Come da programma la Black Queen riuscì ad attraccare in porto un paio di ore prima della Queen Elizabeth e lo scapestrato trio ebbe tutto il tempo di spiare i movimenti dell'equipaggio nemico. Seguendo il piano del capitano Freen, Richie entrò in azione: indossò la sua divisa da tenente e si mischiò tra i soldati inglesi all'interno della taverna del porto. Molti uomini si lamentavano del pessimo umore dell'ammiraglio e di come questo si ripercuotesse sui modi burberi con cui interagiva con i suoi sottoposti. Solo alcuni però, sembrava avessero il coraggio di ammettere che la colpa di quel pessimo atteggiamento fosse da ricercare nella prigionia di sua figlia. L'uomo infatti, secondo il dire di alcuni, soffriva terribilmente la colpa di aver incarcerato la sua stessa figlia, ma più di tutto non sopportava l'idea delle sofferenze che stesse attraversando la ragazza. Ormai tutti sapevano di come, sia prigionieri che guardie, la maltrattassero per la sola ragione di essere figlia dell'ammiraglio.
Questo era il chiacchiericcio becero che si udiva in quella taverna; Richie pensò che suo padre fosse diventato davvero insopportabile se l'equipaggio sentiva così tanto bisogno di sfogarsi lontano dalle sue orecchie. Decise dunque di approfittarne e indagare sulle condizioni di sua sorella.
[...]
Un'oretta più tardi il ragazzo era già di ritorno sulla Black Queen ad aggiornare le sue due compagne di viaggio.
- "...Becky è imprigionata a poppa, nel livello più basso della nave, come immaginavamo... Non sarà facile raggiungerlo, ma penso di potercela fare... Il vero problema invece è un altro..."
- "Quale?" domandarono in coro le due ragazze.
- "A quanto pare mio padre è diventato paranoico e ha paura che qualcuno possa fare del male alla sua unica figlia... quindi lui è l'unico ad avere le chiavi della sua cella..."
Lo sguardo di Freen si rabbuiò all'istante. L'ammiraglio era una persona equilibrata e razionale, faceva fatica a immaginarlo in preda alla paura. Se aveva reagito con preoccupazione e paranoia, doveva avere le sue buone ragioni...
- "Richie, cosa cazzo fanno le guardie inglesi ai prigionieri?" domandò con uno sguardo omicida.
- "Niente!... Credo... Però Becky è una ragazza, magari mio padre teme..."
Richie non riuscì a finire la frase perché Freen gli fu immediatamente addosso, prendendolo con entrambe le mani per il colletto della divisa.
- "Se scopro che qualcuno l'ha sfiorata anche solo con un dito, giuro che me la prenderò con qualsiasi soldato inglese sulla faccia della terra!"
- "Calmati, Sam!" intervenne Charlotte.
La minaccia velata di Freen ai danni di Richie non risultava poi tanto velata alle orecchie dei due inglese, che stavano iniziando a capire come la donna avesse quasi ucciso uno di loro qualche mese prima - almeno questa era ancora la bugia che teneva in piedi la copertura di Freen.
La pirata lasciò il colletto del "cognato" e tornò a spiare i movimenti sulla Queen Elizabeth.
Fece diversi respiri profondi e provò a calmarsi. Doveva essere lucida per escogitare un piano di salvataggio.
- "Farò esplodere diversi esplosivi nel porto, in modo tale da attirare l'ammiraglio fuori dalla nave e darti il tempo di recuperare la chiave dalla sua stanza..." comunicò Freen in tono serio e pacato appena si ristabilì.
I due inglesi strabuzzarono gli occhi basiti dall'affermazione della loro compagna e Richie esclamò:
- "Sei impazzita??? E poi dove pensi di trovarlo dell'esplosivo adesso?"
- "Lo costruirò io" rispose Freen con naturalezza.
- "Sai costruire esplosivi?" domandò Charlotte ancora sconvolta.
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Dama Bianca | Freenbecky
FanfictionIl capitano Freen è un valoroso e temibile pirata che solca i mari del Sud-est asiatico, a bordo della sua Dama Bianca. Gli arrembaggi della sua ciurma prendono di mira principalmente le navi dei colonizzatori inglesi e spagnoli, in una sorta di res...