Gala

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1 mese dopo

Bakugo Katsuki lo aveva invitato a cena.
BAKUGO KATSUKI LO AVEVA INVITATO A CENA.

E non ad una cena qualunque, ma al gala della nazionale, dove erano stati invitati tutti i giocatori che avrebbero giocato nella Coppa d'Asia ed, eventualmente, nei Mondiali.
Quindi, a dir la verità, lui ci sarebbe andato comunque anche da solo, se non fosse stato per il biondino, che una sera lo aveva chiamato e detto che alla "festa" sarebbe dovuto venire con lui.

Izuku si guardò allo specchio, era decisamente bello: indossava dei pantoloni neri e una camicia verde scuro sormontata da un gilè che gli fasciava la vita stretta.
I capelli erano lasciati liberi: gli piacevano così e sarebbe stato inutile tentare di domarli.
Si infilò le scarpe scure (quelle rosse non erano eleganti) e aspettò qualche minuto che il campanello suonasse, poi prese la giacca nera e aprì la porta.

Morto.

Ucciso. Decapitato. Disintegrato.

Perchè quello che si ritrovò davanti era decisamente da infarto.
La situazione era più o meno questa: un katsuki alto 1,97 cm, vestito con una camicia bordeaux che si stringeva pericolosamente attorno ai pettorali scolpiti e uno sguardo di puro fuoco negli occhi.

Il verdino dovette mandare giù il groppo che gli si era formato alla gola.
Decisamente bello...

"Allora, vuoi una foto o andare a quella fottuta cena?"
Le guance di Izuku si imporporarono e tentò di rispondere "A-andiamo..."

Chiuse la porta di casa con una velocità spaziale e si ritrovò ancora più vicino al portiere.
Osservò le iridi rosse, le pupille nere come la notte contornate da una sottile riga di arancione scuro. Guardò le ciglia quasi bianche scendere leggermente sul rosso fuoco e si bloccò.

Si era avvicinato, inconsapevolmente.
Ora lo stava guardando dal basso verso l'alto, gli occhi cremisi puntati in quelli verdi.

La mano del biondo sfiorò delicatamente le punte dei capelli ricci del minore, ne spostò una ciocca dietro l'orecchio per poi accarezzare con i polpastrelli la pelle pallida del collo.

Tastò quasi con attenzione il rosa pallido sotto al mento, appoggiò il resto del palmo sul collo e accarezzò con il pollice la guancia lentigginosa.

"Sei bellissimo..." la frase uscì quasi in un sussurro, ma il verdino la sentì. Non arrossì, rimase immobile, con le labbra leggermente dischiuse e le mani tremanti.

"EHI! MA VI VOLETE MUOVERE?!" Izuku saltò in aria ed un suono molto simile ad una bestemmia lasciò le labbra del biondo.
"TODOROKI GIURO CHE SE PARLI UN'ALTRA VOLTA DI DO TALMENTE TANTI SCHIAFFI CHE I CAPELLI TI DIVENTANO DELLO STESSO COLORE!!"

"Todoroki Shoto? Perchè c'è Todoroki nella tua macchina?"
"Perchè è talmente tanto etero e single che non aveva nessuno con cui andare."
"E?"
"E me lo sono caricato in macchina perché anche se è ricco sfondato suo padre non gliela lascia usare."

"Oh, ok. Allora... andiamo?"
"Dopo di lei" si spostò di lato e con una mano lo invitò ad andare.
Salirono in macchina, il biondo al volante e il verdino dietro.

"Ma quanto ci avete messo? Se dovete fare i piccioncini prendetevi una stanza."
"STA ZITTO TODOROKI"

...

Izuku credeva di non aver mai visto niente di così bello, tralasciando il portiere. La porta del salone si spalancò, rivelando una sala che creava un bellissimo contrasto fra moderno e antico.
Le pareti erano tempestate di affreschi di antiche leggende giapponesi, da animali marini a spiriti dell'aria, i tavoli invece erano tutti uguali: bianchi, con sedie eleganti in legno chiaro (Nota autrice: non sapevo se mettere i cuscini o le sedie normali, ma visto che l'evento è nazionale ho deciso così.) e le tovaglie di bambù.
Alzò lo sguardo e uno spettacolo di colori gli esplose davanti agli occhi.
Teli colorati, fiori e disegni scendevano dal soffitto mentre una musica tradizionale risuonava nell'aria.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 7 days ago ⏰

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