🍷𝖡𝖾𝗇𝗃𝖺𝗆𝗃𝗇
Appena rientrato a casa dopo il funerale del signor Stuart, la mia testa non è mai stata tanto piena di domande, in maniera frustrante, nemmeno risposte.
Non mi è mai capitato di trattare un caso che mi riguardasse tanto al livello personale, che comprendesse la mia vita personale e lavorativa. Ho fatto ciò che ho potuto nel brevissimo tempo che ho avuto. L'unica cosa positiva di questo periodo estenuante, è che io e Liam siamo riusciti a trovare un compromesso tra noi.
Al momento, sento la sua mano che mi accarezza la schiena nuda, mentre siamo entrambi allungati sul letto. Noto che con il dito evidenzia i contorni del mio tatuaggio con la fenice, le ali che coprono la parte appena sotto le spalle, rosse, con sfumature arancioni e fiamme attorno ad esse.
Per me ha sempre simboleggiato la rinascita, la forza, una sconfitta dalla quale si può rinascere. Un nuovo inizio per noi, la nostra storia. Lo feci appena le nostre strade si sono divise a fine anni del liceo, mentre io ho iniziato a lavorare come agente segreto e lui si è occupato di addestramenti con la sua squadra.
Penso che questa creatura mi simboleggi, a cominciare dal colore ardente che rappresenta ciò che sono io e cosa prova il mio cuore in compagnia di Liam.
Ho capito quanto io tenga a lui, il legame che ci ha unito per tutto questo tempo. Ho deciso di renderlo felice, di impegnarmi per farlo. Senza di lui questa fiamma si spegnerebbe e il pensiero mi terrorizza.
"Quindi... questa storia è finita" sussurra Liam.
Sospiro, mettendomi con la schiena rivolta verso il basso. Adesso mi accarezza il petto.
"Non lo so" confesso. "Per quale motivo si è suicidato? Nessuno si è dato altra spiegazione. Voleva che lo trovassimo morto dopo aver capito le sue intenzioni? Si è voluto uccidersi per non darci la soddisfazione di non farlo noi stessi? E, ancora, quella mail che abbiamo ricevuto non era tra i suoi file."
"Dici che possa averla cancellata?"
"Probabile. Perlomeno, il capo della Stuart Society cambiato e andare al lavoro non è mai stato tanto soddisfacente."
Liam sorride. "Perché ci sono io, il tuo compagno di squadra preferito."
"Non solo preferito in quello."
Lo prendo dalla nuca, baciandolo e perdendomi nelle sue labbra morbide, le ciocche biondine profumate.
Se non fosse che il momento è interrotto dal mio stomaco.
Lui sorride sulle mie labbra. "Ti cucino qualcosa."
"Non è quella la fame che mi soddisfa al momento."
Ride. "Torno subito" mi dà un bacio a stampo e vedo il suo culo sodo mentre va in cucina.
"So che mi osservi" dice senza voltarsi.
"Ti conviene abbassare l'ego che ti ritrovi."
Respiro, mi rilasso, chiudo gli occhi. Non mi sono mai sentito tanto sollevato.
"Uhm... Benji?"
"Cosa c'è?" Grido.
"Forse dovresti venire a vedere una cosa."
I miei occhi si spalancano. Il mio sesto senso di agente segreto mi indica che qualcosa non va. Mi metto una maglia, la biancheria in maniera troppo celere per essere normale. A passo felpato raggiungo Liam in cucina. Sta fissando il frigorifero. C'è un biglietto.
Un cazzo di biglietto stampato.
Quasi lo strappo dal frigo, con la rabbia che mi si contorce dentro.
Liam aspetta la mia reazione mentre leggo, con la coda nell'occhio vedo che si guarda intorno. Perché nella nostra casa c'è stato qualcuno. Maledizione.
"Vi sto ancora osservando" sibilo, leggendo.
Non c'è una firma, una iniziale che ci dia indizi. Sembra sia stato fato con una macchina da scrivere.
"Il signor Stuart non era il colpevole" capisce Liam. "C'è qualcuno che lo controllava, lui seguiva i suoi ordini probabilmente. La mail che ci è arrivata era firmata con la sigla 'personaggio sconosciuto', e questo biglietto, insieme agli altri, li ha scritti lui."
Lo guardo, realizzando la situazione nella quale siamo entrati. Senza sapere se ci sarà una via d'uscita.
"Neanche il tempo di sconfiggere un nemico, che se ne ripresenta un altro. E ci conosce più di quanto pensiamo, quando noi di lui non sappiamo assolutamente niente. Tranne che è incredibilmente astuto." Getto il biglietto sul mobile della cucina.
"Che cosa facciamo?" Chiede lui.
Tengo il pugno stretto sulle labbra, cercando di capire come muoverci.
"È entrato in casa nostra, sa dove vivono gli altri. Ci conosce forse più di noi stessi. E la cosa peggiore è che siamo impotenti, Liam, noi non sappiamo assolutamente niente di lui. O loro. Come il signor Stuart collaborava con lui, magari dietro a questo personaggio se ne celano altri."
"Non credo sia saggio muoversi adesso, rischiamo solo di cadere in trappola. Fin quando non conosciamo il nemico, è meglio non agire. Rimaniamo sempre allerta, e se neanche il resto della squadra si muove, allora non lo faremo neanche noi."
Liam mi prende la mano, mi tranquillizzo automaticamente.
Eppure, lui è ovunque.
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Virtus, la novella di 𝖫𝗂𝖺𝗆 𝖾 𝖡𝖾𝗇𝗃𝖺𝗆𝗂𝗇
Cerita PendekNel pieno di una battaglia a colpi d'arma da fuoco e assalti, per comprendere meglio sé stesso, Liam ha scelto di lasciare momentaneamente la sua squadra per seguire Benjamin Davis, un agente segreto appartenente alla fazione avversa per cui nutre d...