Capitolo I: Gli ostacoli del cuore

46 4 8
                                    

'Rose!' è la voce forte, di un uomo, che si sente dopo lo spaventoso rumore della porta che ha sbattuto violentemente 'Rose, sei ancora qui?' è Evan a parlare, un amico della ragazza che trema contro il muro 'fa paura quando non è strafatto' pensa alzandosi da lì, era contro la parete in carton gesso bianco con la schiena, cosicché poteva contrastare il calore della grappa col freddo delle mattonelle 'sto andando via, tranquillo' risponde, ha così tanto alcool in corpo che una persona non avvezza sarebbe, come minimo, incapace di muoversi, ma non lei.
Lei, Rose è abituata.
'Questa è mia, lasciamela', le uniche cose tangibili che ora la fanno vacillare sono la voce arrabbiata di Evan ed il modo in cui le strappa via la bottiglia di rum 'te l'avrei ripagata, lo sai' ribatte timidamente 'certo, lo so, la rapper è piena di cash' lo sguardo che si posa sul viso di rose è pieno di invidia e disgusto, anche Evan è un rapper ma non riesce a volare in alto come Rose, anzi più di lei. È il tipico uomo che si sente incapace se e quando una donna che conosce ha più potere e capacità di lui. Ha spiegato, da ubriaco, che sente come se gli venisse sottratto il suo posto in modo ingiusto  'non hai talento, sei in alto solo perché sei bona' è frustrato, tira un pugno al muro, la ragazza ha sentito talmente tante volte questo concetto che ora non la fa soffrire più 'quando sei sobrio potresti scrivere invece di fare il pazzo' lo guarda, sa che vuole litigare ma lei non ne ha voglia, se ne va prima che possano esserci guai per lei.
Barcollando leggermente arriva alla fermata del taxi 'Sei Rose?' chiede il tassista, un ragazzo più o meno della stessa età della rapper, lei ne ha trenta.
'si, sono io' sorride amichevolmente 'ti ascolto sempre, aspetto il tuo album' le labbra di lui continuano ad essere leggermente increspate in segno di amicizia 'arriverà, non so quando, ma arriverà' risponde con estrema sincerità prima di dire l'indirizzo di casa 'non per impicciarmi ma questa è una zona pericolosa, non dovresti nemmeno avere l'idea di passarci vicino' il tuono del ragazzo è educato e gentile, ma anche protettivo. Questo sorprende molto Rose, i suoi amici sembrano non portarle questo tipo di rispetto. 'Immagino che tu sappia difenderti, però è giusto dirtelo' la guarda tramite lo specchietto retrovisore, gli occhi di un profondo e bellissimo nero, così profondi da rischiare di farti leggere dentro. Ma questo è un rischio che, ora come ora, Rose non vuole correre 'credimi, lo so...' Il suo sguardo si abbassa mentre fa una piccola pausa '... Quando la tua vita va a gonfie vele cammini e sorridi nella parte di New York che ti aiuta a sognare, a creare, in quella che tutti vogliono vedere. Poi, di punto in bianco, ti ritrovi qui dove fa freddo ed è sempre buio perché, un po' ti senti così' riflette giocando con uno dei mille anelli che indossa 'fredda e buia... ed, alla fine, stai bene dove, in qualche modo, sai che persone e cose ti somigliano' sembra aver pensato a queste parole, ponderate e decise, è un discorso molto lucido il suo. E la condizione attuale della ragazza è molto diversa dal modo in cui interloquisce col tassisita ed è questo l'esatto motivo per il quale il ragazzo, trovandosi in difficoltà, fa terminare la conversazione.

Mentre New York, la città che le ha dato sogni e speranze, corre  tra il finestrino ed i lunghi capelli blu di Rose, la ragazza cerca di evitare di pensare: quando lo fa, in quest'ultimo periodo,  diventa cupa, triste a causa del suo più grande rimpianto.
Il tipico veicolo giallo ferma la sua corsa, la rapper paga e ringrazia "quante volte ti ho detto di mettere in ordine? Poi cerchi le cose e non le trovi, oppure le ritrovi chissà dove, come qualche giorno fa che, chissà come, lo shampoo era in studio" mentre varca l'entrata di casa una voce per lei molto familiare ed importante pronuncia, nella testa di Rose, questa frase ridacchiando divertita "mamma", dice lei in un sospiro malinconico mentre il suo cuore si spezza in frammenti ancora più piccoli e taglienti, nel frattempo chiude la porta e poi si appresta a raccogliere il suo maglioncino. Si, perché in questi giorni di primavera il freddo ed il caldo tipico della stagione si alternano, come il sole e la pioggia, come le due emozioni che guidano Rose attraverso le sue giornate.
Ed è per questo che l'Empire City la fa sentire a casa.

"Dove cazzo è?" si alza col maglioncino che aveva stretto nella mano sinistra e portato sul viso con l'intenzione di respirarne il profumo che, però è evaporato da esso, con lo scatto quasi felino che ha fatto cerca ciò che pensa la faccia stare meglio.
Un sorriso vittorioso si dipinge sul suo volto ed una striscia bianca come neve fa lo stesso sul tavolo di cristallo che domina nel suo salottino arredato, come il resto del suo attico, in stile industrial. In un attimo la striscia bianca sparisce nel corpo della ragazza, gli attimi dopo, accompagnata da del buon rock, la ragazza continua a immettere la sostanza nel corpo. "finalmente, la mente è spenta" afferma sentendosi leggera come una piuma, le sembra di fluttuare in aria mentre tutto le gira introno ed i suoi occhi estremamente dilatati pian piano si chiudono.

Ed eccola, la nostra bella addormenta, che si risveglia dall'ennesimo sonno profondo degli ultimi mesi, il dolore è svanito e, per ora, anche i pensieri sono in stend-by, ma non la sua fame: addentare un triplo cheeseburger era l'unico desiderio che la ragazza dai capelli blu aveva, dopo una doccia veloce indossa una felpa oversixe grigia, un jeans strappato nero e delle vans "nessuno mi salva" pensa ad alta voce indossando anche un cappellino con la visiera "e non voglio farlo da sola" aggiunge indossando le sue AirPods e, a testa bassa, scende le scale che la faranno poi arrivare sul marciapiede "oddio, scusa" dice guardando la ragazza contro cui si è scontrata.

Sinceramente Tua Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora