4 - Dal Basso

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Emiliano

Difficile starle dietro. La ragazza pesta di brutto e anche se ho un 1000 sotto il culo, lei comunque ha qualche cavallo in più e devo dire che li sa domare. Chissà se anche a letto è così.

Dopo circa mezz'ora, la vedo rallentare e mettere la freccia per accostarsi a destra. Faccio lo stesso e ci fermiamo. Poi fa manovra con la moto e si affianca a me.

-Manca tanto?- chiedo allungandomi la schiena.

-Stanco?-

-Solo non sono abituato a queste moto- le rispondo.

-Pensavo di farmi ancora due curve, arrivare in cima e poi scendere- indica una collina di fronte a noi -Ma se non te la senti puoi tornare indietro-

-Se arrivo per primo mi concedi un bacio-

-E se arrivassi prima io invece?- chiede. Ho toccato un punto sensibile. So di non poterla battere ma mi piace l'aria di sfida.

-Quello che vuoi- rispondo. La vedo pensarci un po' su.

-Compri una moto- ridacchia.

-Perché? E' così comodo il mio SCOOTER- marco bene l'ultima parola come lei ha fatto con me qualche ora prima.

-Hai detto che te la puoi permettere no?- si abbassa la visiera e parte. Mi sta sfidando. Bene. La seguo e cerco di starle il più possibile attaccato al culo. In alcuni tratti avevo la possibilità di sorpassarla mentre lei rallentava, non so se per la strada o lo stesse facendo apposta per farmi vincere. Se è così voleva davvero un bacio?

Però se avesse vinto lei, avrei comprato una moto in modo da poter farmi dei giri con lei. In fondo mi piace passare del tempo con lei, anche se acida e scontrosa.

Dopo parecchie curve arriviamo a destinazione. Parcheggia e spegne la moto, io la seguo e ci leviamo il casco.

-Hai perso- dice sorridendo.

-Mi devi dare il tuo numero- ci provo.

-Non erano questi i patti- risponde tranquilla. Le altre mi sarebbero già saltate addosso e me lo avrebbero scritto sulla mano, io poi lo avrei cancellato lavandomi le mani e via, passo a quella successiva. Sono stato fidanzato solo una volta, è durata 10 anni la storia e ora ho bisogno di staccare la testa. Voglio divertirmi, all'amore ci penserò più avanti.

-Se compro una moto, poi con chi lo faccio il giro, se non con te?-

-Sei pieno di amici-

-Ma nessuno ha una moto come la tua- cerco di giocarmi la carta moto, ho capito che lei ci tiene parecchio e non la biasimo. Una Norton del genere deve essere custodita con gelosia e mi fa strano che prima mi abbia permesso di salirci, dato che quando la gente si avvicinava per vederla, controllava con occhi da falco che nessuno la toccasse.

-Prima compra la moto- si sfila la giacca e di nuovo posso ammirare il suo corpo. Con le forme giuste, sexy, un culo sodo che vorrei sentire. Ma purtroppo devo calmarmi e resistere, altrimenti non avrò più il piacere di fare uscite in moto con lei. So che non è da me, in genere me le porto a letto e basta. Ma lei mi piace anche uscirci, da amici. Divertirci. Un qualcosa di diverso mai provato.

-Ti troverò- le faccio l'occhiolino e lei mi guarda impassibile. Tosta la ragazza.

-Scendiamo?- chiede e non me lo faccio ripetere due volte. Ci prepariamo e scendiamo.

Un ora dopo siamo di nuovo al parcheggio ma il raduno è finito e rimangono solo i nostri amici e qualche macchina che sta uscendo. Li raggiungiamo e restituisco la moto.

-Grazie mille- dico porgendogli il casco.

-Allora?- mi chiede l'amico di Angie. Non mi ricordo il suo nome.

-Adrenalina pura- sorrido. So che si stava riferendo ad altro ma non deve chiedere a me. Lui sembra aver capito e va verso la sua amica.

-Allora?- le fa la stessa domanda e lei lo fulmina con lo sguardo. E' proprio buffa.

-Fatti i cazzi tuoi una buona volta Ste- risponde infastidita. Ecco. Stefano. Sapessi anche il cognome potrei risalire a lui su Instagram e trovare lei.

-Che hai da ridere tu?- chiede rivolta a me stavolta.

-Buonanotte rompi scatole- la saluto e lei alza gli occhi al cielo.

-Addio- risponde facendomi un sorrisino.

-Non ne sarei tanto convinta- le rivolgo un sorriso anche io e poi vado verso il mio gruppo.

-Dicci che stavolta è andata bene- inizia un mio amico.

-Niente schiaffo- ridacchio.

-Non puoi non aver..- interviene un altro ma li blocco prima che tutti mi facciano tremila domande al quale non ho voglia e sincero non saprei nemmeno come rispondere.

-Ne limonata, ne una veloce scopata. Zero. Ma ho ancora un asso nella manica. E ora andiamo a bere- gli altri mi guardano in silenzio e poi tutti raggiungiamo moto e scooter e partiamo direzione discoteca. Ho sete.

Quando entriamo nel solito posto, sono già tutti ubriachi. Mi dirigo verso il prive e mi accomodo in uno dei tavoli liberi. Ordiniamo da bere e ovviamente tutte le ragazze iniziano a guardare verso la mia zona. Ne adocchio una e la invito ad unirsi a noi. La faccio sedere vicino a me e lei mi guarda con desiderio, mettendo poi una mano sulla mia coscia.

Almeno anche stasera non andrò in bianco. Si struscia contro di me e in poco tempo me la ritrovo sopra a cavalcioni con la sua lingua in bocca. Le stringo il sedere e mi allontano di poco, le faccio un sorriso e la faccio alzare, la prendo per mano per poi uscire dalla discoteca. Saliamo sul mio scooter e andiamo verso l'hotel dove ho una stanza. Di certo non faccio vedere casa mia, altrimenti me le ritroverei sempre sotto al balcone.

Lei non aspetta altro che la spogli, nel corridoio verso la porta si avventa sulle mie labbra e mi passa le mani ovunque, la alzo di peso e la sbatto contro il muro. Poi apro la porta con la chiave magnetica, entro chiudendo con il piede la porta e la butto sul letto. Lei si inizia a spogliare e io faccio lo stesso.

Mi fa poi mettere sdraiato e lei sopra, una delle posizioni che preferisco. Allungo la mano per prendere dal cassetto il preservativo ma lei mi ferma.

-Prendo la pillola- mi sussurra all'orecchio. Per quanto sono tentato, non voglio rischiare.

-Buon per te- dico e afferro il preservativo. Lei me lo strappa dalle mani e lo butta per terra.

-Ho detto che prendo la pillola, puoi scoparmi senza- continua a torturarmi il collo e io a quel punto la fermo.

-Decido io- dico duro e lei mi guarda sorpresa. E' immobile sopra di me e d'un tratto la mia eccitazione sparisce.

-Perché no?- chiede quasi innocente. La sposto da sopra di me e mi rivesto.

Lei, di fronte al mio silenzio, senza aggiungere altro, si riveste ed esce dalla stanza sbattendo la porta. Che caratterino.

Mi ributto sul letto e decido di dormire qui per stanotte.




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