Capitolo 10

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Il cuore di Kaelen batteva furioso mentre si lanciava all'inseguimento di Ignis, la sua mente affollata da angoscia.

Ogni istante che passava senza che riuscisse a fermarla lo avvicinava di più a una catastrofe. Le urla lontane dei compagni si affievolivano dietro di lui, ma ora non c'era tempo per tornare indietro; doveva fermare sua sorella prima che fosse troppo tardi.

Le fronde degli alberi si chiudevano attorno a lui come un labirinto, e il buio sembrava prendere vita, pulsando di una presenza minacciosa.

Kaelen spingeva il suo corpo oltre i limiti, le gambe correvano con la forza della disperazione. Ignis era veloce, ma il suo legame con lei era un faro in quel buio opprimente; poteva sentirla, poteva percepirne il movimento.

La foresta, di solito familiare, si trasformò in un nemico silenzioso, ogni passo un potenziale inganno. Si fermò un attimo, cercando di orientarsi.

L'eco dei suoi passi risuonava sinistro, mescolandosi ai sussurri del vento, ma il pensiero di Lady Eberlyn, intrappolata nel buio, lo spingeva avanti.

"Ignis!" chiamò, la voce carica di urgenza.

Il richiamo si perse nel nulla, ma non si arrese. 

Riprese a correre. Il pericolo non incombeva solo su di loro; l'intero destino del regno di Drakonia si giocava in quei momenti. Ignis doveva raggiungere sana e salva la tregua, o tutto sarebbe stato perduto.

Si nascose mentre un gruppo di creature della notte gli sfrecciava accanto, spettrali e veloci, dirette con precisione verso un punto che sembrava attirarle come una calamita.

Iniziò a seguirle, inizialmente cauto, poi sempre più rapido, finché gli alberi cominciarono a diradarsi aprendosi in una radura circondata da vegetazione fitta. Una scena inquietante lo accolse: tra le ombre dell'erba alta giaceva il cadavere di una delle creature della notte. Era quasi certo che fosse quella che stava trascinando via Lady Eberlyn.

Rallentò il passo, il fiato corto ma silenzioso, mentre si avvicinava alla piccola radura. Le creature della notte si erano fermate formando un cerchio attorno al cadavere del loro simile, ma i loro sguardi famelici non erano rivolti verso il corpo senza vita.

In mezzo alla radura, riversa a terra e avvolta nel suo abito lacerato, giaceva Lady Eberlyn.

Il cuore di Kaelen accelerò ancora di più. Cercò Ignis con lo sguardo, ma non c'era traccia di lei. Per un attimo il panico minacciò di prendere il sopravvento, ma si costrinse a restare calmo. Le creature non l'avevano ancora notato, erano troppo concentrate sulla loro preda, quasi come se fossero in attesa di qualcosa.

Strinse l'elsa della spada, il respiro affannato che gli bruciava in gola. Doveva agire in fretta. Un solo movimento sbagliato e si sarebbero avventate su Lady Eberlyn.

Mentre valutava le opzioni, un sibilo improvviso fendette l'aria. Una freccia colpì una delle creature in pieno petto, facendola stramazzare al suolo. Kaelen si girò e, come un'apparizione dalle ombre, vide Ignis sbucare dalla foresta, il volto concentrato e l'arco teso.

Non disse una parola, ma il suo sguardo incrociò quello di Kaelen, carico di determinazione. Senza esitazione, anche Kaelen avanzò, pronto a finire ciò che sua sorella aveva iniziato.

"Mi sa che vi siete sbagliate, cucciolini. È me che volete". Ignis pronunciò quelle parole con una calma spiazzante, togliendosi l'elmetto e lasciando che la sua chioma rossa fiammeggiasse al vento.

Kaelen osservava la scena da lontano, furioso. Avrebbe fatto di tutto per tenerla in vita solo per ucciderla lui stesso con le sue mani, per l'incoscienza che stava mostrando.

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