⋆˚࿔ capitolo 3 𝜗𝜚˚⋆

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Il sole stava iniziando a sprofondare nel cielo, nuvole rosee che sanguinavano attraverso la nell'aria sembravano dipinte ad acquerello. Le strade erano affollate, persone che finivano di lavorare e studenti che uscivano da scuola. Tutti erano diretti a casa o al bar. Le strade erano intasate di auto. Era una semplice serata invernale a Seoul.

Minho era praticamente invisibile mentre scivolava in quella marea di persone .
Sommerso da una felpa nera con il cappuccio tirato su e uno zaino appoggiato su una sola spalla sidiresse verso un edificio dall'aspetto semplice.

La musica nelle sue cuffie serviva ha soffocare il rumore delle altre persone mentre entrava in un grande studio. Hip-Hop veloce, il rumore di tamburi si incassano all'interno del suo corpo e lo spingono a continuare a camminare. Un promemoria di cui aveva bisogno alcune volte, quando aveva solo voglia di sedersi e non fare nient'altro.

Due persone, leggermente più giovani di Minho, gli passarono davanti inchinandosi educatamente. Ricambiò l'inchino prima di guardare il suo orologio. 18:58 mancavano solo due minuti.

Il ragazzo si tolse le cuffie e la felpa che fin'ora aveva addosso. Nel mentre che aspettava si mise a giocare con il bordo della sua maglietta, grigia e leggermente oversize e lega i lacci della tuta nera che indossava.
Preparandosi, bevve qualche sorso d'acqua dalla bottiglia d'acqua nascosta all'interno del suo zaino. Un filo sottile che conduce ad un altoparlante si collega al suo telefono.

Minho prese posto nella parte anteriore della stanza, al centro, rivolto verso una parete di specchi. Le altre persone nella stanza iniziano lentamente ad alzarsi e posizionarsi davanti a lui. Il ragazzo conta in mente quanti erano, 20. Molto bene.

Adesso 21. La porta si chiude e annuncia l'arrivo di una ventunesima persona. La figura cammina rapidamente verso il bordo del gruppo già formato,facendo cadere rapidamente una borsa contro il muro e posizionandosi meglio nella sua postazione. Gli occhi Minho continuavano a seguirlo.

Poco appariscente, testa inclinata verso il basso e capelli appena coperti con un berretto. Vestiti larghi, maniche lunghe.

Minho riporta rapidamente l'attenzione sul gruppo e si inchina rapidamente alle persone davanti a lui.

<< Ciao a tutti quanti, emh... Benventuto? Alcuni di voi potrebbero conoscermi già perché ho fatto alcune lezioni con Taehyun aiutandolo con la sua classe, ma d'ora in poi guiderò una classe tutta mia. Introdurremo alcuni stili di danza diversi ed esamineremo alcune aree diverse.>> La sua voce era forte e controllata. Autorevole ma accessibile.

Si fermò guardando introno alla stanza, annuendo ad un paio di volti familiari. I suoi occhi passarono alla figura prima sconosciuta. Era Jisung. Anche lui lo stava fissando con lo sguardo perso nella confusione.

<< Inizieremo con un semplice riscaldamento di base. Suonerò un paio di canzoni, vi darò circa cinque minuti, dopo di ché cominceremo.>>

Minho si girò e toccò il suo telefono. Una canzone con un ritmo costante si gonfiò nella stanza. La maggior parte delle persone cominciarono a riscaldarsi tutti in modo diversi, allungando e piegando le proprie articolazioni. Jisung invece si guardò intorno nella stanza, provando a non dare pesa al fatto che Minho fosse il suo insegnante di danza. Ci volle un momento per il suo corpo per recuperare il ritardo, ma quando si riprese fece il suo solito riscaldamento.

Minho fece lo stesso. Il suo corpo si flesse in modo che i suoi muscoli solidi si misero in mostra, un capolavoro di linee lisce e nitide. Quando finì il suo riscaldamento di diresse verso il suo telefono e staccò la musica. La stanza cadde in un silenzio profondo.

Coincidenze || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora