Capitolo 3

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Le sue ricerche nella biblioteca erano state tutt'altro che vane, Rajani aveva impiegato le sere della settimana successiva a leggere i capitoli più interessanti dei volumi che aveva recuperato e aveva scoperto che molti principi erano deceduti prima di salire al trono e il loro posto era stato occupato dal secondogenito, che non sarebbe stato investito dai poteri dei quattro elementi.
Ma cosa succedeva alle sorelle? Questo il capitolo non lo diceva.
Ormai era quasi l'alba, avrebbe dovuto nascondere tutto e indossare i suoi abiti per ricominciare la giornata.
Il pensiero del principe la raggiunse, solo due sere dopo avrebbe atteso Maya alla notte degli elementi, ma lei non ci sarebbe stata, aveva deciso di non andarci, era la cosa giusta da fare.
Sospirò e scorse velocemente le pagine sui polpastrelli, il suo sguardo fu catturato da una frase scritta in alto: "In caso di morte prematura dell'erede le sorelle saranno rese libere da ogni..."
Purtroppo non potè soffermarsi a leggere, oltre la porta della sua stanza sentiva il chiacchiericcio delle sorelle e se non si fosse presentata sarebbero corse a chiamarla.
Nascose di fretta il libro sotto al materasso e si preparò per la colazione. Adesso ne aveva la conferma: se il principe fosse morto, loro sarebbero state libere, ecco perché la neo sposa era stata schiva sull'argomento.
«Buongiorno, Rajani» Meena era raggiante già dalle prime ore dell'alba, come sempre. Tra tutte era quella più ubbidiente ed entusiasta di quella vita. «Non hai dormito bene?»
In realtà non aveva dormito affatto, aveva letto per tutta la notte ed era stata interrotta proprio sulla frase più importante, ma questo non poteva dirlo a loro.
La donna in blu le raggiunse come tutti i giorni per ricordare loro quanto la loro vita non gli appartenesse, così in coro ripeterono le consuete frasi di elogio per il principe e si recarono a colazione.
Le lezioni di quella mattina le avrebbe tenute la donna gioiello, la chiamavano così perché eccedeva sempre con l'oro, ogni giorno era come se avesse dovuto partecipare a una festa.
Quando c'era lei, le lezioni riguardavano il rito, spiegava dettagliatamente cosa sarebbe accaduto loro quel giorno e come dovevano comportarsi.
«Come sapete, i festeggiamenti prima del rito durano quattro settimane e cominciano il giorno successivo ai funerali del sovrano» cominciò.
Questo lo sapevano già, non era necessario ricordarlo ancora.
«La prima settimana di festeggiamenti sarà dedicata a Vaayu, la seconda a Bhoomi, la terza a Jharana e l'ultima a Aag. In quelle occasioni, sarete autorizzate a partecipare, potrete osservare dal vostro palco, proprio di fronte a quello di sua altezza. Anche se è assolutamente vietato interagire con gli altri. Sarete sottoposte a riti di bellezza, e in fine avverrà il vero e proprio sacrificio.»
Rajani la interruppe chiedendole la parola.
«E cosa accadrà il giorno del rito?» Lei ormai sapeva, ma nessuno di loro le aveva mai messe in guardia su quanto sarebbe accaduto loro.
«Questo non è il momento per affrontare questo argomento, Rajani»
Come sempre veniva trafitta dagli sguardi delle sorelle, ma ormai era abituata alle loro reazioni.
Chissà cosa avrebbero detto se avessero saputo.
La giornata scorreva lenta, era quasi ora di cena e Rajani percorreva la sua stanza avanti e indietro, stava nascondendo troppi segreti, il peso era troppo pesante da portare da sola.
Osservò le sue dita fumare e dare vita a piccole fiamme sui polpastrelli, possibile che fosse l'unica donna al mondo a possedere quei poteri? Come poteva controllarli? E se non ci fosse riuscita? Cosa sarebbe accaduto?
Le domande le frullavano per la testa, doveva prendere un po' d'aria, così portò la testa fuori dalla finestra.
«Vi dico che quei libri erano qui» ormai avrebbe riconosciuto la voce di Yuvraaj in qualsiasi circostanza. «Stavo studiando le leggi del rito, ma adesso sono comparsi»
«Altezza, non è entrato nessuno all'interno della biblioteca, posso assicurarvelo» una guardia lo rassicurò.
