevano inghiottir persino il rumore dei loro passi, dei loro respiri.
Gladstone era poco dietro il giovane agente.
"Più avanti Smith, poco più avanti sulla destra."
Ora che Smith notava meglio, vi era una luce.
Una luce fioca, intermittente, faceva capolino dall'oscurità.
Pochi passi più tardi si ritrovarono di fronte a una stanza, che un tempo sarebbe stata una saletta da pranzo, ma ora...
"Buon dio... mi viene da vomitare..."
Gladstone si portò la mano alla bocca, l'odore di putrefazione e morte aveva appestato l'intera stanza.
La scena di cui si ritrovarono al cospetto era raccapricciante e mostruosa.
Una tavola imbandita, con ciò che una volta era Terry Blues.

Il torso era stato adagiato al centro del tavolo, dove un tempo vi era la testa adesso vi erano dei fiori, ormai appassiti e privi d'ogni bellezza.
Era stato aperto, mutilato con ferocia e brutalità. I polmoni erano esposti, l' intestino ricaduto sul lato sinistro e il pancreas penzolava dall'interno.
Le gambe, così come la braccia, erano state recise e disposte come posate ai lati del torso.
Presentavano innumerevoli tagli e ferite, probabilmente perpetrate da quel demonio mentre il povero Terry aveva ancora un barlume di vita in corpo.
Calici pieni riempivano la tavola, ma non v'era vino, no, in quelle coppe vi erano dita, di mani e piedi, gli occhi e i testicoli di quella povera anima.
Ma ciò che più sconvolse i due agenti fu il capo.
La testa di Terry Blues era squarciata, la faccia fu aperta in due, la pelle tirata come ad un animale da scuoiare. Gli venne fatto lo scalpo, anch'esso adagiato accanto al dorso, sul lato opposto. Quella testa, priva d'occhi e con la bocca spalancata, posizionata poco più avanti rispetto al torso, rivolta verso il suo membro, ridotto quanto mai a una massa informe e grondante di sangue, era ciò che di più profano si potesse concepire.
Solo due candele illuminavano quello spettacolo d'orrore, candele che, ormai, parevano destinate e volenterose a consumarsi.
"Quel bastardo..."
Smith strinse il pugno sinistro, si portò la mano destra a coprir la bocca per respingere un conato. Anche se per un attimo distolse lo sguardo non vi fu verso, quell'immagine sarebbe rimasta impressa nella sua mente come un marchio a fuoco.
Deglutì, poi si voltò verso Gladstone.
"Signore..."
"Avvertiamo gli altri."

L'eleganza dell'assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora