Dure verità

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Avrei dovuto arrivarci prima, visto che negli ultimi quattro anni ci eravamo viste otto volte, e tutte perché ero andata a trovarla.

“Io gliene voglio. Non posso premere un pulsante e odiarla di punto in bianco per quello che ha detto, anche se ci vado molto vicina. Io… non mi illudevo che il nostro fosse un rapporto idilliaco, da sorelle, ma almeno che ci fosse un po’ d’affetto reciproco...” mi sfuggì un singhiozzo.

“Quello devi cercarlo dagli amici, non dai parenti. Che sono, poi? Persone che per caso hanno il tuo stesso sangue. Non vale la pena perderci tempo.” fu il goffo tentativo di mozzare l’argomento da parte di Giulia.

L’argomento le piacque e ne parlò ancora un po’, col suo fare tipicamente logorroico, finchè si beccò una gomitata e comprese che stava esagerando.

Va bene essere di parte, ma seppellire di letame un’intera categoria di persone non serve alla causa.

Anzi, rischiava di peggiorare tutto perché il malcapitato (io) poteva intendere, preso com’era ad autocommiserarsi, che nessuno, nemmeno i consanguinei, lo amavano. E loro dovrebbero essere geneticamente predisposti ad amarmi!

“Devi capire che in realtà quella è gelosa marcia di te.” si guardarono e Daniela prese la parola “Cos’ha fatto nella vita? Niente! Non ha raggiunto risultati, non ha titoli di studio, non ha interessi al di fuori di spender soldi, che tra l’altro non ha neppure guadagnato. È una zucca vuota. A soli ventitrè anni ha capito che la sua unica risorsa è la giovinezza e quel po’ di bellezza che la giovinezza porta con sé, e adesso la usa per legarsi a un uomo che nemmeno le piace tanto solo perché non vuole fare il minimo sforzo per costruirsi qualcosa da sola.”

Giulia si sentì ispirata “Si, e andrà a letto ogni notte con un marito che non le piace finchè non avrà un bambino, allora si sentirà sicura della sua posizione e inizierà a trattare il marito come una pezza da piedi, rovinerà qualunque parvenza di buoni rapporti tra loro, gli farà le corna. Il giorno che si stuferà di lei…”

La interruppi :“Lei avrà la casa, il figlio e gli alimenti. Tempo un mese e avrà un nuovo compagno, ancora più benestante. Ragazze, non prendiamoci in giro. Farà quello che vorrà, avrà quello che vorrà. C’è chi può e chi non può. Lei è una di quelle che possono.” dissi, amareggiata “Lascerà scie di cuori infranti mescolate a etichette di Prada e dimostrerà trent’anni solo quando ne avrà sessanta, grazie a una serie ininterrotta di trattamenti estetici di prima classe. Nel frattempo io mi sarò raggrinzita come una prugna lavorando dieci ore al giorno in un forno d’ufficio dietro le cucine, oppure sarò ingrassata di centoventi chili, con i capelli grigi tagliati a caschetto, borse sotto gli occhi e un chihuahua che fa capolino dalla borsetta. Il piccolo Fifi o Chèri sarà la luce dei miei occhi e gli metterò cappottini e collari di strass sublimando il desiderio della figlia che non ho mai avuto. Mi sarò trasferita al pianterreno perché le scale saranno diventate off-limits e vedrò il denaro ammucchiarsi nel conto in banca perché non avrò il tempo di spenderlo, e sapete perché? Perché la pasticceria sarà diventata il mio solo, unico mondo. Creerò un marchio famoso a livello nazionale e vivrò sola, guardando il resto del mondo avanzare a coppie. Avrò un meraviglioso funerale dove tutte le persone che hanno lavorato con me verseranno qualche lacrima e commenteranno che è stato un peccato dover tenere la bara chiusa ma è stato necessario visto che prima di essere trovata stecchita il cane ha fatto in tempo a mangiucchiarmi un po’.” non potete negare che avevo messo a frutto il tempo trascorso alla guida. Ero in pieno trip ansiogeno sul mio futuro.
"E, gran finale, come mia parente stretta Lisa erediterà tutti gli averi che avrò accumulato in una vita di lavoro e sacrifici!"

Feci quella tirata pazzesca. Quasi non presi fiato. Mi fissavano con le bocche socchiuse, quasi spaventate dalla violenza con cui avevo parlato, e credo anche perché avevo esposto molto brutalmente paure che di solito non solo le donne in carriera, ma anche tutte le altre, tengono tenacemente chiuse nel subconscio.

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