dance

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Maddison

ce la posso fare, continuo a ripetermi nella mia testa da 10 minuti, oggi la scuola è chiusa per via del brutto temporale che sta là fuori e purtroppo oggi dovrò stare a casa, ignorerò i miei genitori e la mia giornata passerà al meglio, anche se so che sarà impossibile ignorarli, levo il pigiama corto in seta bianco e metto il body di danza nero, la gonnellina a portafoglio rosa e prendo le punte in mano, le metterò una volta in palestra.
scendo i tre piani di scale e arrivo al piano terra, giro a destra e poi a sinistra, prima di trovarmi davanti alla porta della palestra, la danza non mi piace nemmeno e devo per forza farla, altrimenti rovinerò la reputazione di famiglia e ste cose così, prendo un grosso sospiro ed entro dentro, non c'è nessuno, come sempre, mi siedo sulla panca e mi metto le punte, per poi andare alla sbarra e inizio ad allenarmi facendo il Battement Tendu, chiudo le gambe e poi apro la gamba sinistra, la stendo davanti a me non facendo toccare con la punta il terreno.
esco dalla palestra dopo due ore, non vedo l'ora di farmi una doccia e di buttarmi sul letto, sotto le coperte al caldo, già solo a pensarci mi sento meglio, provo a passare per il salotto senza farmi vedere e salire al piano di sopra
«hai finito di allenarti?» mi fermo alla voce di mia madre
«si»
«stavo pensando...» qualsiasi cosa stia pensando, io dirò si come sempre, almeno che non si tratti della scuola
«c'è una scuola a solo 5 minuti in macchina, è molto bella e secondo me è perfetta per te»
«ho già detto di no, non voglio cambiare scuola»
«ma cosa faremmo quando scopriranno che razza di scuola fai?»
«non mi interessa, ma non voglio cambiare scuola»
«finché sarai sotto sto tetto, farai come dico io»
«allora me ne vado» lascio mia madre senza parole e salgo in camera mia, prendo tutte le cose importanti e che mi servono mettendole nel borsone, così almeno non sarò costretta a fare danza, sto chiudendo la cerniera del borsone quando sento la serratura della porta chiudersi a chiave, provo ad aprirla, ma ovviamente non si apre, sicuramente mia madre mi ha chiuso qua dentro perché sa che me ne sarei andata veramente e hanno bisogno di me.
sto seduta sul letto a fissare il vuoto, quando sento il cellulare vibrare, lo prendo e vedo chi mi ha scritto

Numero Sconosciuto

ehy

chi sei?

Dean

sai quante persone si
chiamano Dean?

stai tranquilla, già mi conosci
ma molto presto, ti farò
ricordare

come hai avuto il mio numero?

non è molto difficile da prendere

rispondi alla mia domanda

ho chiesto in giro

quindi mi conosci

chi è che non ti conosce?

che vuoi

oggi al parco, alle nove

non posso

perché alla principessa è vietato
uscire dopo un certo orario?

no, perché la principessa
è intrappolata

vuoi un principe che venga a salvarti?

sarebbe ottimo

beh allora diverti a cercarlo,
mirracomando puntuale.

***

Ora devo trovare un modo per uscire di qui, apro la finestra e vedo sotto, è troppo alto però se facessi una corda con dei lenzuoli riuscirei a scendere, prendo quattro lenzuoli e li annodo uno all'altro, mi assicuro che i nodi siano ben stretti e butto giù la coda, metto l'inizio della coda sotto ad una libreria abbastanza pesante, butto giù il borsone e scendo, stando ben attenta a non cadere, appoggio i piedi per terra e prendo il borsone, poi corro verso il parco visto, che sono già le otto e trenta.
arrivo al parco alle otto e cinquantacinque, col fiatone e il borsone in spalla
«sei arrivata pure in anticipo» mi giro verso la voce e vedo un ragazzo, della mia età appoggiato all'albero, il suo viso ha degli lineamenti che lo rendono terrificante, però altri che lo rendono magnifico, scendo a guardare tutto il suo corpo, ha una maglietta nera con una giacca di pelle e dei jeans scuri, è veramente bellissimo, chissà cosa starà pensando lui di me, lui guarda qualcosa o qualcuno dietro di me e improvvisamente si avvicina sempre di più a me, talmente tanto che se muovesse per sbaglio il viso, mi bacerebbe
«mi dispiace tanto, piccolo sole» piccolo sole? mi sembra di averlo già sentito una volta, prende qualcosa dalla tasca, mi volta e chiudo gli occhi, impaurita, mentre mi tiene stretta al suo petto con qualcosa puntata alla tempia, lui mi stringe sempre più forte, come se avesse paura che io lo lasciassi andare, penso a come mi ha chiamata e improvvisamente mi ricordo, di noi due quando eravamo solo dei bambini.

Maddison 5, Dean 8

Dean fa accomparire una peonia da dietro la sua schiena
«questa è per te, piccolo sole»
«grazie, Dean!» lo abbraccio

Lui è Dean, l'unico bambino con cui parlavo, come ho fatto a dimenticarmi di lui? era il mio migliore
amico.
«ora mi ricordo, delle peonie che mi hai regalato fino a quando sei andato in riformatorio, di noi due da piccoli, della nostra promessa» mille ricordi spuntano nella mia testa
«sempre e per sempre» sussurra lui, apro gli occhi e capisco tutto, davanti a me c'è Hellen, bloccata da due ragazzi, che mi sta guardando preoccupata con gli occhi sbarrati e quella che ho alla tempia è una pistola e a tenerla è Jace
«mi u-ucciderai?» balbetto dalla paura, sono ancora troppo giovane per morire, devo fare ancora mille cose, come andare via da sto quartiere di merda, Dean trema al sentire le mi parole
«dipenderà dalla tua amichetta»
«perché mi fai questo? eravamo amici»
«sono cambiato, non sai quante cose sono cambiate di me, non siamo più amici e non lo saremo mai più» sento il mio cuore distruggersi alle sue parole ed è tutta colpa mia, non mi sarei dovuta dimenticare di lui, avrei dovuto stargli accanto al posto di voltargli le spalle

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