Il sole alto nel cielo illuminava il sentiero davanti a loro, e l'aria frizzante del primo pomeriggio riempiva i polmoni di Kaelen.
Il confine del regno non era lontano, e ormai mancava poco alla loro prima tappa. Il viaggio era stato lungo, ma per nulla spiacevole. Le colline verdi che si estendevano all'infinito e i boschi che lambivano la strada offrivano uno scenario tranquillo e pittoresco.
"Non male come panorama", commentò Flamnir, che cavalcava accanto a lui con un sorriso rilassato. "Direi che potremmo fermarci qui e chiamarlo una tregua già raggiunta".
Kaldros, che cavalcava più avanti, rise. "Magari! Penso che i miei piedi stiano per fondersi con le staffe. Quando torniamo, giuro che non metto piede su un cavallo per un mese".
Kaelen sorrise sotto il cappuccio. Le battute tra i suoi uomini erano state una costante nel viaggio, un antidoto alla tensione che spesso li accompagnava durante le missioni. Si voltò per controllare Ignis e Lady Emberlyn che chiacchieravano tra loro, le loro voci come un sottofondo leggero e armonioso. Nonostante il loro portamento elegante, anche loro sembravano apprezzare quella breve pausa dalla vita di corte.
"Ashkar, tu che dici? Resisterai ancora un po' o vuoi che ti portiamo in braccio fino al confine?" chiese Kaldros, facendo voltare tutti verso l'arciere che cavalcava più indietro.
Ashkar alzò gli occhi al cielo, fingendosi offeso. "Preferirei portare io voi in braccio, piuttosto. Siete voi che state invecchiando, io sto alla grande".
Un coro di risate si diffuse nel gruppo, e anche Kaelen si unì. Era proprio per questo che adorava i suoi compagni: la loro capacità di alleggerire ogni situazione. Anche nei momenti di tensione, riuscivano a strapparsi una battuta o un sorriso, rendendo ogni passo meno faticoso.
La strada che conduceva al confine con Aetheros si snodava tra le colline, divenendo sempre più visibile a ogni passo. Sebbene non ci fossero mai stati conflitti gravi con il regno vicino, non si poteva certo dire che i rapporti fossero amichevoli. Il fatto che avessero concesso loro di riposare alla torre di guardia era quasi un gesto di inaspettata benevolenza, se non una vera e propria dimostrazione di fiducia.
"Siamo quasi alla torre del confine" disse, alzando la voce quel tanto che bastava per farsi sentire dal gruppo. "Un ultimo sforzo e ci siamo. Qualche idea su cosa ci aspetta dall'altra parte?".
"Un banchetto di benvenuto, ovvio" rispose Flamnir con un sorriso ampio. "Peccato che nessuno ci abbia invitato".
"Se si limitano a non scoccarci frecce appena arriviamo, io mi accontento" aggiunse Darius con un mezzo sorriso, rimanendo serio nonostante la battuta.
"E non dimenticate che, se qualcosa va storto, abbiamo Ashkar a coprirci le spalle" disse Kaldros, con uno sguardo malizioso verso l'arciere.
Ashkar scosse la testa. "Solo se voi mi lasciate qualcosa da colpire".
Il gruppo scoppiò in un'altra risata mentre il confine si avvicinava sempre di più. Non c'era ancora nessun segno di pericolo, ma Kaelen non abbassava la guardia del tutto. Anche in mezzo a quel clima disteso sapeva che bastava poco per far cambiare l'atmosfera. Ma per ora, si godeva quel raro momento di spensieratezza.
La torre di guardia del confine era la loro unica tappa sicura prima di entrare nelle terre di Aetheros. Sapevano del loro arrivo e avrebbero approfittato della sosta per far riposare i cavalli, abbeverarli e sfruttare la breve ospitalità. Dopo quella torre, il deserto di terre selvagge e inabitate li avrebbe attesi, prima di arrivare alle coste da cui avrebbero attraversato il mare.
Per quanto fossero quasi sul terreno del regno di Aetheros, in realtà le città e il cuore del potere si trovavano ben oltre l'oceano. Ancora un giorno di viaggio li separava dalla prossima vera civiltà.
STAI LEGGENDO
La Sentinella del Gelo
FantasiaDal libro: Il cuore gli martellava nel petto mentre la osservava abbattere nemici con precisione quasi impossibile, una tempesta di ghiaccio e vendetta incarnata in sembianze umane. Era bellissima, di una bellezza che gli lasciava un fremito lungo l...