6 - Quello di Prima

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Emiliano

Stasera ho un DJ Set in un locale fuori dal centro. Sono gasatissimo e pronto a saltare e divertirmi. Sono rimasto tutto il giorno in studio a provare gli ultimi arrangiamenti e ne ho approfittato per scrivere canzoni.

Avevo la mezza idea di scrivere a Angie. Ho trovato il suo amico tra i miei follower su Instagram e non mi sono stupito quando, trovandola, ho notato che non mi seguiva e che aveva l'account privato. Ma non demordo. Un altro giro in moto me lo deve, la moto me la faccio prestare così evito di comprarla.

Io sto bene con il mio T-Max e non lo sostituisco, anche perché ha solo qualche mese di vita. Ma basta fare il mio nome e qualche amico me la presta ben volentieri. Ovviamente gli ripago la benzina che uso.

Mi ha colpito quella ragazza, diretta. Non si è fatta abbindolare al primo sguardo. Non ha ceduto nemmeno quando ho tentato di baciarla. Se ci ripenso mi sale l'eccitazione e non è il momento opportuno, magari dopo la serata proverò a scriverle.

Mi preparo e salgo sul Van insieme al mio agente e al mio DJ. Sono carico come una molla, pronto a saltare. Nel tragitto parliamo del prossimo concerto evento, discutiamo della scaletta delle canzoni, dell'entrata degli ospiti.

Quando arriviamo c'è della gente fuori che fuma.

-Sei sicuro che è il posto giusto?- chiedo vedendo il deserto fuori dal locale.

-Saranno tutti dentro a ballare nell'attesa che tu arrivi- mi rassicura il mio manager.

Facciamo il giro e andiamo sulla porta dietro. Come al solito mi fanno entrare dal retro per evitare casino. Mi offrono qualcosa da bere che accetto molto volentieri. Prendo poi il microfono e aspetto che il mio DJ mi dia il segnale per salire sul piccolo palco.

Come le persone lo vedono iniziano a urlare ancora più forte della musica. Si voltano tutti verso la postazione e poi il mio amico attacca a suonare. Dopo alcuni minuti di base, annuncia il mio nome.

-Con noi.. Emis Killa- urla al microfono e tutti urlano chiamando il mio nome. A quel punto salgo sul palco vicino alla console e parto a cantare accompagnato dal mio DJ. Ho selezionato alcuni dei miei brani più famosi e movimentati in modo da far scatenare la gente.

-Come fa?- urlo e giro il microfono verso la folla che canta a squarcia gola i miei pezzi remixati. Poi salgono due ballerine che mi vengono incontro e si mettono ai miei lati e iniziano a ballare, a strusciarsi su di me per la precisione. Parte poi anche il fumo e le luci stroboscopiche passano fra i ragazzi sotto al palco.

Passo due ore fantastiche, mi riempie di gioia e orgoglio vedere tutta questa gente cantare le mie canzoni. Certo non ha lo stesso effetto come a un concerto, ma sono comunque soddisfatto del lavoro che faccio. Ho saltato come una molla, ho anche invitato un ragazzo in un duello di freestyle. Ovviamente ho vinto io, ma era davvero notevole, in alcune rime mi ha davvero stupito e mi ha messo in difficoltà.

Saluto tutti e mi dirigo al bancone del bar per poter bere qualcosa di fresco e scaricare tutta l'adrenalina accumulata durante il DJ Set. Mando giù l'alcol che brucia in gola ma è piacevole anche il sollievo che mi da poco dopo.

Qualche ragazza si avvicina per un autografo e i ragazzi invece mi chiedono una foto. Quando anche l'ultimo gruppo si allontana e si dissolve in mezzo alla folla, noto un tavolino in fondo con due ragazzi e una ragazza, dai lineamenti familiari.

-Torno subito- dico al mio manager che mi scruta cercando di capire dove sto andando.

-Piaciuto il live?- chiedo non appena sono vicino al tavolino.

-Oh madonna- esclama lei. E io scoppio a ridere. Sarà anche l'alcol che accentua tutta la situazione.

-Ciao Emis- i suoi amici si alzano e li saluto sorridendo stringendogli poi la mano.

-Divertiti?- chiedo di nuovo ma lei non si volta verso di me.

-Bellissimo- risponde apatica.

-Sei stato fantastico- esclama uno dei due ragazzi. Gli sorrido e poi mi concentro su di lei.

-Quindi non ti è piaciuto?- le chiedo avvicinandomi al suo orecchio.

-Non mi piace il genere rap- la guardo alzando un sopracciglio.

-Come mai?- chiedo. Lei si volta verso di me.

-Sei rimasto deluso? Oh povero- fa la faccia da cucciolo ma so benissimo che mi sta prendendo in giro.

-Sai quante ce ne sono migliori di te?- le sussurro in modo da non farmi sentire dai suoi amici.

-Vai al diavolo- risponde stizzita. Le sorrido e non le stacco gli occhi di dosso. Fosse da sola l'avrei già portata nel Van, per fargli vedere cosa si sta perdendo.

-Sei rimasta delusa? Oh povera- la canzono e per la seconda volta in due giorni, dalla stessa persona, mi arriva uno schiaffo.

-Angie- urla il suo amico.

-Aggressiva- ridacchio. Lei non sembra divertita e mi sfida con lo sguardo. Ora posso dire che mi sto eccitando da morire.

-Stai lontano da me- ringhia e mi punta un dito sul petto.

-E' una scusa per toccarmi?- lei immediatamente toglie il dito ma non distoglie lo sguardo da me. E' determinata. Mi piace anche di più.

-Emi- il mio manager arriva da dietro le spalle.

-Mhm- mugolo, troppo concentrato a perdermi nel suoi occhi.

-Dobbiamo andare- annuncia.

-Ci vediamo- le sorrido.

-Vaffanculo- mi risponde e vedo un suo amico prenderla e tenerla ferma. Avrà paura che si faccia male. Continuo a ridere per la sua faccia buffa ma ammiro la sua tenacia nel respingermi e resistere. Prima o poi cederà.

-Ma chi è quella?- mi chiede il mio manager una volta tornati al bancone. Ordino un altro drink che mando giù tutto d'un fiato.

-Una sfida- rispondo. Per fortuna il mio manager sa quando non fare domande e questa è una di quelle volte. Sta in silenzio ma lo vedo con la coda dell'occhio che mi fissa. Mi volto verso la folla e porto la mia attenzione dall'altra parte del locale, a un tavolo in particolare. I suoi amici che parlano e lei intenta a sorseggiare da un bicchiere. Spero che ci sia almeno dell'alcol là dentro.

-Ti piace- arriva il mio DJ seguito dalle ballerine che poco prima erano sul palco con noi.

-E' interessante- rispondo non distogliendo lo sguardo da lei. E' davvero sexy, quel top che le fascia la vita e mette in risalto le sue tette, i capelli sciolti di lato che scoprono una spalla e parte della schiena, i jeans che gli segnano il culo.

-Non era una domanda- mi dice e si allontana con le due ragazze, andandosi a sedere su dei divanetti.

Poi lei si volta nella mia direzione.



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