Capitolo 11 - Sorrisi

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AILEEN

"Puoi nascondere il tuo volto dietro ad un sorriso
Ma c'è una cosa che non puoi nascondere.
È quando tu sei marcio dentro"
-John Lennon

Le allucinazioni sono percezioni sensoriali che non sono percepite da nessun altro. Possono essere uditive, visive, olfattive, gustative o tattili, ma le allucinazioni uditive sono le più frequenti.

L'eco dei passi sulle scale di quell'ombra erano pesanti e ormai distanti. Il mio cervello si divertiva a prendersi gioco delle mie percezioni come al solito e io mi chiedevo quando tutta questa follia sarebbe finita.

Era stata la prima volta che una mia allucinazione si mostrava così reale in un certo senso e la cosa mi aveva stupita e inquietata. Non mi era sembrato di parlare da sola, quell'allucinazione rispondeva in maniera attiva agli input che gli davo. Era pure durata a lungo, molto di più rispetto alle mie solite allucinazioni e questo mi destabilizzava abbastanza.

Freya mi aspettava davanti alla porta della scala antincendio e mi guardava con sguardo corrucciato.
A lei non piaceva che salissi sul tetto perché temeva che sarebbe potuto accadermi qualcosa o che mi avrebbero scoperta e portata in isolamento. Ci ero stata una sola volta per una crisi e sinceramente non vorrei tornarci. Era una stanza a parte rispetto alle camere in cui soggiornavamo, dai colori spenti e completamente vuota. Per quel che sapevo, molti pazienti venivano portati lì almeno una volta durante il loro ricovero e non era un'informazione sicuramente rassicurante.

« Mi puoi spiegare che è successo? »
« Ho avuto un'allucinazione strana e mi sono sfogata » Risposi semplicemente ma a giudicare dalla sua espressione non era a quello che si riferiva.

« Intendevo durante la seduta di gruppo, ma comunque in che senso "strana"? Spero che tu stia per dirmi di aver avuto ancora una conversazione con Woody e Buzz di Toy story o qualcosa di simile »
Le sfuggì un sorriso.

Effettivamente quella giornata era stata comica.
Non avevo avuto l'occasione di vedere molti cartoni animati quando ero piccola, quindi Freya si era offerta di farmi vedere qualcuno dei suoi preferiti.
Quando toccò a Toy story, per i 3 giorni seguenti, avevo avuto delle allucinazioni in cui vedevo dei giocattoli camminare per il reparto e tentare di parlare con me degli avvenimenti del film. Erano così reali nella mia testa che ero stata trovata a parlare letteralmente con una piastrella del pavimento su quanto "Lotso Grandi Abbracci" fosse stato un antagonista molto valido per essere solo un orso di peluche. Pensavo che avrei provato imbarazzo, invece come al solito non sentii nulla se non un leggero senso di inadeguatezza.

Mi ero sentita sbagliata per aver avuto quelle allucinazioni, per essere così diversa ed era durato tutto così poco, che quel sentimento non riuscì a sfiorarmi fino a farmi provare altre sensazioni. Si era fermato tutto prima, ancora una volta come se fosse un qualcosa di effimero che non sono tenuta a provare prima che scompaia. A Fre però, quella scena continua a far ridere in un certo senso e non potevo biasimarla.

« No, niente del genere. Era un ragazzo ed era fermo sul cornicione del tetto, credo volesse buttarsi di sotto ma poi non l'ha fatto »

Il suo sguardo passò dalla sorpresa alla preoccupazione in una velocità allucinante. Non sapevo cosa le stesse passando per la testa, ma dopo questa rivelazione non avrei potuto dirle nulla se mi avesse dato della pazza. Non controllavo io le mie allucinazioni però, se avessi potuto, non avrei voluto immaginare il tentato suicidio di una persona. Era fin troppo macabro.

Avrei preferito vedere ciò che vede Tyler. Mi aveva raccontato più di una volta di aver visto degli unicorni: cavalli dal manto bianco e il crine magenta con un corno sulla fronte, tant'è che era veramente convinto che esistessero e nessuno ha avuto il coraggio di dirgli che non era così. Sarebbe stato come dire ad un bambino che Babbo Natale non esiste. In sostanza una catastrofe. Le sue allucinazioni erano più pesanti delle mie, lo isolavano dal mondo esterno come se vivesse un sogno ad occhi aperti costante, mentre io per lo meno riuscivo ad interagire con ciò che mi circondava. Ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro alla fin fine.

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