6 Incontri inaspettati

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Mi volto, un gruppetto di sei ragazzi mi sta fissando.

Perfetto, ci mancavano anche loro!

Uno della comitiva mi fischia. Sembrano più grandi di Tommaso, Christian e Diego, alcuni hanno persino la barba. Probabilmente avranno una ventina d'anni e saranno studenti universitari. Vengono verso di me.

Decido di girare i tacchi e di incamminarmi a piedi verso casa.

Ne ho già abbastanza dei ragazzi e dei loro modi! Credo proprio che aspetterò ancora un po' prima di concentrarmi sull'amore. Ora voglio solo recuperare tutte le cose che non ho mai potuto provare fino a oggi, cominciando da stasera.

Mentre attraverso la strada sulle strisce, sento dei passi dietro di me: mi stanno seguendo! Ma perché pare che oggi tutti ce l'abbiano con me? Ho forse disegnato un bersaglio sulla schiena? Accelero il passo e raggiungo una zona molto trafficata; è pieno di gente, quindi mi tranquillizzo e mi fermo un attimo. Prendo le cuffiette per ascoltare la musica, ma una mano si appoggia sulla mia spalla. Mi giro, quei ragazzi della fermata mi hanno raggiunta e sembrano fregarsene delle altre persone.

«Ehi, biondina, dove vai tutta sola?»

«Sto tornando a casa.» Gli volto le spalle, ma il ragazzo mi blocca.

«E non vuoi un po' di compagnia?»

«No, grazie.» Infilo le cuffiette e schiaccio play. A passo svelto, quasi correndo, mi dirigo lontano da lì.

Già quei tre ragazzi nel negozio non mi sono piaciuti per niente, questi sembrano ancora più cafoni. Imbocco una viuzza tranquilla ma, appena girato l'angolo, trovo Alessandro seduto su una sedia colorata davanti a un bar insieme ad alcuni amici, tra cui Filippo. Mi blocco. Non voglio che pensi che lo stia seguendo. Mi giro per tornare indietro, quando davanti a me riappare quel gruppetto di ragazzi. Mi hanno seguita fino a qui, e stanno ridendo e bisbigliando tra di loro.

Che cavolo faccio adesso?

Non so davvero da che parte andare: se passare davanti al bar, e quindi davanti ad Alessandro, o se provare a incamminarmi verso quei ragazzi. Anche se non mi pare abbiano buone intenzioni... Ma magari è solo una mia impressione e sono la solita rigida bacchettona. Sicuramente Luana e Giulia gli avrebbero già dato corda. Ma io non sono così. Però, non ho nemmeno voglia di fare un'altra figuraccia davanti ad Alessandro, perciò mi dirigo verso il gruppetto.

«Allora, tesoro, hai cambiato idea?» mi dice sempre il solito tizio. Indossa un paio di occhiali da sole con le lenti a specchio.

«Veramente no, ho solo sbagliato strada. E comunque non cerco compagnia, perciò è meglio se andate a cercare qualcun'altra!» Mi faccio strada in mezzo al gruppo cercando di oltrepassarli, ma questi mi accerchiano.

Il ragazzo con gli occhiali si avvicina a me. «Wow, hai proprio un bel fisico! Dai, vieni a fare un giro con noi...» si strofina le mani compiaciuto.

«Una bella ragazza come te non può rimanere tutta sola» esclama un altro alle mie spalle.

Mi sento braccata. Forse è eccessivo, Luana in una situazione come questa non avrebbe paura, anzi, sarebbe a suo agio. Giulia sarebbe addirittura lusingata da tutti questi complimenti, ma io... Io no. Riceverli da loro, poi, decisamente no! Mi sento come una preda, come se fossi il loro trofeo di caccia che non vedono l'ora di esporre vittoriosi. Sento i loro occhi posarsi su ogni parte del mio corpo e la sensazione non mi piace affatto.

«Per favore, lasciatemi passare» dico, alzando la voce che però esce tremante. Mi viene quasi da piangere, ma a loro non sembra importare. Anzi, il ragazzo con gli occhiali mi afferra la mano. «Avanti, vieni con noi, non te ne pentirai.»

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