Capitolo V: Intervallo

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Pausa. È quello che vorrebbe premere Annalisa soprattutto dopo essersi svegliata con il cuore in gola e, non per un incubo 'come mi tolgo tut tutto dalla testa?' riflette guardandosi allo specchio del bagno: schiena inarcata verso il basso, mani sul lavabo, occhi fissi sul suo volto rosso riflesso nello specchio davanti a lei 'quel sogno...' sospira è bloccata, lo rivive cercando di renderlo meno confuso.
'... il dialogo che ho avuto con Rose quando ero a New York è continuato nella mia testa, però perché non eravamo in cucina ma, in camera da letto?' arrossisce a quel pensiero e, nonostante abbia caldo, cerca di rendere nitido il ricordo di come quel sogno: vorrebbe che proseguisse ma bella sua memoria c'è solo l'estrema vicinanza fisica tra lei e Rose, nulla di più.

La doccia, questa volta, aiuta Annalisa a raffreddarsi 'buongiorno!' da dietro la porta di casa della rossa, che si sta vestendo, si sente un inconfondibile voce piena di allegria.
Ridacchiando la ragazza va ad aprire ed il sole entra in stanza, stranamente Milano non è cupa come sempre 'Sandrina!' esclama con un sorriso mentre stringe a se l'amica cantante, Alessandra Amoroso 'ti ho portato la colazione ed un pensierino per la casa' sorride ampiamente la pugliese porgendole due buste 'eccola l'altra mia preferita' dice allegra mentre Bonsai arriva da lei, sa benissimo che il suo turno giunge dopo quello dei due maschi di casa perché l'Amoroso stravede per la micetta ed è reciproco 'ma sei cresciutissima' guarda la gattina che le salta in braccio e poi la padrona, è incredula 'non la vedi da cinque mesi' ridacchia Annalisa aprendo il regalo per la casa: una fontana centrotavola 'l'avevo vista qualche giorno fa, se non avessi avuto le mani piene l'avrei presa' ridacchia dolcemente la rossa 'per fortuna che avevi le mani occupate allora' risponde dolcemente  Alessandra.

'Comunque te l'avrei detto più davanti uno spirtz che ad un buonissimo cappuccino' ridacchia Annalisa 'ma non si sa mai chi ci troviamo difronte e, questo, preferisco tenerlo per me' sorride dolcemente mentre la salentina la guarda 'nulla di preoccupante ma... la persona di cui ti parlavo, quella con cui sono uscita a New York' fa una pausa seguita da un lungo e pesante sospiro 'l'ho sognata sta notte' gira il cucchiaino nella tazza 'parlavamo come quando ero a casa sua in America, quel dialogo li si è riproposto nella mia testa' tiene lo sguardo basso 'stavate flirtando' la corregge Alessandra ridendo divertita 'okay, flirtavamo... ma, sta volta, in camera da letto, ed eravamo molto vicine. Solo che non ricordo come continua il sogno' sbuffa 'probabilmente non c'è bisogno che lo ricordi, Nali... ci sono già dei segnali, potreste piacervi' usa il condizionale anche se è sicura che è così 'posso sapere di chi si tratta?' la sua domanda potrebbe sembrare invadente ma l'ha posta con un tale tatto che Annalisa si decide a rivelarlo 'Rose, Rose Villain' lo specifica non sapendo nemmeno il perché ma sentendosi estremamente contenta di poterlo dire a qualcuno 'adesso capisco perché sei sempre a New York' ridacchia Alessandra 'Dopo quello che è successo mi sono avvicinate molto a lei, sai benissimo che la morte di mia nonna è stato un macigno incredibile sulla mia persona. Volevo starle vicina, le ho parlato e si è aperta un po' con me però continuava a dirmi che stava bene e che, col tempo, avrebbe superato tutto ma la mia impressione era ed è diversa' sorseggia il cappuccino 'nel senso che il tempo serve per superare questo e, probabilmente, il dolore non passa mai del tutto' dice un po' commossa, Annalisa le accarezza dolcemente la mano: ha avuto il piacere di conoscere la nonna di  Alessandra 'ogni tanto la penso e, ti giuro, Maria manca tanto a me, figuriamoci a te' la guarda dolcemente 'parlando di Rose le tue intuizioni, come al solito, non sbagliano mai; non stava bene come diceva ed io non sono stata capace di aiutarla' la voce della bella di Carcare è stracolma di sensi di colpa, finalmente può sfogarsi con Alessandra 'Non ci ha dato il modo di farlo, Nali, non voleva che lo capissimo. Rose è sempre stata così: pronta a consolare gli altri ma capace di non farsi consolare ed aiutare. Vuole sembrare forte anche nei momenti di fragilità assoluta. E tu lo sai meglio di me' la guarda la leccese mentre si spostano sul divano 'lo so però mettiti nei miei panni: se io o Emma dovessimo attraversare un momento del genere cercheresti di leggerci negli occhi se le cose sono come diciamo, e ci riusciresti. Con Rose non l'ho fatto e sono la sua migliore amica' sospira Annalisa passandosi una mano tra i capelli, sente il peso di ogni suo gesto mancato 'tesoro, non darti colpe, nessuno ne ha in questi casi: spesso il dolore porta ad agire in modi impensabili, anche se quelle persone le conosciamo' la stringe a se 'impensabili' ripete Annalisa lasciandosi stringere  'non prendermi per pazza però voglio che sia lei a dirti tutto, anche se a me ha omesso delle cose che, se non fossi stata attenta non avrei capito' il suo è quasi un sussurro, ha la voce spezzata e la nasconde così 'la catenina portafortuna?' guarda il braccio di Annalisa, gliel'ha regalata sua madre prima di entrare ad Amici e, da quel momento non l'ha mai più tolta 'ce l'ha lei e da quel giorno ha smesso di fare una delle cose che la facevano stare bene...' Annalisa rivede i tagli sul polso di Rose e trema, Alessandra capisce dove l'amica vuole arrivare '...non dovevo nemmeno dirlo' si sente ancora più in colpa 'sta tranquilla, con me tutto è al sicuro' il tono di Alessandra è sincero, l'amica si lascia andare in un pianto liberatorio.

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