TERZO GIORNO DI PRIGIONIA
- "Hey, Armstrong! Papino non verrà a salvarti! Finalmente sei finita nel posto in cui meriti, una fogna!"
Il dirimpettaio di cella di Becky iniziò a urinare attraverso le sbarre fin dentro la cella della povera ragazza inglese, che dovette retrocedere nell'angolo più lontano della stanza per evitare i fluidi di quella bestia, ma purtroppo qualche schizzo la raggiunse lo stesso.
Essere la figlia dell'ammiraglio ed essere imprigionata con tutte le persone che aveva fatto arrestare si rivelò essere la peggiore delle torture. Tutti quegli uomini pensavano di poter sfogare su di lei tutto l'odio che provavano per suo padre.
E Becky non poteva fare assolutamente nulla per evitarlo. Doveva solo abbassare la testa e lasciare che passasse, prima o poi quegli uomini si sarebbero stancati o avrebbero capito che lei era nella stessa loro condizione e non era una privilegiata come credevano, o almeno così sperava.
SETTIMO GIORNO DI PRIGIONIA
In mattinata i prigionieri erano stati trasferiti sulla Queen Elizabeth, la grande nave dell'Ammiraglio della marina militare inglese e, qualche ora dopo, arrivò l'ordine di spiegare le vele e salpare alla volta della madre patria.
Il morale, nel livello più basso dello scafo - dove erano stati buttati i prigionieri - era quanto mai basso. Sarà stata la realizzazione dell'essere in viaggio verso la propria condanna, ma i compagni di Becky erano insolitamente silenziosi e incupiti. Una manna per la figlia dell'ammiraglio che finalmente poteva godersi un attimo di pace senza subire offese e bullismo di alcun tipo.
Aveva già trovato il suo angolo preferito, quello più in penombra dove poteva nascondersi dagli occhi indesiderati degli altri prigionieri; l'insolito silenzio dell'ambiente, accompagnato solo dal rumore dell'acqua che si infrangeva sullo scafo, la trasportarono con la mente ai bei ricordi con Freen...
[Flashback]
Era mattina presto e la Dama Bianca era insolitamente stabile, immobile. Neanche un alito di vento soffiava tra le sue vele, mentre nella stanza del capitano si sentivano solo il leggero rumore dell'acqua cheta contro il legno esterno della nave e lo schiocco di teneri piccoli baci che Becky stampava sul collo liscio di Freen, l'unico punto che riusciva a raggiungere facilmente stando con la testa appoggiata sulla spalla del capitano.
- "Possiamo rimanere così per tutto il giorno?" domandò Becky con un adorabile broncio implorante.
- "No..." smorzò l'entusiasmo la pirata.
- "Daiii, solo per oggi... Ce lo meritiamo un giorno di riposo..."
- "Assolutamente no, dobbiamo allenare il tuo culetto secco!"
- "Tu hai il culo secco!" rispose a tono Becky, facendo ridere Freen.
- "È vero!" ammise la pirata, divertita.
Si sporse verso Becky e iniziò a baciarle teneramente la guancia per farsi perdonare, ma questa allontanò il viso, fingendosi offesa.
- "No, non mi comprerai così facilmente questa volta..."
- "Ah no?" la provocò Freen.
Allungò il collo e riuscì a stampare altri due baci sulla guanciotta di Becky, prima che questa mettesse una mano davanti alla bocca di Freen per frenarla.
- "No! Stavolta non te le cavi se prima non mi dici almeno dieci cose che ti piacciono di me..."
- "Dieci?" esclamò stupita Freen. "È già difficile trovarne tre..."
Un leggero pugno la colpì sulla spalla, facendola scoppiare a ridere. Erano sempre così adorabili le reazioni di Mon quando cadeva nelle facili provocazioni di Freen.
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Dama Bianca | Freenbecky
FanfictionIl capitano Freen è un valoroso e temibile pirata che solca i mari del Sud-est asiatico, a bordo della sua Dama Bianca. Gli arrembaggi della sua ciurma prendono di mira principalmente le navi dei colonizzatori inglesi e spagnoli, in una sorta di res...