«I libri non possono dissiparsi nell'aria, non li trovo da nessuna parte e sono assolutamente certo di averli lasciati al loro posto, sullo scaffale» dal tono della sua voce parve molto agitato. «Sono scritture riservate, lo capisci?» 
«Certo altezza, metteremo il palazzo sottosopra, pur di trovarli»
Rajani rientrò nella sua camera e poggiò la testa alla parete chiudendo gli occhi.
Se fossero entrati nella sua camera sarebbe stata spacciata, morta prima della sua ora, doveva trovare il modo per riportarli indietro il prima possibile.
Naira entrò nella stanza senza bussare.
«Sei ancora qui? La cena sarà servita a breve»
Rajani annuì distratta e la seguì fino alla sala da pranzo dove, come sempre venivano servite e poi lasciate da sole.
Rajani non toccò neanche un boccone della carne con verdure che aveva sul piatto.
«Non mangi questa sera?» Uma guardò il suo piatto ancora pieno con disprezzo.
«Non ho molta fame a essere sincera» anche lei guardò il cibo che le stava di fronte.
«Posso prenderlo?» Le chiese masticando il suo ultimo boccone.
«Certo, fai pure»
«Cosa ti succede, Rajani?» Meena le rivolse uno sguardo preoccupato.
«Non dormo molto bene ultimamente» rispose schiva.
«Non può essere solo questo, ti è successo qualcosa? Sai che con noi puoi parlare, se hai dei brutti pensieri riguardo al rito possiamo ripetere tutte insieme...»
Rajani interruppe le parole di Naira con rabbia.
«Se lui morisse noi saremmo libere»
La forchetta di Uma cadde rumorosamente sul suo piatto. «Abbassa la voce» l'ammonì «Chi ti ha dato questa informazione?»
Le sorelle la guardavano con aria allibita.
Rajani allora raccontò loro di aver rubato dei libri dalla biblioteca e di averli letti di nascosto.
«Come hai potuto farlo? Ci è vietato uscire dalla nostra ala» Meena la guardò come se non la riconoscesse.
«Ci stanno manipolando, lo capite? Da tutta la vita ci tengono lontane dalle altre persone così che noi possiamo conoscere il meno possibile e vivere all'interno di una bolla in cui l'unico scopo della nostra vita è morire» sussurrò Rajani piena di rabbia.
«Siamo nate per questo nel caso tu non te ne sia accorta» osservò Naira.
«Sì, ma adesso abbiamo una scappatoia» Uma non le guardò, come se non potesse credere alle sue stesse parole.
«Cosa vuoi dire, Uma?» Lo sguardo di Naira era colmo di preoccupazione.
«Se lui morisse...» continuò lei.
«Ma cosa dovremmo fare? Pregare gli dei affinché lo colpisca un fulmine?» Intervenne Meena.
«Gli dei non ascoltano quelle come noi» scattò Rajani.
«Gli dei no... Ma se ci fosse qualcuno dalla nostra parte, qualcuno che sgattaiola fuori dalle finestre, che fosse disposto a intercedere per gli dei...» Uma la guardò di traverso.
Naira si portò una mano alla bocca e Meena si coprì le orecchie.
«Non voglio sentire un'altra parola di questa conversazione» piagnucolò.
«Sorelle!» La regina Denali si precipitò all'interno della stanza. «Credevo che a quest'ora foste già pronte per la notte, cosa fate ancora qui?»
Le ragazze si alzarono in piedi e fecero dei profondi inchini.
«Ci stavamo intrattenendo nelle ripetizioni» Rajani intervenne prima che l'ansia delle sorelle si facesse palpabile.
«Molto bene» si congratulò la regina. «Continuate pure»
«Oh, no, abbiamo già terminato» concluse Naira.
«Allora vi esorto ad andare nelle vostre camere, vi auguro una serena notte»
Così dicendo lasciò la stanza e le quattro ragazze si concessero di respirare.
«Dobbiamo essere più attente a quello che diciamo» le rimproverò Uma mentre si recavano nella loro sala comune.
«Tu mi stavi chiedendo di uccidere il principe!» Sussurrò Rajani esterrefatta.
«Non sembrava che ti dispiacesse l'idea della sua morte» ribatté lei.
«Certo che no!» Urlò.
«Fate. Silenzio.» Le zittì Meena. «Ipotizzando che sia una cosa fattibile... e non dico che lo sia... come potremmo agire?»
Naira sgranò gli occhi in direzione della sorella.
Rajani si guardò intorno.
«L'ho incontrato al matrimonio di sua sorella» confessò.
«Tu cosa?» Urlò Uma.
«Eri al matrimonio di sua sorella?» Meena era sconvolta.
«Più so e meno vorrei sapere» Concluse Naira.
«È una lunga storia» tagliò corto. «Ma mi ha invitata alla notte degli elementi» Tutte quelle confessioni in un'unica giornata erano decisamente troppo, ma ormai non poteva più tirarsi indietro.
«Ti ha invitata?» Uma era incredula, le altre due sorelle non parlarono nemmeno.
«Potrei e dico potrei, sfruttare quel momento... è solo un'ipotesi»
«Certo, un'ipotesi» rispose Uma.
«E per ipotesi» aggiunse Meena «Potresti rubare un coltello dalla tavola della cena domani sera»
«Sono solo ipotesi» concluse Rajani.
«Solo ipotesi» confermarono le sorelle.
«Buonanotte»
Si salutarono e fuggirono nelle loro camere, come se si vergognassero della conversazione appena avuta.
Rajani non poteva credere che fosse avvenuta realmente, si pizzicò il braccio per accertarsi che non stesse sognando.
Attese la notte fonda per tornare nella biblioteca, sperando di non trovarci nessuno, ma le candele erano accese.
Sembrava che il principe avesse adottato una nuova abitudine.
Doveva stare attenta a non farsi sentire, ma la stanza era talmente silenziosa che non sarebbe stato semplice... oppure doveva farsi sentire.
Si allontanò dagli scaffali vicini alla finestra e tirò giù diversi libri, provocando un tonfo che in principe non avrebbe potuto ignorare.
«Chi è lì?» Urlò. «Chi si infiltra nella mia biblioteca?»
Rajani sentiva i suoi passi farsi sempre più vicini, così scappò nella direzione opposta, le guardie erano accorse a vedere cosa fosse successo.
«Altezza, avete bisogno di aiuto?» Li sentì chiedere.
«Sono certo che ci sia qualcuno qui dentro» aveva l'aria preoccupata, Rajani doveva fare in fretta, prima che sempre più persone cominciassero a pedinarla.
Poggiò i libri che aveva rubato sullo scrittoio e si allontanò, cercando di rimanere nascosta tra gli scaffali.
«Chiudete quella finestra» urlò una delle guardie.
Quale finestra? Sudò freddo, se avessero chiuso la sua unica via d'uscita sarebbe stata scoperta sicuramente.
Sempre più uomini con indosso l'armatura entrarono nella stanza.
Rajani non vide altra soluzione che infilarsi in un piccolo spazio in ombra, tra uno degli scaffali e la parete.
Si insinuò nell'apertura e si rannicchiò all'angolo più lontano, lì non l'avrebbero vista.
Il trambusto delle guardie risuonava tra le pareti, a Rajani parve trascorsa un'infinità di tempo.
«Vi possiamo assicurare che non c'è nessun altro a parte voi e noi, in questa stanza, altezza» lo rassicurò un uomo.
Il silenzio di Yuvraaj suonò sospetto alle orecchie di Rajani, deglutì, persino respirare le sembrava rumoroso.
«Potete andare ai vostri posti, sarà stato il vento» non le sembrò troppo convinto di quell'affermazione, ma i passi delle guardi si allontanarono e lasciarono la biblioteca.
Rajani fece un sospiro di sollievo.
Dal suo nascondiglio potè chiaramente vedere il principe avvicinarsi allo scrittoio.

Restò immobile quando vide i libri che cercava poggiati proprio dove si trovava qualche minuto prima.
«Chi li ha portati qui» sussurrò tra sé.
Yuvraaj si guardò intorno, le sopracciglia aggrottate e i muscoli tesi.
«So che c'è qualcuno» non servì che urlasse perché la sua voce si diffondesse per tutta la stanza. «Dovete andare via, immediatamente e non tornare mai più»
Rajani lo vide estrarre un coltello e poggiarlo sullo scrittoio, sedersi e immergersi nella lettura di quei libri che lei stessa aveva trovato interessanti.
Sarebbe rimasta lì, nel buio, ad attendere che Yuvraaj andasse via e le permettesse di fuggire.

Ciao lettori!
Rajani è stata incaricata di  🔪💀 Yuvraaj, chissà se riuscirà mai nel suo intento.
Nel frattempo è intrappolata nella biblioteca proprio con lui 👁️👄👁️
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo alla vostra opinione 🧡

Sacritale - racconto di un sacrificioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora