Il gioco della bottiglia (parte 2)

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Mi stanno guardando tutti come se fossi una povera bambina sfigata. Mi nascondo dietro all'unica ciocca di capelli rimasta fuori dalla coda e, agitata, la attorciglio intorno al dito.

Sì, non dovevo venire stasera, dovevo rimanere a casa a studiare!

«In effetti è vero. Reby ha vissuto la sua vita chiusa in palestra, e per questo non ha mai avuto esperienze con i ragazzi!» dice Lu in mia difesa.

Non so come faccia, ma lei è dotata di un sesto senso che le fa sempre capire di cosa io abbia bisogno, e anche per questo l'adoro. La guardo con riconoscenza. Ma Filippo non demorde e insiste.

«Mi dispiace, ragazze, ma il gioco non è così. Non potete cambiare le regole a vostro piacimento! E ti informo, bellezza, che io, a differenza di Luana, la lingua la voglio!»

Ora sono io a sgranare gli occhi.

«Dai, Filippo, non fare il porco! Se no la traumatizzi e poi non vorrà più uscire con noi!» dice Lu allargando le braccia in aria.

Luana ha ragione, Filippo è davvero insistente! Ma io non riesco nemmeno più a parlare dopo la confessione che ho appena fatto, perciò mi limito a guardarlo con gli occhi più dolci di quelli del gatto con gli stivali, sperando di ottenere un po' di compassione da lui.

«Smettila, lasciala stare, non puoi costringere una persona se non se la sente!» interviene Alessandro.

Questa proprio non me l'aspettavo. Gli sorrido, ma sento le guance avvampare. Rebecca, controllati!

«D'accordo, per questa volta mi sta bene. Ma Rebecca, non puoi più saltare il turno, hai finito i bonus!» mi dice Filippo serio.

«Allora tocca a te, Ale» Lu lo guarda languida, ignorando Filippo che continua a protestare per il bacio non ricevuto.

Alessandro deglutisce e gira la bottiglia nervoso. Dopo aver roteato energicamente, si ferma su Luana. La sua solita fortuna sfacciata! Probabilmente è destino per loro due. Lei sbatte le ciglia in maniera seducente, lui si alza in piedi.

«Basta, sono stufo di questo gioco! Me ne torno a casa.» Alessandro si volta e va verso l'ingresso.

«Ma che ti prende, bro? Dai, non rovinare sempre tutto!» gli grida Filippo, poi si alza anche lui e lo segue.

«Perché sta facendo così? Finalmente potevamo baciarci!» mi domanda Lu quasi piangendo appena sono vicini alla porta. È parecchio ubriaca.

«Magari vuole farlo in privato, non così davanti a noi! Alla fine, il bacio è una cosa intima...» bisbiglio.

«Dici che è per quello? Non è che non gli piaccio?»

«Forse ad Alessandro piaci fin troppo e non vuole che il vostro primo bacio avvenga così, nel gioco della bottiglia davanti a noialtri.»

«Il tuo ragionamento effettivamente ha senso. Anche se le storie che sono sempre girate sul suo conto lo descrivono molto passionale. Quindi, non credevo si facesse problemi a baciare in pubblico. Anche perché l'anno scorso, nei corridoi, si limonava un sacco di ragazze! Ma forse è cambiato, forse io gli piaccio davvero!» Il viso di Luana si rasserena in un batter d'occhio, mentre il mio, dopo le sue ultime parole, si increspa.

«Magari è geloso. Prima, quando hai baciato Filippo, l'ho visto stringere i pugni, e vi guardava serio. Poi, Filippo non è il suo migliore amico?»

«Sì, esatto. Forse, Reby, hai proprio ragione. È che sono ubriaca e non ci stavo pensando! Forse ho sbagliato a baciare Filippo, ma non credevo che Alessandro fosse un ragazzo così geloso! Però questa cosa mi piace, è un bene, vuol dire che ci tiene» Luana mi sorride e si alza a fatica. La aiuto e raggiungiamo i ragazzi sul pianerottolo, pronti ad andarsene.

«Ragazze, è stato un piacere, ma noi ora andiamo. Ci vediamo domani a scuola, ciao bellezze!» ci saluta Filippo. Alessandro, invece, non guarda in faccia nessuno e nemmeno saluta. Lu chiude la porta e se ne va disperata in camera sua. Io, non sapendo che altro fare, la seguo.

«Ma perché deve fare così? Non potrebbe essere più disinvolto e meno misterioso?» Lu si butta sul letto affranta.

«Magari è proprio questo suo lato misterioso che ti affascina...»

«Non lo so... Sinceramente, così, dopo un po' mi stufa! Inizio anche a dubitare di tutte le cose che si dicono su di lui...»

«Perché, cosa dicono di lui?» chiedo curiosa. Alla fine, io di Alessandro so davvero poco.

«Dicono che si è fatto tutte le ragazze più fighe della scuola, in particolare quelle più grandi che ora sono all'Università. Pare che a lui piaccia che abbiano esperienza, quindi forse è per questo che l'anno scorso quando ero solo una novellina non mi considerava. E forse, visto che ho un anno in meno di lui, mi ritiene troppo piccola e inesperta. Anche se non immagina nemmeno che cosa sarei capace di fargli!» Luana si interrompe e mi fa la linguaccia, mentre io strabuzzo gli occhi. Non sono mai stata con nessun ragazzo e Alessandro si è fatto mezza città? Forse ha un po' troppa esperienza per i miei gusti! Non immaginavo certo che fosse vergine come me, ma nemmeno che fosse andato con decine di ragazze più grandi. Io, al mio fianco, vorrei qualcuno con cui esplorare il mondo della sessualità, insieme, e non una persona così navigata.

«Capisco. Se allora gli piacciono le ragazze più grandi, forse non dovresti nemmeno perdere tempo con lui...» E nemmeno io.

«Forse hai ragione. Poi, a detta di Filippo che è il suo migliore amico e quindi è molto probabile che sia così, pare che Alessandro ultimamente abbia un sacco di problemi a casa. In particolare con il padre. Sembra che sia una persona molto violenta. Si pensa infatti che abbia preso da lui, visto che più volte si è trovato coinvolto in diverse risse, sia dentro che fuori scuola. E a me non piacciono le persone aggressive!»

«Concordo, anche a me non piacciono. Ora, Lu, vado anche io a casa, sennò faccio tardi.»

«Va bene, Reby, non vedo l'ora che sia domani notte!» Ci abbracciamo forte e ci salutiamo. «Ah, un'ultima cosa... Ti è piaciuto il nostro bacio?» mi domanda mentre sono sull'uscio della sua camera, le sue guance si tingono di rosso.

«Sì» rispondo timidamente, ed esco.

Tornando a casa, mille pensieri viaggiano nella mia mente, in particolare riguardo alle parole su Alessandro. Ora lui mi appare sotto una luce completamente diversa e la sua presunta violenza mi spaventa. Non sono affatto favorevole alle persone aggressive.

Quando arrivo a casa, molto più modesta rispetto a quella di Luana ma comunque altrettanto accogliente, mi chiudo in camera e mi infilo sotto le coperte insieme a Will. Non ho fame, e non posso fare altro che ripensare a questa insolita giornata, così diversa da quelle passate finora suddivise solo tra lo studio e lo sport.

Ma sono queste, quindi, le classiche giornate da adolescenti?

Se è così, non sono sicura che mi piacciano. Forse stasera avrei preferito rimanere sola con la mia migliore amica.

Stringo forte il cuscino e ripenso al bacio con Lu...

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