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- "Lo so che la stavi aspettando..." si limitò a dire l'uomo.
Becky lo guardò con gli occhi lucidi, colmi di lacrime, e lo abbracciò forte, appoggiando la testa sul suo petto. [...]
Era finita. Davvero finita. Nel giro di un mese sarebbe stata imprigionata nella Torre di Londra e lì nessuno sarebbe più venuto a salvarla, non suo padre, non suo fratello, né tantomeno la donna su cui aveva riposto tutte le sue speranze.
- "Padre, non voglio morire..." mormorò Becky tra le lacrime, mentre stringeva forte il suo papà.
All'ammiraglio gli si spezzò il cuore e neanche lui riuscì a trattenere una lacrima che colò solitaria lungo la guancia sinistra.
Quale padre manderebbe mai al patibolo la propria figlia? Solo lui, l'Ammiraglio della fottuta Marina Militare Inglese.
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Era un freddo e plumbeo pomeriggio di gennaio quando la Black Queen attraccò nel gigantesco porto di Londra. Il galeone dell'ammiraglio era già lì, imponente, attirando tutti gli occhi su di sé.
I tre giovani, Freen, Richie e Charlotte, camminavano a testa bassa, nascosti sotto i cappucci dei loro mantelli, per le vie puzzolenti della città, finché non arrivarono davanti a una grande casa borghese.
Charlotte bussò alla porta, mentre gli altri due restarono in disparte per non farsi vedere.
Una donna bianca sulla cinquantina aprì la porta e restò stupita al vedere la ragazza sull'uscio.
- "Signorina Charlotte, che piacere vedervi! Che ci fate qui?"
- "Ciao Mary, l'ammiraglio è in casa?"
- "No, mi dispiace, è fuori per lavoro... Volete vedere la Signora?"
- "Sono qui con degli amici..."
Richie e Freen si palesarono di fianco a Charlotte e salutarono con rispetto la governante di casa Armstrong.
- "Signorino Richard, siete tornato a casa! Vostra madre sarà contenta di vedervi" disse felice la donna. "Avanti entrate, non state lì al freddo!"
I tre ragazzi non se lo fecero ripetere due volte e varcarono l'uscio.
- "Aspettate un attimo qui, annuncio la vostra presenza alla Signora" disse la governante, lasciando gli ospiti all'ingresso.
A Richie sembrò molto strana quell'accoglienza. Non gli era mai stato chiesto di attendere all'ingresso, nella sua stessa casa...
Poco dopo tornò la governante, annunciando che la Signora Armstrong li attendeva in soggiorno.
Quando i giovani entrarono, trovarono la donna che stava ancora tamponando le lacrime con un fazzoletto di stoffa. Era molto più magra di come Richie la ricordasse, aveva gli occhi lucidi per il pianto e delle occhiaie nere scavate sul volto.
- "Madre, stai bene?" domandò il ragazzo con preoccupazione.
- "Richie!" esclamò la signora Armstrong.
Quando vide suo figlio, la donna gli corse incontro e lo strinse a sé nel caldo abbraccio di una madre. Non riuscì a trattenersi a lungo perché poco dopo scoppiò a piangere di nuovo tra le braccia del figlio.
- "È per Becky, vero?"
La donna annuì con la testa e tirò su col naso per calmarsi.
- "Tuo padre mi ha detto ciò che hai provato a fare... Ti prego, non metterti più in pericolo, mi sei rimasto soltanto tu!" esclamò mamma Rawee, prima di scoppiare a piangere di nuovo.
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Dama Bianca | Freenbecky
FanfictionIl capitano Freen è un valoroso e temibile pirata che solca i mari del Sud-est asiatico, a bordo della sua Dama Bianca. Gli arrembaggi della sua ciurma prendono di mira principalmente le navi dei colonizzatori inglesi e spagnoli, in una sorta di res...