11. 𝑾𝒉𝒐 𝒂𝒓𝒆 𝒚𝒐𝒖?

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Cado malamente e sento Caleb arrabbiarsi dietro di me.

Dopo aver fatto la rivelazione del secolo, cioè che io e Ares siamo una specie di anime gemelle, si è sentito uno schiocco di dita da chissà dove in biblioteca e siamo improvvisamente piombati in una caverna, e dall'odore di salsedine presuppongo sia vicina al mare.

<<Ragazzi stavo dormendo, cosa vi serve? Ares, che piacere vederti! Stavo proprio sognando un pollo arrosto succulento e sei arrivato tu a cucinarmene uno, vero?>> Giro la testa e vedo un uomo dai capelli rossicci venirci incontro. Indossa una maglia nera stropicciata che mette in risalto la pelle abbronzata. Lo guardo in viso, degli occhi cristallini simili a quelli di Poseidone  mi scrutano con simpatia e curiosità. <<Beh fratellone, se mi avessi avvisato che sarebbe arrivata questa bella signorina canadese dalla chioma ingestibile avrei sistemato in giro. Comunque dovrei proprio condividere la mia haircare routine, ne hai bisogno cara mia. Senza offesa, ovviamente.>>

<<Come fai a sapere che sono canadese?>> Ignoro il commento sui capelli, ben sapendo che lo sconosciuto ha ragione. <<Solitamente sono gli unici ad avere una stampa di un castoro e una foglia di acero rossa su un maglione spesso quanto la mia bellezza, però non giudico. Anzi, mi piace>>

Ridacchio mentre Artemide mi porge la mano per rialzarmi. Noto Caleb fissarla e un pensiero si fa spazio nella mia mente. Purtroppo ora ho altro a cui pensare, perciò non mi resta che farmi gli affari miei.

Per ora.

Ringrazio e vado incontro al presumibile fratello minore di Ares. <<Piacere, Selene. Ho un gatto grasso, mi piace leggere e ho una fissa per i maglioni spessi con foglie di acero rosse e castori, come da canadesi tradizionali. Tu chi sei?>>

Lo vedo respirare rumorosamente e lo fisso interrogativa, in attesa della sua presentazione, mentre lui fa una serie di versi strozzati come se stesse morendo e soffocando dalle parole che ho pronunciato per ultime. <<Non sai chi sono? Non sono abbastanza famoso quindi... Mi sa che dovrò fare un nuovo post su Instagram. Bando alle ciance e ciancio alle bande sono Hermes>>, e si indica, <<oppure, se vogliamo essere più precisi, sono Hermes>> e con uno schiocco di dita scompare con un sonoro puf, per poi ricomparire pochi secondi dopo sopra una roccia a spicco all'ingresso della grotta proprio sopra il mare, in posizione da eroe con un elmo dorato e dei calzari alati.
Un mantello vermiglio è fissato alle spalle da due spalline anch'esse dorate.

<<Oh scusate, datemi un secondo, mi sono allenato un sacco per fare questa cosa.>> Schiocca nuovamente le dita e un ventilatore lievita davanti a lui, facendo svolazzare in modo divino il mantello e rendendo scompigliati la sua chioma come nelle pubblicità di brand costosi.

<<Sono Hermes, l'ex messaggero degli Dèi dell'Olimpo, finché non è arrivato Whatsapp a sostituirmi. Sono la celebrità aspirata da ogni umano mortale, modello divino e photoshoppato come faccia di altrui. Sono il dio dei commerci, dei viaggi e dei ladri, più precisamente di coloro che rubano i cuori delle fanciulle come me,>> e detto questo mi fa l'occhiolino, <<frutto del mio padre birichino Zeus e l'ape Maia, uno dei dodici Dèi più importanti della Grecia Antica.>>

Detto ciò fa scomparire il ventilatore e compaiono delle nuvolette bianche a mo' di scale, che lui scende aggraziato. Atterra di fronte a me facendo un balzo e si inchina a destra e a sinistra, come se avesse appena finito il suo spettacolo. Si sentono fischi e applausi dal nulla, rose rosse e lettere d'amore gli arrivano ai piedi. <<Grazie, grazie,>> e fa finta di asciugarsi una lacrimuccia d'emozione. <<Hermes, quanto ti sei allenato per fare tutto questo?>> Ares lo chiede ridendo, facendo fatica a mettere le parole insieme. <<Perché? Non ti è piaciuto? Lo so che tutti mi amano. Aspettate, vado a cambiarmi, restate qui, non muovetevi!>>

Intanto che Hermes è sparito da qualche parte gironzolo un po' intorno. Mi sporgo oltre l'entrata della grotta e noto in lontananza un prato verdissimo con delle casette bianche dalle tapparelle turchesi. Dei mulini a vento sono sparpagliati tra le casupole, mentre delle pecorelle pascolano tranquillamente.

<<Scommetto che tu non abbia mai visto una cosa del genere in Canada con i tuoi pinguini, fatina

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<<Scommetto che tu non abbia mai visto una cosa del genere in Canada con i tuoi pinguini, fatina.>> Sobbalzo presa alla sprovvista, mentre Hermes mi cinge la vita per non farmi cadere nell'acqua cristallina. Mi stabilizza a terra e mi fissa intensamente. Lo guardo anch'io e sgrano leggermente gli occhi. Indossa dei pantaloni a zampa glitterati, con una maglia dei puffi dall'azzurro sgargiante.

 <<C'è qualcosa che non va? Non dirmi che ho ancora le ciabatte con i coniglietti pelosi,>> mormora preoccupato

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<<C'è qualcosa che non va? Non dirmi che ho ancora le ciabatte con i coniglietti pelosi,>> mormora preoccupato. <<No, tranquillo, stavo solo ammirando il tuo gusto... Particolare>>. Ridiamo insieme, trasportati dalla gioia della brezza fresca, quando sentiamo una voce chiamarci.

<<Stellina, Hermes, Ares è scomparso!>>

𝙿𝚛𝚘𝚙𝚑𝚎𝚌𝚢, 𝒊𝒍 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒓𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒍𝒊𝒃𝒓𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒅𝒖𝒕𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora