Sussurri nel Bosco

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Il bosco di Tenebris mi ha sempre dato una strana sensazione. Come se le sue ombre nascondessero segreti che non avrei mai dovuto scoprire. Ma dopo aver incontrato all'angelo, quel luogo aveva preso un significato diverso, più profondo, più pericoloso. Non riuscivo a togliermi dalla testa quegli occhi scuri con quella scintilla di azzurro. L'incontro con lui mi aveva lasciato con troppe domande, domande che bruciavano dentro di me, domande a cui non avevo avuto risposte.

E ora eccomi di nuovo qui. Avevo promesso a me stessa che non sarei tornata, che avrei lasciato che quell'incontro rimanesse un ricordo vago e confuso, ma qualcosa mi spingeva avanti. Un richiamo, una sorta di legame che non riuscivo a spiegare. Forse era la curiosità. Forse era altro.

Mentre mi inoltravo nel bosco, le ombre sembravano danzare tra gli alberi, e l'aria si faceva più densa, quasi soffocante. Era come se il bosco stesso sapesse del mio ritorno, come se fosse consapevole della mia presenza. Mi guardai intorno, cercando segni di lui, ma tutto ciò che vedevo erano alberi contorti e una nebbia che si insinuava tra i rami come un serpente silenzioso.

«Non dovresti essere qui.»

La voce, gelida e distante, mi fece trasalire. Mi voltai di scatto e lo vidi lì, appoggiato contro un tronco, come se fosse stato parte del paesaggio. Il suo volto era impassibile, e quella scintilla nei suoi occhi sembrava più fredda di prima.

«Lo so,» risposi, cercando di mascherare la sorpresa con un tono sicuro. «Ma sono tornata lo stesso.»

Lui alzò un sopracciglio, e il suo sguardo si fece più penetrante. «Sei più ostinata di quanto pensassi."

Feci un passo avanti, mantenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi. "Volevo risposte.»

L'angelo scosse la testa, il suo viso impassibile. «Risposte che non posso darti.»

«Perché?» insistetti, sentendo la frustrazione crescere dentro di me. «Perché sei così misterioso? Chi sei davvero?»

Il suo sorriso si fece più tagliente, ma non raggiunse i suoi occhi. «Sono solo un'ombra, Clary. Nient'altro che un'ombra in questo bosco.»

«Non è vero,» ribattei. «C'è di più. L'ho visto nei tuoi occhi.»

Si allontanò dal tronco, avvicinandosi lentamente a me. Il suo passo era silenzioso, come se non toccasse nemmeno il terreno. «Non sai di cosa parli.»

Lo fissai, il mio cuore che batteva all'impazzata. Non riuscivo a capire perché mi sentissi così attratta da lui, ma allo stesso tempo c'era qualcosa di pericoloso in lui, qualcosa che mi diceva di stare lontana. Ma ignorai quel presentimento.

«L'ho visto,» sussurrai. «C'è qualcosa in te, qualcosa che nascondi.»

Rimase fermo a pochi passi da me, il suo sguardo ora più intenso. «C'è molto che non sai, Clary. E fidati, è meglio che tu non lo scopra.»

«Cosa?» chiesi, senza distogliere lo sguardo. «Cosa nascondi?»

«Il mio passato,» rispose, la sua voce ora è un sussurro carico di rimpianto. «Un passato che ti distruggerebbe se solo lo conoscessi...»

Volevo chiedergli di più, volevo scavare in quel dolore che vedevo nei suoi occhi, ma qualcosa nell'aria cambiò improvvisamente. Il bosco si fece ancora più silenzioso, come se il mondo stesso trattenesse il respiro. L'angelo dagli occhi neri con dolci sfumature azzurre si irrigidì, il suo sguardo si spostò oltre me, verso l'oscurità.

«Non siamo soli.»

Mi voltai, cercando di capire cosa avesse attirato la sua attenzione. Tra gli alberi, qualcosa si muoveva. Un'ombra. Una presenza che sembrava troppo reale per essere un semplice gioco di luci

«Che cos'è?» chiesi, il mio cuore accelerando.

«Uno dei demoni di Tenebris,» rispose, la sua voce ora piena di tensione. «Non è qui per caso. Ha sentito la tua presenza.»

Mi bloccai, cercando di vedere meglio attraverso l'oscurità. Ma prima che potessi capire cosa stesse succedendo, un'ombra si distaccò dal resto del bosco, avanzando verso di noi con una velocità inumana. Era enorme, con arti allungati e una forma che sembrava mutare continuamente. I suoi occhi, due fessure rosse, brillavano nel buio.

Egli mi afferrò per il polso, tirandomi indietro con una forza che non avevo previsto. «Corri.»

Ma non riuscivo a muovermi. L'oscurità del demone sembrava avvolgermi, paralizzandomi con la sua presenza. Il suo respiro era come un sibilo, un suono che penetrava nella mia mente, riempiendomi di paura.

«Clary!» La sua voce ruppe il mio torpore, e finalmente mi mossi.

Iniziai a correre, con lui al mio fianco, ma il demone era più veloce. Sentii il suo respiro caldo dietro di me, il suo sibilo sempre più vicino. L'angelo si voltò, alzando una mano verso la creatura. Un lampo di luce azzurra scaturì dalle sue dita, colpendo il demone e facendolo indietreggiare per un istante.

Ma non sarebbe bastato. Lo sapevamo entrambi.

«Non possiamo batterlo,» disse, il suo respiro affannoso. «Dobbiamo trovare un rifugio.»

Continuammo a correre, zigzagando tra gli alberi, cercando di allontanarci il più possibile dal demone. Ma sapevo che non avremmo potuto correre per sempre. La sua presenza era come una morsa che ci inseguiva, stringendoci sempre di più.

Finalmente, raggiungemmo una radura. Ma questo non ci aiutò a salvarci dal demone, d'un tratto l'angelo si fermò. «Vai avanti,» mi disse, senza guardarmi.

«Non ti lascio,» ribattei, sapendo che non c'era altra scelta. «Non affronterò quella cosa da sola.»

Non c'era tempo per discutere. Il demone era su di noi. Con un urlo, egli si lanciò contro la creatura, e le sue mani si illuminarono di nuovo di quella luce blu. La creatura urlò, colpita dalla potenza dell'angelo, ma non si fermò.

Mi voltai, cercando qualcosa, qualsiasi cosa che potesse aiutarci. Ma non c'era nulla. Solo noi e l'oscurità.

Trovai un ramo spezzato a terra e lo afferrai. Non era molto, ma era tutto ciò che avevo. Con un grido, mi lanciai contro il demone, colpendolo con tutte le mie forze.

Il demone si voltò verso di me, e per un istante, i suoi occhi rossi brillarono di pura malvagità. Indietreggiando per la paura inciampai con le radici di un albero, ma prima che tu potesse peggiorare l'angelo affondò le sue mani luminose nel petto della creatura, e con un ultimo urlo, il demone si dissolse in una nube di fumo.

Mentre lottava, i suoi movimenti erano veloci e precisi, ma il demone sembrava invulnerabile, rigenerandosi ogni volta che veniva colpito. Sentii il cuore battere più forte. Non potevo rimanere lì senza far nulla, ma non riuscivo a muovervi. Per via della caduta mi ero fatta male il polso

Rimasi ferma, ansimante, il ramo ancora stretto tra le mani. L'angiolo dalle ali nere corvino si voltò verso di me, il suo viso esausto, ma ancora freddo e distaccato.

«Te l'avevo detto di andartene,» disse, la sua voce gelida.

«Sono rimasta» risposi, alzando lo sguardo verso di lui.

Scosse la testa, il suo sguardo ora pieno di frustrazione. «Non sai in cosa ti stai cacciando, Clary. Questo è solo l'inizio.»
Dopodiché abbassò lo sguardo verso il mio polso. «Sei ferita» disse, si avvicinò prendendo dolcemente la mia mano.
Si strappo un pezzo di tessuto dai suoi indumenti e mi avolse con delicatezza il mio polso.

«Mi chiamo Alexander. Alexander Shade»

Il suo nome era bello tanto quanto lui. Mi chiedo cosa possa essergli successo per punirai così tanto.

The Whisper of the StarsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora