Capitolo 3.

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spesso nella vita abbiamo bisogno solo di una
cosa, qualcuno che ci possa capire.

Sono le 20, Matilde è già a casa mia e continua
a farmi i complimenti sulla casa e sulla
gentilezza di mio babbo. È molto agitata, gesticola peggio di noi italiani e parla a raffica non lasciandomi neanche il tempo di
risponderle o unirmi alla conversazione che sta avendo con sé stessa.
M: ti posso fare la piastra ai capelli??
Alzai le sopracciglia e mi girai verso di lei che aveva gli occhioni e il labbruccio.
Sbuffai e annuii in silenzio tirando fuori la piastra e attaccandola alla presa del bagno mentre lei rovistava tra i miei vestitini che
avevo messo in ordine il giorno prima.
Sono felice di star facendo amicizia, lei è una ragazza così dolce e carina che mi riscalda il cuore.
Attacco la piastra e la accendo facendola già riscaldare mentre la appoggio sul ripiano in
marmo bianco.
Torno da Matilde e ha diviso due vestiti, uno corto nero che lascia delle pieghe e ha delle spalline sottili, mentre un altro, è nero sempre con le spalline sottili e i glitter.
M: io nero e tu blu
E: ci sto
Dico battendole il cinque.
La serata è appena iniziata per noi, lei mi faceva la piastra mentre io la truccavo e dopo io gli
avrei fatto i boccoli mentre lei truccava me. È tutto così bello, sembra di essere ragazzine che vogliono fare colpo su qualcuno.
M: ho.. ho una domanda che ti invade la
privacy..
Alzai lo sguardo sui suoi occhi chiari e alzai le sopracciglia per invitarla a farmi questa domanda.
M: mi parli della tua storia?
Sospirai e annuii leggermente.
Le raccontai tutto, tutto, ogni dettaglio, ogni
volta che mi hanno alzato le mani in modo ingiusto senza che mio padre potesse
difendermi, di quanto io abbia paura quando le persone mi strattonano e mi prendono con
forza, di quanto il mondo sia così ingiusto
contro le persone che non lo meritano.
M: mi spiace ma spero che ora tu stia bene
E: ora si, ora sono felice con mio padre.. un ragazzo mulatto e ricciolino è quel bambino di cui ti ho parlato..
M: L'HAI RIVISTO?!
E: non ne sono sicura ma penso al 85% che sia lui..
Rimase scioccata e poi parlò lei della sua storia.
Ha vissuto sempre nella ricchezza, alla fine è stato anche per me un po' così, i suoi sono sempre stati in viaggio e lei ha vissuto principalmente con i nonni che le hanno
sempre dimostrato affetto e amore.
Abbiamo storie diverse ma simili, una diversità che si somiglia.

Siamo pronte. Ci specchiamo e devo dire che siamo davvero stupende con questi vestiti
attillati che risaltano le nostre forme delineate e asciutte.
Lei ai piedi ha dei tacchi glitterati mentre io metto i tacchi neri della Saint Laurent, per rimanere sul classico.
Scendiamo le scale e mio padre è appena
tornato a casa da lavoro..
C: che belle! Vi rubano così
Matilde ridacchia e finiamo di scendere la scalinata grande e bianca della casa con il
rumore dei tacchi.
C: vengono qui i ragazzi, sono nel piazzale fuori
Annui e gli lasciai un bacio sulla guancia salutandolo con Matilde.
Usciamo e i ragazzi sono divisi in 4 macchine tutti fuori che ci aspettano.
Ed: che belle!!!!
Dice Camavinga venendo subito verso di me e abbracciandomi come se ci conoscessimo da un eternità.
M: piacere Matilde..
Disse la mia amica presentandosi ai ragazzi che
si presentarono poi uno ad uno.
Fed: come ci dividiamo?
Mi girai verso Valverde che aveva in mano le chiavi della sua macchina, una BMW nera
molto bella e classica.
Ke: Matilde viene con me e Vinicius però
rimane Jude con Esmeralda, va bene lo stesso?
Disse il portiere, Kepa, facendomi girare verso di lui, sono molto poco affidabili.
J: a me si
Si girarono tutti verso di me e la mia amica mi diede una gomitata facendomi fare un sorrisetto e beccandosi anche un occhiataccia delle mie
E: si, però trattate bene Matilde
Vin: non ti fidi di me?!
Alzai le sopracciglia facendo ridere tutti e andammo nelle varie macchine.
La macchina di Jude era quella più indietro e io lo seguii con il rumore dei miei tacchi.
È molto bello con dei jeans neri un po' larghi e una camicia che risalta il suo fisico slanciato.
Cammina con calma con le mani in tasca e io sento il rombo delle altre macchine partire, non dovremmo muoverci?
Sale su una Lamborghini e mi apre la portiera facendomi sorridere mentre mi guardava con attenzione e curiosità.
Salì dal lato del guidatore e mise in moto la sua macchina raggiungendo gli altri poco più avanti
che ci aspettavano.
J: puoi rilassarti, con me sei al sicuro..
Disse quasi in un bisbiglio facendo scattare dei flash nella mia mente. Il mio respiro aumentò e mi aggrappai con le mani al sedile, è lui, lui sa tutto. È la cosa peggiore, qualcuno che sa tutto potrebbe dirlo a tutto il mondo rovinando la
mia fama.
J: Emerald
Disse girandosi un attimo verso di me preoccupato.
Accostò un attimo e si slacciò la cintura, siamo
in mezzo al nulla cosa sta facendo?
Si girò nei sedili posteriori e mi porse dell'acqua
E: mhh.. mh no grazie davvero
Dissi mettendo una ciocca dietro all'orecchio mentre lui mi guardava con sguardo severo e duro.
La mia mente viaggia nel passato

P: se proverai a dire a tua mamma che non mi vuoi come nuovo papà
Senti qualcosa colpirmi violentemente la
schiena mentre ero rannicchiata su me stessa
ma ciò non bastava per provare a difendere il
mio minuscolo corpo.
E: no!Basta! Non lo farò più! Scusa scusa
Le scuse non bastarono mai.

J: Emerald! Emerald! Scusami
Mi svegliai dal mio stato di trance grazie a Jude che schioccava le dita davanti agli occhi.
E: scusa, scusa davvero sto bene
Dissi scuotendo la testa mentre mi appoggiai
una mano sulla fronte e Jude mi guardava con occhi sinceri.
J: ti riporto a casa
E: cosa?! no ti prego andiamo..
J: allora bevi un po' d'acqua, non ho mai aperto questa bottiglietta
Annuii leggermente e sorseggiai due sorsi d'acqua con calma.
E: tu.. sai tutto vero..
Dissi mentre eravamo ripartiti e premette il
piede sull'acceleratore per il piccolo ritardo.
J: non voglio parlarne Emerald.. non roviniamo la serata
Sospirai e annuii leggermente sconfitta.
È lui, ne ho tutte le conferme e ora che mi sono anche risvegliata capisco tutto.
Arriviamo alla discoteca e ci sono i ragazzi fuori che sono arrivati poco prima di noi.
J: scusate un imprevisto
Disse Jude mentre andavamo con loro verso l'entrata e i ragazzi ci credono per fortuna.
Matilde mi diede una gomitata e gli feci segno che ne avremmo parlato dopo con calma e da
sole.
Entriamo nel locale e andiamo al privè dei ragazzi che ordinarono subito da bere. Matilde
si prende subito qualcosa di forte, sono consapevole che tanto tornerà a casa con Kepa che si limona prepotentemente. Eduardo e Vinicius si divertono in pista con gli altri e a una certa decido di andare anche io con loro.
La musica mi entra nelle orecchie e le luci confondono ancora di più l'atmosfera.
Sento qualcuno da dietro. Due mani sui fianchi e poco dopo contatto con la mia schiena prepotente.
Qualcosa nel mio cervello scatta.
Ansia, paura, flashback e soprattutto ricordi del dolore provato dove le mie cicatrici non andranno più via.
Mi giro di scatto spingendo via un ragazzo, che probabilmente voleva solo ballare o fare conoscenze ma no, non con me.
Faccio dei passi indietro e vado a sbattere
contro qualcuno, il drink che mi ha dato
Matilde sta facendo effetto.
J: Emerald
Jude, è Jude che mi prende delicatamente evitando di farmi cadere sul pavimento sporco.
J: ti devo portare decisamente a casa
Mi prende da un fianco e usciamo andando verso la sua macchina senza farmi fiatare.
E: Jude.. e Matilde?
J: torna con Kepa e ho già scritto sul gruppo che ti porto a casa..
Annuisco leggermente e poi mi fa salire sulla
sua macchina nel posto in cui ero prima
aprendomi la portiera come prima.
E: Jude..ti ho rovinato la serata.. vero?Mi spiace
J: non ti scusare, odio le discoteche.
Annuisco leggermente mentre una scossa di brividi attraversa il mio corpo e il mal di testa
mi impedisce di rimanere con lo sguardo fisso
su un punto preciso.
Prima di partire, Jude si tolse la felpa
mettendola sulle mia spalle fredde e allacciandomi la cintura di sicurezza.
In poco tempo di viaggio, i miei occhi si
chiudono e cado in un sonno profondo rimanendo rannicchiata in un angolo del sedile.

Jude
Ha un vestito che la fascia perfettamente, le gambe snelle e lunghe proporzionate con il
busto, è stupenda.
J: siamo arrivati..
Mi giro verso di lei e vedo che sta dormendo con la mia felpa sul sedile della mia auto.
Sorrido e scendo dall'auto andando dal suo lato e prendendola in braccio.
E: mhh Jude
La sento mugolare e la appoggio un attimo al muro mentre inizia a svegliarsi.
J: Emerald le chiavi
Sbuffa e apre leggermente gli occhi iniziando a rovistare nella sua borsetta e infilandole nella fessura.
E: grazie Jude..
J: ci arrivi fino alla camera?
Le chiedo preoccupato facendola ridacchiare mentre si strofinava gli occhi.
E: buonanotte e grazie
J: buonanotte Emerald e prego..

eccomi qui! oggi due capitoli per farmi perdonare e spero di esserci riuscita 🫠
questo weekend prometto che mi impegnerò a pubblicare il più possibile, anche se non mi sarà semplice poiché devo studiare per la verifica di matematica 🍀🍀

detto questo vi auguro nuovamente una buona lettura e un buon fine settimana!

⚠️ storia di Alice017016010

Gli occhi della salvezza|| Jude BellinghamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora