5 - Se Il Mondo Fosse

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Angie

Oggi sono di turno al pomeriggio, per cui la mattina ne ho approfittato per dormire. Devo dire che mi ha fatto strano quel giro in moto, in genere vado sempre e solo con Stefano. Ieri sera è stata la prima volta con una persona che non fosse il mio amico e con Emiliano mi sono divertita parecchio. Ero tentata di accettare la sua proposta di altri giri in moto ma non lo sopporto quando fa il superiore. Crede di averla sempre vinta, che tutte le ragazze gli dicano di sì. Ma ha sbagliato persona con me.

Mi concentro su altro e mi preparo per andare a lavoro. Mangio, mi vesto e poi esco, sempre con la mia moto. Ho solo questa. Dovendo mantenere già lei, non riuscirei a permettermi anche una macchina. E quando piove, mi direte voi.. Bhe per fortuna esistono le macchine a noleggio, la patente B ce l'ho per cui è risolto.

Oggi per fortuna il cielo è limpido e posso uscire tranquilla in moto. Indosso giacca, stivali, guanti, sotto casco e casco e scendo in garage a recuperare la mia bestiolina. Così l'ho soprannominata. L'accendo e il rombo che si propaga per tutto il garage fa quasi tremare i muri. Esco dal cancello e mi immetto in strada, facendo attenzione agli imbecilli che la patente l'hanno trovata nell'uovo di Pasqua.

Quando arrivo a lavoro, Stefano è già arrivato. Sì, lavoriamo anche insieme, purtroppo e per fortuna. Non sopporto nessuno là dentro ma almeno c'è lui con cui posso fare due chiacchiere finché non esagera. Per anni ci ha provato con me, prendendosi tutte le volte due di picche. E forse ora sta cominciando a capire, anche se a volte si appiccica un po' troppo. Esteticamente è il mio tipo: non troppo palestrato, moro, occhi castani tendente al verde, alto. Ma caratterialmente non ci siamo proprio.

Parcheggio la mia moto vicino alla sua ed entro.

-Buongiorno principessa- mi sorride e ricambio. Oggi sono di buon umore e spero che nessuno mi rovini la giornata.

-Dormito?- chiedo andando a prendere i bicchieri per apparecchiare i tavoli per la cena.

-Come un angioletto, tu?- mi guarda con sorriso malizioso.

-Sì- rispondo semplicemente.

-Hai sentito Emis per caso?- chiede d'un tratto. Lo guardo con aria interrogativa.

-Perché avrei dovuto sentirlo?-

-No niente, pensavo che dopo quel giro in moto.. Lascia stare- dice frettolosamente dopo aver visto la mia faccia.

-Cosa c'è che non mi dici?- quando fa così è perché tenta di nascondere qualcosa. La sua curiosità lo frega sempre.

-Ero solo curioso- dice andando in cucina. Non me la racconta giusta.

-Ste dimmi che diavolo hai- lo seguo.

-E' che.. Non so..- inizia a balbettare e lo guardo storto. Lui si rassegna e inizia a parlare -Stamattina mi sono ritrovato la notifica su Instagram che Emis Killa mi ha iniziato a seguire e..-

-E pensavi che tramite te mi avesse trovata e mi avesse scritto- finisco la frase al posto suo.

-Già-

-Non mi ha scritto- rispondo e torno in sala. L'argomento si chiude qui.

Il turno serale mi piace, dopo posso andare a fare serata senza dovermi preoccupare della sveglia il giorno dopo. E in questo caso per fortuna domani, come ogni domenica, siamo chiusi. Finisco di spazzare e lavare il pavimento per poi andare a cambiarmi in bagno.

-Stasera che facciamo? Fabio mi ha scritto che c'è solo lui, Luca è dalla ragazza- Stefano mi urla da dietro la porta del bagno.

-Andiamo in qualche locale con la musica- rispondo.

-Ne conosco uno carino qua vicino-

-Va bene- mi trucco, sistemo i capelli ed esco.

Stefano spalanca la bocca appena mi vede.

-Sei bellissima- dice con un filo di voce. E' sempre stato gentile, mi ha sempre riempita di complimenti e all'inizio mi piacevano, pensavo di vederci qualcosa di più in lui. Ma poi le continue litigate, gli scontri e i dispetti mi hanno fatto cambiare idea. Per me è e rimarrà il mio migliore amico, anche se insopportabile, ma gli voglio un bene dell'anima.

-Bhe anche tu non sei male- ribatto. E sincera se non lo conoscessi, gli sarei già saltata addosso: pantalone scuro, camicia bianca e giacca della moto total black. Allora devo smetterla di fissarlo. Sincera un paio di volte ho fatto pensieri poco casti su me e lui insieme in una camera da letto, ma poi penso al fatto che lui potrebbe rimanerci sotto, meglio evitare. Perché so per certo che se finissimo a letto lui penserebbe di avere una possibilità con me, mentre invece da parte mia sarebbe solo sesso.

-Angie ti posso chiedere una cosa?- mi chiede mentre mi chiudo la giacca della moto sopra il top.

-Che?-

-Fisicamente ci attraiamo molto. Te la sentiresti di provare?- ma mi legge nella mente?!

-Ste lo sai che per me sarebbe solo un rapporto fisico e nulla di più. Mentre invece tu rischi.. E non voglio rovinare la nostra amicizia- non voglio sembrare brusca e non voglio che lui stia male per colpa mia.

-Ti prometto che non succederà-

-E come fai ad esserne sicuro?- lo guardo negli occhi. Sta un pochino titubando lo so.

-Se starò male, sarà colpa mia. Non cambierà nulla nel nostro rapporto- si avvicina e mi poggia le mani sui fianchi.

-Ste non lo so- pochi secondi dopo sento le sue labbra sulle mie. D'istinto allaccio le braccia intorno al suo collo e mi avvicino a lui. Mi alza prendendomi dal sedere e mi fa sedere sul tavolino all'interno dello spogliatoio.

-Ci possono vedere- dico ansimando.

-Non c'è nessuno- risponde e mi sfila la giacca. Poi passa a baciarmi il collo.. Al diavolo!

Gli sbottono la camicia che faccio scivolare giù dalle sue spalle mentre mi apre i bottoni dei miei pantaloni. Alza lo sguardo e punta i suoi occhi nei miei.

-Ne sei sicura?- mi chiede senza fermare le mani.

-Solo per provare- lo ammonisco con lo sguardo. Lui annuisce e torna a baciarmi.

Mi sfila poi anche i pantaloni lasciandomi in intimo. Lui prende dal suo zaino un preservativo, si abbassa i pantaloni e se lo infila.

-Sicura?- chiede di nuovo.

-Chiedimelo un'altra volta e ti tiro un calcio- rispondo infastidita dalle sue troppe domande.

Si avvicina serio a me e mentre mi bacia, lo sento spostarmi le mutandine ed entrare dentro. Soffoco un gemito baciandolo. Spinge piano all'inizio per poi aumentare il ritmo. Nel giro di poco veniamo prima io e poi lui.

Riprendiamo fiato senza che lui si allontani. Devo ammettere che è stato intenso.

-Tutto bene?- chiede e mi mordo la lingua per non rispondergli acida. Mi limito ad annuire.

-Andiamo- butta il preservativo avvolgendolo nella carta e poi ci rivestiamo. Ho le gambe che tremano, faccio fatica a stare in piedi. Spero di riuscire a guidare stasera.

-Ti va di rifarlo?- guardo Stefano sorpreso e mi accorgo di averglielo chiesto io.

-Scusa- mi affretto a dire ma lui rimane in silenzio. In genere controbatte ma stavolta va verso la sua moto e indossa il casco. Faccio lo stesso e partiamo. Mi sa che ho fatto una cazzata.





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