Piccolo disclaimer prima di iniziare: in questo capitolo sono sicura che Aubrey risulterà più antipatica del previsto ma ricordatevi che entrambe le cugine non sanno cosa pensano l'una dell'altra, perciò Aubrey non conosce i pensieri di Gracie e viceversa.
Detto questo vi auguro buona lettura🫶🏻Aubrey
Sin da quando ero bambina avevo sempre avuto una passione immane per la musica. Adoravo come dei semplici suoni e delle parole potessero azzerare i pensieri e farti sentire un'altra persona. Una persona completamente diversa e nuova.
Ma la cosa che amavo di più era associare canzoni a dei momenti precisi. Il mio account spotify era organizzato meticolosamente. Avevo una playlist letteralmente per tutti i momenti della giornata, per non parlare delle playlist che mi ricordavano i miei momenti preferiti.
Molti mi credevano pazza perché prenderle già fatte era più semplice, a me però era sempre piaciuto ripensare a dei momenti particolari ed associarci delle canzoni. Avevo anche una playlist per il bacio che Jack mi aveva lasciato sulla guancia l'altra sera. Era improponibile non creare una colonna sonora per quel momento magico. Era stato letteralmente perfetto.
Ero veramente maniacale da questo punto di vista. Ogni momento doveva avere una sua lista di canzoni. Questo però poteva avvenire anche con le persone.
Per esempio per Wes, il mio capo, avevo scelto la canzone "I knew you were trouble" di Taylor per ovvie ragioni. Per mamma invece "decode" di Sabrina Carpenter perché per molto tempo avevo cercato di analizzarla e provare a capire il perché di alcuni suoi comportamenti ma la verità e che non c'era niente da decodificare. E immancabilmente per la nonna avevo scelto "Unwritten" perché dopo averla portata al cinema a vedere il film "Anyone but you" si era innamorata di Glen Powell e non riusciva a smettere di cantare quella canzone.
E poi c'erano le persone come Tess e Lee, che nonostante rompessero le palle più del previsto avevano dedicata un'intera playlist. Erano troppo importanti e avevo troppi ricordi con loro, una canzone non bastava a racchiudere tutto ciò che sapevo e mi ricordava di loro.
A questo momento probabilmente avrei collegato la canzone "Waiting Room" di Phoebe Bridgers, per certi versi non ci incastrava niente ma per altri era come se fosse stata scritta per quel momento.
"ABBY" Gracie scese dalla macchina e mi saltò addosso.
"Ciao Gracie" risposi cercando di respirare e di divincolarmi dal suo abbraccio.
Quando fui in grado di spostarmela di dosso la guardai e le feci il sorriso più falso che riuscii. Mi dispiaceva ma non potevo farci molto, non riuscivo a nascondere il fatto che il suo ritorno non mi andasse a genio. Lei rispose mostrandomi la sua dentatura perfetta.
La zia scese dalla macchina e ci raggiunse per unirsi ai saluti.
"Ma come sei cresciuta Gracie, sei ancora più bella di prima" disse mia mamma guardandola come avrei sempre voluto che guardasse me.
Sappi che è per il meglio Aubrey. È per il bene di tutti noi se loro sono qua.
Continuavo a ripetermi quella frase nella speranza di iniziare a crederci anche io.
"Allora zia? Vuoi una mano con le valigie?" chiesi cercando di essere gentile e di concentrarmi su qualcosa che non fosse ciò che provavo.
"Non farai lo stesso pasticcio di 12 anni fa vero?" chiese mia mamma ridendo riferendosi a quando feci cadere le valigie davanti a tutti.
Non sapevo come rispondere a quella domanda, mi aveva preso alla sprovvista. Totalmente.
"La nostra Abby è cambiata molto in 12 anni ed ora è più forte e coraggiosa." Le rispose mio fratello con una calma disarmante fissandola con uno sguardo truce.
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Plot Twist
RomanceUna ragazza apparentemente normale. La sua gelosia. E un omicidio che non voleva commettere. Aubrey Moore chi è? E come farà a liberarsi di ciò che ha fatto? Sarà davvero l'insabbiamento di quell'oscuro segreto a salvarla o sarà quella che pensava e...