⋆˚࿔ capitolo 5 𝜗𝜚˚⋆

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Jisung per poco non scelse di non andare alla lezione di danza.

Non ne aveva bisogno, per niente. Soprattutto non una lezione di danza guidata da un certo barista a sua conoscenza, o più o meno. Tutti i suoi ex professori, i suoi coetanei e i suoi follower sui social non facevano altro che lodarlo, quindi avrebbe potuto farsi scivolare addosso tutto quello che gli aveva detto il suo insegnante di ballo, convincendosi della propria perfezione.

Era ancora furioso con Minho, furioso per come l'aveva trattato durante la lezione dell'altro giorno, per averlo criticato e criticato quasi fino al punto di far creargli insicurezze sul suo modo di ballare.

Se Jisung avesse chiesto consiglio a Chan e Changbin, i due gli avrebbero detto di stragli alla larga. Gli avrebbero detto che l'ultima cosa che avrebbe dovuto fare in vita sua era infastidire l'orso addormentato e cercare di far irritare Minho e stuzzicarlo.

Meno male che Jisung non glielo chiese .

Quando entrò nello studio, questa volta un minuto prima dell'inizio della lezione, fece un enorme sforzo per non cercare il suo insegnante con lo sguardo. Gettò il suo borsone vicino alla parete della stanza e poi iniziò a fare stretching.

Sarebbe stato facile trovare Minho se l'avesse cercato. Il ragazzo più grande era in piedi al centro della stanza ma non aveva ancora notato il suo arrivo. Quando il biondo alzò lo sguardo notò che Minho stava parlando con- cosa?

Hyunjin.

Jisung aveva incontrato Hyunjin solo una manciata di volte, il ragazzo alto con i capelli neri era più amico con Changbin che con il biondo. Il ragazzo si maledì mentalmente per non aver collegato prima i punti. Sapeva che il corvino era un ballerino e sapeva che viveva con Minho, dato che gliel'aveva detto Chan. Aveva senso il motivo per cui lui era lì.

La sua presenza però potrebbe rendere più difficile il piano di Jisung, ma non impossibile. Quindi decise di mettere in atto il suo piano.

<< Minho?>> Urlò il biondo. Mise ogni sforzo del suo essere nel proiettare la sua voce, allacciandola con fiducia in se stesso e tirando su le vocali alla fine della domanda.

Il ragazzo, sentendo il suo nome, si voltò per guardarlo. I suoi occhi non tradivano nessuna emozione, erano scuri e stretti come al solito mentre la sua mascella non era né tesa né rilassata. Un sopracciglio si alzò mentre si inclinava verso Jisung, ma non si avvicinava.

<< Puoi aiutarmi? >> Chiese il biondo facendo il broncio e incontrando gli occhi del più grande.

La faccia di Minho non cambiò, ma iniziò ad avvicinarsi.

<< Sei tornato.>> Era una dichiarazione che quasi - quasi - Jisung accolse.

<< Non volevi che lo facessi?>> La voce petulante del più piccolo aveva un'inclinazione sarcastica.

Minho lo guardò in modo equilibrato. Sembrava resistere al dare qualsiasi reazione alla provocazione, era come un genitore che cercava di evitare di prestare attenzione alle lagne di un bambino.

Il silenzio persistente spinse Jisung a sospirare drammaticamente e continuare a parlare.

<< Mi chiedevo se potessi aiutarmi con questo esercizio.>>

Lo sguardo del più anziano rimase calmo, raccolto. Un piccolo cenno della sua testa fece sorridere il biondo.

Jisung iniziò piegandosi, appoggiandosi a quattro zampe in modo che le sue mani e le sue ginocchia fossero ugualmente distanti l'un dall'altra. La sua schiena, anche se involontariamente, s'immerse in un arco spingendo i suoi fianchi a sollevarsi leggermente.

Coincidenze || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora