Capitolo 8

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Quindi da quel giorno le cose andarono avanti serenamente, ma forse in modo diverso. Non c'era imbarazzo tra loro e potevano quasi definirsi amici. Amici con benefici, ovviamente.

Louis sorrideva più spesso, conversava con lui senza essere freddo o scorbutico e aveva ammesso a sé stesso che il riccio non era niente male, anzi. Dopo aver passato più tempo insieme a lui, si era quasi pentito di averlo giudicato troppo in fretta.

Harry, invece, era felice di tutto ciò. Forse stava riuscendo a vedere la vera persona che è in lui. Per tale motivo aveva anche cercato un contatto che andasse oltre ciò che già avevano.

Certo, non pretendeva che si fidasse di lui cecamente, ma solo l'idea che il suo cuore si fosse sciolto un po' gli tirava su il morale. Almeno per quello che riusciva a fare.

Negli ultimi giorni, era molto preoccupato in generale e aveva una strana sensazione che lo tormentava giorno e notte. La sentiva nello stomaco e dannazione se la odiava, ma non poteva fare altro che ignorarla.

Anche quel giorno quindi lo stava passando seduto sul divano del salotto a guardare la televisione, con solo una coperta e un tè caldo a tenergli compagnia.

Era ciò che aveva intenzione di fare per far passare quella domenica il prima possibile, evitando di pensare ad altro.

Ovviamente, i piani vengono organizzati per essere mandati all'aria subito dopo. Qualcuno suona il campanello ed Harry si trova costretto ad abbandonare il suo "nido" per vedere di chi si tratta.

Fregandosi del freddo di quella giornata piovosa e del suo abbigliamento decisamente casalingo (indossa dei pantaloni della tuta che di solito usa come pigiama e una felpa abbastanza grande da contenere due persone), spalanca la porta aspettandosi chiunque, tranne la persona che si trova davanti.

«Zayn!?»

«In persona» sorride il ragazzo.

«Ma che ci fai qui?»

Harry è senza parole. Sorpreso, ma felice.

Zayn ridacchia. «Se mi fai entrare ti spiego tutto. Sai com'è, piove.»

Il riccio lo fissa con occhi spalancati e ancora incredulo lo fa entrare in casa sua.

«Allora? Non mi abbracci?» chiede dopo un po' l'altro con le braccia spalancate. «Guarda che mi offendo.»

«No, no. Tu... io non ci posso credere!»

Si fionda tra le braccia dell'amico, ridendo nell'incavo del suo collo. Quanto gli era mancato in quei giorni. Sentiva sempre più il bisogno di avere qualcuno accanto a sé e forse qualcuno ha ascoltato le sue preghiere.

«Come sei arrivato fin qua?» chiede quasi sul punto di piangere.

«Te l'avevo detto che sarei venuto a trovarti, no? E quale momento migliore se non ora? Tra qualche giorno è il tuo compleanno! Non puoi mica passarlo da solo.»

«Ho un sacco di domande da farti.»

«Dopo abbiamo tutto il tempo, piccolo. Ora sono tutto bagnato e sudato, posso farmi una doccia?»

«Certo, lì c'è il bagno» glielo indica.

Zayn sorride, lo ringrazia e gli bacia la guancia, allontanandosi poi verso quella porta con la sua valigia.

Pensandoci, ora sì che si sente meglio.



«Come sei arrivato qui?»

«A cavallo.»

Harry gli lascia una piccola gomitata sul fianco. «Fai il serio.»

Teach Me How To Love Again || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora