Hellen, Purgatory e Heaven sono tre sorelle, cresciute in un quartiere malfamato di New York, i loro genitori sono stati uccisi, anche se vogliono vendetta, decidono di non mettersi nei guai e di non rischiare la pelle.
Hellen è impulsiva, fa casini...
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sono seduta sulla sedia con le gambe incrociate sul banco, heavy non sarebbe felice di sta cosa, ma come si dice? quando il gatto non c'è, i topi ballano.
Sto masticando una gomma da masticare mentre disegno sul mio quaderno, sto disegnando per far sembrare alla prof che sto scrivendo, visto che mi ha sgridato per il fatto che non stessi facendo niente e sinceramente come rottura di scatole c'è già mia sorella, sto disegnando tre farfalle, non hanno un significato, le sto disegnando solo perché c'ho voglia, anche se è un po' semplice direi che ci possono stare. la campanella suona e io mi fiondo fuori dall'aula, sto morendo di fame, prendo il vassoio e ci metto sopra il cibo, della pasta al formaggio, dell'insalata e una pesca.
«eccoci!» finalmente sono arrivate, ci hanno messo una vita a venire «alla buon'ora» «c'eravamo perse» alzo gli occhi al cielo, la scuola non è così grande, ma ste due si perderebbero pure in un pub.
«è stato orribile» «perché?» ci sediamo al tavolo «appena ho aperto la porta dell'aula, mi hanno guardata tutti» «beh è ovvio» «si, ma lo sapete che non mi piace stare al centro dell'attenzione» «vai tranquilla che non ti mangiano» dico e continuiamo a mangiare, quando si scatena il caos nella mensa, vedo studenti scappare via, altri farsi piccoli contro i loro tavoli e alcuni urlare, io e le mie sorelle ci guardiamo confuse.
«ma che sta succedendo?» in risposta alziamo le spalle e poi vediamo quattro ragazzi entrare, sono tutti di una bellezza disarmante, sembrano degli dei dell'olimpo, però non capisco perché tutti siano così terrorizzati da loro, ma sicuramente sono tipi da cui stare alla larga, lo sguardo del ragazzo con i riccioli d'oro cade su di noi, che ci indica al suo gruppo, un attimo dopo sono davanti a noi, con un ghigno in faccia.
«che volete?» chiedo con finta indifferenza, in realtà lo sguardo del biondo mi sta facendo bruciare dentro «chi siete? manchiamo da un po' però gli studenti sono sempre gli stessi»
«beh, siamo nuove» dice purgatory «fra tutte le scuole avete scelto proprio questa?» «in realtà no, hellen è una combina guai e ovunque siamo andate dopo nemmeno una settimana ci hanno cacciate» dice heaven e alzo gli occhi al cielo, non riesce mai a stare zitta, il biondino mi squadra da capo a piedi.
«beh hellen, ora siamo tornati noi a fare guai, quindi puoi anche startene buona» «ma chi vi credete di essere?» «noi siamo i predators» «nome molto originale, devo dire» mi becco un'occhiata da heaven che in questo momento vorrebbe solo sparire dai loro sguardi. «cerca di stare al tuo posto, brunette» «l'ultima cosa che voglio fare è starmene al mio posto, biondino»