Proposta

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Una settimana dopo

Per il biondo erano stati i giorni più faticosi della sua vita, ma anche i più proficui.
Aveva allenato ancora di più la resistenza ed era riuscito a fare la bellezza di 97 flessioni di seguito, senza contare i numerosi allenamenti sia in palestra che sul campo.

Quella mattina alzarsi fu una tragedia: era tornato a casa alle 10 di sera e, dopo una cena a base di noodles istantanei e mele, si buttò sul letto ancora vestito ed esausto, e si addormentò stranamente molto velocemente.
Ma quando la sveglia suonò, avrebbe voluto sotterrarsi e non uscire più.

Ma, ovviamente, si era ritrovato in un pullman affollato, con la musica sparata nelle orecchie e una vecchietta che cercava di parlargli, ma lui fece finta di niente e finse di non sentirla.

Contemporaneamente, Izuku, era anche lui sull'autobus, ma stavolta era riuscito ad accaparrarsi un posto a sedere vicino ad un signore sui sessant'anni che, a quanto pareva, aveva fatto il militare.
Il verdino nutriva un grande rispetto per le persone che avevano servito il loro paese, le trovava coraggiose, nobili e forse anche un pò pazze, ma in senso buono, quella pazzia che dentro abbiamo tutti e che viene tirata fuori di grande necessità e che, a volte, ci salva la vita e ci è anche d'aiuto.

Così quando dovette scendere, gli strinse la mano in segno di rispetto e fece un inchino reverenziale.
Poi, ancora in una strana calma, scese dell'autobus dirigendosi a scuola.

Stava per varcare il cancello quando sollevò la testa di scatto
"LEVATI DAL CAZZO COMPARSA!" Fortunatamente la voce non proveniva da vicino a lui, ma gli prese un colpo comunque.
Girò la testa incontrando una certa testa bionda e riccia, che inevitabilmente inveiva contro un primino di cui Izuku ebbe quasi pietà.

Si avvicinò al ragazzo "Ciao, Kacchan"
Kacchan quasi saltò in aria.

Lo guardò con sguardo prima omicida poi, rendendosi conto di chi era, scocciato.
"CRISTO DEKU, MI FARAI VENIRE UN COLPO UNO DI QUESTI GIORNI!"
Izuku ridacchiò poi si rivolse al ragazzo "Lascialo perdere, probabilmente oggi si è svegliato male" l'altro annuì energicamente e filò nell'edificio.

Il verdino e Bakugo si guardarono un attimo, poi scoppiarono a ridere.
"Dio, l'ho praticamente traumatizzato"
Izuku non riusciva a smettere di ridere e ciò fu, naturalmente, un colpo al cuore per il biondo.

Il sorriso di Izuku era semplicemente mozzafiato: i denti bianchi risaltavano vicino a quelle labbra rosee e sottili.
Ma il suono, era...
cazzo, è da infarto.
Un suono cristallino inondava tutto il giardino e i capelli verdini ondeggiavano, il biondo quasi si chiese perchè le altre persone non si giarssero a vedere quella meraviglia.

Si riscosse agitando la testa: basta, non poteva imbambolarsi come uno stupido sfigato.

"Ehi, ma che diavolo e quel soprannome che mi hai dato prima? Una specie di vendetta?"
Gli ultimi rimasugli di risata sfiorarono le labbra del verdino che, sentita la domanda, arrossì un pò
"B-bhe, tu mi hai chiamato Deku... e io non volevo tanto, quindi adesso ti chiamo io Kacchan, anche se so che non lo adori. Quindi si, è una specie di vendetta"

"Mmmm e... vediamo, come ti dovrei chiamare?" Chiese avvicinandosi con le braccia dietro la schiena e il Busto in avanti, abbassato all'altezza del verdino "Zuzu, magari? Izu? Zuku? O forse... semplicemente Izuku..."
Era arrivato ad un centimetro dal suo volto, fissando gli occhi cremisi in quelli verdi foresta
Il ragazzo non rispose, troppo occupato ad esaminare quelle iridi rosso sangue.
Erano più scure all'interno, con striature leggermente arancioni, parevano un'esplosione colorata di fuoco e fiamme.
Il tono roco con cui pronunciò l'ultima parola era decisamente troppo, ma Izuku si riprese velocemente
"N-non mi dispicciono neanche tanto, credo"
"Ah si? Allora perchè ti lamenti quando ti ci chiamo?"
"P-perchè tu mi chiami Deku, che vuol dire "buono a nulla", e... bhe non mi piace molto, ecco."

Ma quanto si può essere soli in campo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora