Capitolo - 8

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Ero letteralmente stata catapultata sul pavimento ruvido di quel giardino apparentemente troppo bello per essere reale e infatti sentire quello sparo mi ha fatto ricredere in tutto, come se di colpo quel posto meraviglioso e luminoso fosse diventato buio e malinconico.

Non avevo mai sentito il rumore di uno sparo e questo mi sembrava fin troppo silenzioso e non capivo il perché! Il come mai e soprattutto come faceva Jaden ad avere un tempismo del genere.

<< Tutto bene ? Come stai? Sei ferita?>> mi tocca ovunque per controllare che non abbia nessuna ferita causata dalla pallottola.

<< Si ... Si sto bene.>> balbetto incapace di ragionare lucidamente.

<< Cos.. com.. era puntato verso di noi?>>

<< Credo proprio di sì Kellyn mi dispiace tantissimo credimi, ti accompagno dentro vorrei controllare che vada effettivamente tutto bene.>>

Mentre mi alzo mi prende per mano accompagnandomi all'interno della villa e mentre ci incamminavamo mi venivano troppe domande per la testa che però, per non so quale valido motivo, ho deciso di non chiedere eccetto una.

<< Era una pistola con silenziatore, come hai fatto ad anticipare il colpo? >>

Mentre porta con se la cassetta del pronto soccorso mi siedo sul divano del soggiorno mentre lui si inginocchia davanti a me.

<< Diciamo che sono un esperto in materia, mio padre amava la caccia e io ho coltivato la passione per le armi.>>

<< Quindi è per questo che te ne sei accorto?>>

<< Diciamo di sì.>>

La curiosità iniziava a farsi sempre più evidente e io non riuscì a non indagare ancora di più.

<< Jaden.. hai dei nemici? Perché sparare a casa tua? >>

Alza lo sguardo fissandomi in maniera rigida come se volesse chiedermi di smetterla e di stare tranquilla, ma per me quello sparo era rivolto a noi e non potevo far finta di niente.

<< No Kel nessuno, non so del perché dello sparo ma indagherò te lo prometto.>>

Mentre si alza mi prende per mano assicurandomi che non avevo nulla se non qualche graffio sulla gamba che ha provveduto a disinfettarmi.

<< Scopriremo insieme chi è stato hai la mia parola, non serve far preoccupare i nostri genitori non sei d'accordo?>>

Concordavo con la sua idea anche perché non potevo rischiare che mio madre mi mandasse nuovamente da qualche parte nel mondo per il "mio bene".

Feci un cenno con la testa per confermare ciò che aveva detto e gli chiesi che poteva accompagnarmi a casa.

La mia giornata è stata alquanto piena di emozioni e terrore, potevo morire effettivamente oggi se non fosse stato per Jaden e non potervi dirlo a nessuno nemmeno a Ian o a Maddy finirebbero per dirlo a papà.

Mentre tornavamo il silenzio si era fatto spazio tra noi da non sentire nemmeno il rumore del motore dell'auto. La mia testa era completamente altrove a pensare e pensare a rivivere ogni singolo del pomeriggio, dal bacio di Jaden allo sparo e improvvisamente un brivido glaciale mi prese tutta la schiena. Volevo solo tornare a casa e correre da Ian ma non potevo e non dovevo avere quest'espressione che ho ora sul mio viso.

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