2 - Mille Strade

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Emiliano

-Da quanto vi conoscete?- chiedo urlandole dal casco per farmi sentire.

-Con Stefano? Fin da quando siamo piccoli- risponde e poi la vedo prendere in piena velocità una curva e la assecondo nei movimenti. Ho già fatto "lo zavorrino" con amici, ma mai con una tipa e devo dire che ci sa fare. Poi la sua moto è qualcosa di spettacolare, se ne vedono poche in giro. Sia moto così che ragazze motocicliste.

-Siete fidanzati?- urlo.

-No- risponde secca. Meglio per me.

-Fidanzata?- continuo. Sicuro domani avrò mal di gola.

-No- di nuovo risponde decisa. Arriviamo poi a un tratto di strada tutta dritta e la sento che accelera. Mi stringo a lei e mi godo tutta l'adrenalina che questa moto può innescare.

Poi di colpo inizia a rallentare e prima che possa chiedere il motivo noto una macchina che ci fa i fari. Sbirri. E dopo un chilometro li vediamo appostati in un angolo, ben nascosti al buio. Sti stronzi. Per fortuna non ci fermano e sento il suo corpo rilassarsi.

-Figli di puttana- esclamo.

-Lì ci sono sempre- mi risponde.

-Sei abitudinaria?- le chiedo.

-La faccio tutti i giorni per andare a lavoro-

-Che lavoro fai?-

-Cameriera-

-E ti puoi permettere questa moto?-

-Non sei il solo a guadagnare bene- sto per ribattere che lei di nuovo accelera e mi devo tenere ben saldo altrimenti rischio di far cadere entrambi.

-Quanto manca?- le urlo.

-Quante domande- giuro che mi sembra di averla sentita sbuffare.

A un certo punto si ferma in un enorme parcheggio. Parcheggia e scendo. Spegne poi la moto e scende anche lei, togliendosi il casco. Wow.

-Dove mi hai portato?- non so se sono più incantato per il panorama notturno o lei. E' davvero sexy.

-In un posto dove è vietato parlare- risponde aprendosi la giacca della moto e scoprendo alla mia visuale il suo fisico. Al momento la sua bellissima moto va in secondo piano, lei è decisamente molto più interessante.

-Non sono un tipo taciturno- le dico non staccandole gli occhi di dosso. Devo fare appello a tutte le mie forze per non metterle la lingua in bocca.

-Non te l'ho chiesto- risponde alzando spallucce. Oh non mi provocare.

Mi siedo poi accanto a lei sul muretto e mi concentro sul panorama. Meglio, altrimenti potrei non rispondere di me.

-Fantastica- esclamo dopo un po'. Tutto questo silenzio mi opprime, mi fischiano le orecchie.

-Zitto- mi ammonisce e scoppio a ridere. Lei si volta verso di me arrabbiata e io rido ancora più forte. Poi alza gli occhi al cielo e si alza.

-Eh dai scusa- ridacchio. Giuro che la sua faccia era troppo buffa e mi piace dar fastidio alle ragazze. Soprattutto a quelle che poi riescono a tenermi testa, mi fanno impazzire.

-Scusa un cazzo- risponde acida e si chiude la giacca.

-No aspetta- le fermo le mani prima che arrivi fino alla completa chiusura della cerniera e la guardo negli occhi. Lei mi fulmina con lo sguardo ma un attimo dopo il suo sguardo si addolcisce e mi sporgo in avanti.

Lei non mi ferma, il mio fascino non fallisce mai. Ogni ragazza mi casca ai piedi. E lei per quanto faccia la dura, non mi sta respingendo e sa benissimo che sto per baciarla.

A pochi centimetri dalle sue labbra sento un suono sordo che risuona nel parcheggio. E la mia guancia va in fiamme.

-Mi hai tirato uno schiaffo?- chiedo incredulo. Non me lo aspettavo. Si certo, altre ragazze hanno provato a schiaffeggiarmi ma sono sempre riuscito a fermarle prima che accadesse perché sapevo cosa stavano per fare, ma lei.. Ero talmente rapito dal desiderio che non me ne sono accorto.

-Te lo sei meritato- dice tranquilla.

-Per cosa?- chiedo massaggiandomi la guancia. Ci sa fare la ragazza.

-Hai provato a baciarmi. Pensavi che non lo sapessi?-

-Pensavo che ci stessi-

-Ti è andata male- fa un sorrisetto falso.

-Almeno non mi dimenticherò di te- le sorrido a mia volta.

-Puoi anche farlo- mi liquida con un gesto della mano e finisce di chiudersi la giacca, prende poi il casco e lo infila, lasciando sempre la sua trecca castana che cade morbida sulla schiena.

-Fantastica la tua moto comunque- le dico infilandomi a mia volta il casco.

-Lo so- risponde e salta in sella. Non posso fare a meno di guardarle il culo.

-Sali o ti fai venire a prendere da qualcuno?- chiede. In fondo non è senza cuore. E' scontrosa e acidella ma so che se tocco i punti giusti può cedere, un po' come me. Fin ora trovo solo punti in comune.

-Ne saresti capace?- chiedo ridacchiando. E lei di tutta risposta, leva il cavalletto e inserisce la prima partendo.

-Ehy- urlo. Davvero lo ha fatto? Alzo le braccia al cielo e mi ritrovo a sorridere. Invece che essere incazzato, sorrido? Ma che problemi ho? Sarà il mix di alcol e fumo che mi da alla testa.

Prendo il telefono dalla tasca dei pantaloni e cerco il numero del mio amico col quale sono andato al raduno, in modo che mi possa venire a prendere. Appoggio appena il telefono all'orecchio che sento un boato. In lontananza due fari che vengono verso di me, sempre più abbaglianti.

Chiudo la chiamata e mi ritrovo a ridacchiare. E' tornata a prendermi.

-Sensi di colpa?- le chiedo mentre si ferma a pochi centimetri dai miei piedi.

-Io ho un cuore a differenza tua. E poi non volevo trovarti domani in prima pagina "Famoso rapper disperso. Una ragazza gli da buca abbandonandolo a se stesso"-

-Suona bene- ridacchio e le tira giù la visiera del casco, pronta a ripartire. Mi affretto a salire, prima che ci ripensi e mi lasci per davvero qui stavolta.

Partiamo e in poco tempo ritorniamo al raduno, ancora più affollato di prima. Lei si ferma e mi fa scendere.

-Grazie- le sorrido. Ha il casco e non posso vedere che espressione ha. Alza la visiera e posso vedere almeno i suoi occhi scuri ma tremendamente intensi. Richiude poi la visiera e riparte, andando verso il suo gruppo. Mentre passa in mezzo alla folla, tutti la guardano. Come biasimarli. Una ragazza su quel tipo di moto non passa di certo inosservata.

-Fatto buon giro?- chiede un mio amico, facendo cenno con la testa verso la ragazza.

-La voglio- rispondo.

-La ragazza o la moto?- chiede.

-Entrambe?! Per ora mi accontenterei di lei- continuo a guardarla, mentre un'ondata di gente la circonda, guarda la moto, parlano, gli fanno i complimenti.

-Nulla?- chiede il mio amico, alludendo al fatto se ho fatto qualcosa con lei o no.

-Mi ha tirato uno schiaffo- ridacchio pensando alla mia guancia ancora un po' dolorante.

-C'è una prima volta per tutto- mi risponde scoppiando a ridere. Mi unisco a lui ma non riesco a staccare lo sguardo da lei, intenta a parlare con i suoi amici.

-Andiamo va- esclamo non appena lei si volta nella mia direzione e mi fissa. La saluto con un gesto della mano sorridendo e lei si volta ignorandomi completamente e riportando la sua attenzione verso i suoi amici.





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