Hellen, Purgatory e Heaven sono tre sorelle, cresciute in un quartiere malfamato di New York, i loro genitori sono stati uccisi, anche se vogliono vendetta, decidono di non mettersi nei guai e di non rischiare la pelle.
Hellen è impulsiva, fa casini...
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«Hell, tu sei pazza» «ma sul serio vi terrorizzano così tanto quei quattro?» «forse tu non li conosci» «sono i ragazzi più pericolosi del quartiere» «sono solo dei coglioni che vogliono fare i grandi» «così facendo metti in pericolo tutte noi» «puoi stare tranquilla, heaven, che non toccheranno nessuna di noi» hell si mette troppe volte nei guai e senza nemmeno pensare alle conseguenze «non finirà bene» scuote la testa heaven mentre hell alza gli occhi al cielo.
Sto camminando sul marciapiede di una stradina, che direi, una delle più tranquille, ma non si sa mai, quindi ho lo spray al peperoncino in mano, voglio vivere ancora per un po'.
Passo diffianco a un pub, quando sento fischiare, mi giro e noto dei uomini, che avranno 40 anni, guardarmi, stringo più forte lo spray che c'ho in mano, sti qua sono sicuramente tipi da cui stare alla larga.
«ehi, piccolina vieni qua» «scusate, ma sono di fretta» «non ti vuoi fermare nemmeno per fare due chiacchiere?» mi guarda malizioso uno di loro «no, grazie» riprendo a camminare, sta volta accelerando il passo. Sto per prendere l'autobus, quando vedo i quarantenni di prima, non riesco a crederci, mi stanno seguendo.
Po preso posto nel binario dove ci sono più persone, almeno così non potranno farmi niente, anche se appena mi metto una cuffia, vedo Jace, uno dei Predators, seduto sul sedile poco più avanti al mio, ci mancava solo lui oggi.
«ehi piccolina» «potresti smetterla di chiamarmi così?» «perché ti dà fastidio?» «si» «vorrei soltanto conoscerti» l'autobus si ferma alla mia fermata e scendo, ignorando il vecchio che sta davanti a me e ovviamente lui scende insieme a me «potresti smetterla di seguirmi?» «non ti sto seguendo» «invece si, visto che c'è l'ho dietro da tutto il tempo» sto per puntargli lo spray in faccia «dai piccolina,voglio solo fare nuove conoscenze» «se le faccia con donne della sua età» non gli dò il tempo di fare un passo in più che gli spruzzo lo spray negli occhi, ma insieme a lui, prendo anche Jace che si è messo fra noi due.
«cazzo!» «oddio! mi dispiace, non volevo!» «ma quanto brucia!» urla grattandosi gli occhi «c'è casa mia qua sopra, vieni» lo prendo da sotto la spalla e lo porto in casa, lo metto sul mio letto, bagno uno straccio di latte e torno da lui con il panno bagnato, scivolo sulle mie scarpe e gli finisco addosso, il panno gli finisce sulla testa e io sopra di lui.
«oddio, scusa!» dico alzandomi subito e prendendo il panno dalla sua testa «troverai un'altro modo per farti perdonare» «cioè?» «quando avrò bisogno di qualcosa, verrò da te» detto questo se ne va, mi troverà sempre che io non me ne sia scappata in messico. «ragazze ho fatto un casino» racconto alle mie sorelle ciò che è successo appena ci sediamo a tavola.
«se lo meritava» «tu sei matta!» «non ho finito» «cos'altro hai fatto?» «ora sono in debito con lui» «per un po' di peperoncino? sto qua è esagerato» «stai zitta, hell» «ma vi rendete conto di che casini state combinando? non ci mettono niente a farci del male»
«hea, non iniziare con le tue ramanzine» «non potete stare calme, per una volta?» «ormai quel che è fatto, è fatto» «io non voglio dover vivere guardandomi le spalle ancora più di prima» «non si torna più indietro, ormai è guerra» «ma cosa stai dicendo, hell?» «nessuno si permette di trattare così mia sorella» «penso che tu stia un po' esagerando» «chissà cosa vorrà farti fare, quando verrà a riscuotere il suo debito»
«sta cosa è più pericolosa di quanto sembri» «allora che guerra sia» diciamo heaven e io allo stesso tempo, anche se lei ha la faccia di una che sa di aver fatto la scelta sbagliata.
