Hellen, Purgatory e Heaven sono tre sorelle, cresciute in un quartiere malfamato di New York, i loro genitori sono stati uccisi, anche se vogliono vendetta, decidono di non mettersi nei guai e di non rischiare la pelle.
Hellen è impulsiva, fa casini...
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scelgo un vestito fra quelli di Maddison, sono tutti abbastanza sobri, quindi non dovrei avere problemi, prendo un abito color verde acqua, ha delle perle sopra e del velluto che cade ai fianchi «questo ti starebbe benissimo» «è bellissimo, ma non lo so» «non sei obbligata a metterlo, ce ne sono molti altri» «no, metterò questo» mi faccio coraggio e lo indosso, vado in salotto a chiedere un parere alle ragazze.
«come mi sta?» «sei stupenda» dicono tutte insieme e io sorrido, mi guardo allo specchio e devo dire che non sto per niente male «direi che siamo pronte per andare alla festa!» esclama Maddison, lei si è messa un vestito rosso abbinato al rossetto dello stesso colore, il vestito è corto, brillantinato con delle catenine intorno alla vita, le maniche sono corte e rotonde, è davvero bellissima.
«aspettate le borse!» dice purgatory correndo a prenderle, lei si è fatta i boccoli e indossa un vestito bianco e lungo, ci sono dei fiorellini alla fine dell'abito e indossa anche una collana di perle, ritorna da noi con delle borsette, tutte prese dal borsone di maddison, probabilmente se non fosse per lei a sta festa ci saremmo andate vestite come sempre, scelgo la borsa bianca a tracolla e la metto in spalla.
«possiamo andare o avete dimenticato altro?» dice hellen, lei ha un vestito nero, con buco a forma di cuore sul seno, le maniche lunghe che le lasciano scoperte le spalle, con del velluto che segue le curve dei suoi fianchi, usciamo di casa e ci mettiamo in macchina, ultimamente purgatory ha guadagnato abbastanza per poter prendere un auto, non una delle migliori, però basta che cammini, purgatory si mette alla guida e mette Britney spars a tutto volume.
scendiamo dall'auto ed entriamo nella villa, sento già l'ansia scavarmi nel petto, prendo un grosso respiro e avanzo insieme alle mie sorelle, entriamo dentro e appendiamo le borse dove ci dice il tipo di metterle, entriamo nella massa e mi sento morire, però ce la posso fare, voglio divertirmi per una volta, quindi mi fiondo all'alcool e inizio a bere non so quanti shot, ma questa è l'unica cosa che mi permetterà di divertirmi senza la solita ansia.
Hanno messo della musica che non conosco, ma ho voglia di ballare quindi barcollo verso la pista, una volta arrivata in mezzo alla gente, inizio a scatenarmi, sento qualcuno toccarmi i fianchi e allora mi giro, un ragazzo che avrà diciassette anni, ha messo le sue mani su i miei fianchi.
«vuoi ballare?» annuisco e inizio a muovere i fianchi contro di lui, la musica finisce e lui mi trascina con sé al piano di sopra, apre una porta che sembra essere quella di una camera per gli ospiti, lui mi spinge sul letto e si sta slacciando la cintura, quando qualcuno lo fa cadere a terra, sussulto e mi alzo in piedi.
«Kai?!» ha addosso una semplice maglietta nera e un jeans, ma rimane lo stesso bellissimo, mi avvicino a lui ignorando il ragazzo che è svenuto per terra «Kai?» gli tocco la guancia e i suoi occhi si puntano su di me.
«cosa volevi fare? ubriacarti e divertirti, per poi pentirtene il giorno dopo?!» mi sbraita contro, levo la mano dalla sua guancia però rimango lì davanti a lui.
«che te ne frega di ciò che faccio?!» «ti piace rovinarti così?!» «ma perché non pensi a ciò che fai tu!» «perché io tengo solo a te!» lo osservo, ha detto ciò per prendermi in giro? non lo so ma sono troppo ubriaca per pensarci, mi metto in punta di piedi e lo bacio, lui stranamente non mi respinge, anzi mi avvicina ancora di più a sé, non ci stiamo baciando dolcemente, ci stiamo baciando come se ne avessimo bisogno, accolgo la sua lingua e continuiamo a baciarci, mi prende in braccio e il vestito si accorcia, ma non mi interessa, non mi interessa più niente.