Amanda e Lorena

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Amanda camminava lentamente lungo il corridoio dell'ospedale, il suono dei suoi passi amplificato dalle pareti sterili. L'aria era densa di disinfettante, e la luce fredda filtrava dai neon sopra la sua testa. Lavorava lì da poco come infermiera, e ogni giorno si immergeva nella cura dei pazienti con dedizione, cercando di mettere da parte il peso delle sue giornate. Ma quella mattina, qualcosa di diverso era nell'aria.

Si fermò davanti alla stanza 17, controllando la cartella clinica prima di entrare. Dentro, seduta sul letto, c'era Lorena. I loro occhi si incrociarono per un istante, e Amanda sentì un improvviso battito accelerato nel petto. Lorena era una paziente regolare, ma fino a quel momento non si erano mai davvero notate l'una con l'altra. C'era qualcosa nei suoi occhi profondi e tristi che colpì Amanda come un fulmine.

Lorena si aggiustò i capelli, con quel gesto nervoso che la faceva sembrare vulnerabile, ma forte allo stesso tempo. «Sei la mia nuova infermiera?» chiese con un sorriso incerto.

Amanda annuì, cercando di mantenere la professionalità. «Sì, sono qui per te oggi. Come ti senti?» Le sue parole erano gentili, ma la sua mente vagava, cercando di capire da dove provenisse quella strana sensazione di familiarità, di connessione.

«Ho avuto giorni migliori», rispose Lorena, cercando di sorridere ancora. «Ma sono sicura che con te andrà meglio.»

Le due donne parlarono per qualche minuto, scambiando parole che all'inizio sembravano formali, ma piano piano diventavano più intime. Lorena raccontava brevemente della sua vita, di come era finita lì per un intervento, mentre Amanda ascoltava, cercando di non far trasparire troppo ciò che sentiva dentro. Non sapeva spiegarsi perché fosse attratta così da quella paziente, ma era innegabile.

Passarono i giorni, e ogni volta che Amanda entrava nella stanza di Lorena, il cuore le batteva più forte. Si sedeva sul bordo del letto quando aveva qualche minuto libero, e le due iniziarono a conoscersi meglio. Lorena era spiritosa, ironica, nonostante le difficoltà, e Amanda scopriva sempre più lati di lei che la facevano sorridere.

Una sera, mentre Amanda stava per terminare il suo turno, decise di passare ancora una volta dalla stanza di Lorena, prima di andare a casa. Bussò piano, ma non ricevette risposta. Entrò e vide Lorena seduta sul letto, la luce della lampada soffusa sul comodino creava un'atmosfera intima. Lorena la guardava in silenzio, e qualcosa nei suoi occhi la fece avvicinare senza dire una parola.

Amanda si sedette accanto a lei, senza sapere esattamente cosa fare o dire. Sentiva solo che doveva essere lì, in quel momento. Lorena la guardò, come se stesse cercando di trovare il coraggio di parlare. Poi, con un sospiro profondo, disse: «Sai, da quando sei entrata in questa stanza la prima volta, qualcosa dentro di me è cambiato.»

Amanda sentì il respiro bloccarsi. «Anche per me», rispose sottovoce. «Non riesco a spiegare cosa sia, ma è come se ci conoscessimo da sempre.»

Lorena allungò una mano, sfiorando quella di Amanda, e in quel gesto c'era tutta la dolcezza e la fragilità di chi non vuole fare un passo sbagliato, ma allo stesso tempo sente l'urgenza di non lasciare che il momento sfugga.

«Amanda», sussurrò Lorena, «ho paura di sentire questo, ma non posso far finta di niente. Sei stata la mia luce in questi giorni bui.»

Amanda si trovò a stringere quella mano, le dita intrecciate in un gesto che parlava più delle parole. Si guardarono negli occhi, senza bisogno di dire altro. C'era un'intensità che non potevano più ignorare. Lorena si avvicinò leggermente, e Amanda non si tirò indietro. I loro visi erano a pochi centimetri, e in un attimo che sembrava eterno, le loro labbra si sfiorarono in un bacio dolce, timido, ma carico di tutto ciò che avevano provato fin dall'inizio.

Le loro mani si sfioravano delicatamente, dopo il bacio che era stavo fugace, con la paura che potesse entrare qualcuno decisero di fare una pazzia. La stanza era solo per Lorena, quindi con la chiavi in mano della stanza Amanda chiuse la porta a chiave.

E da lì tutto venne naturale, si cominciarono a toccare delicamente perché i punti di Lorena ancora era freschi, piano piano Amanda la portò sul letto distesa, lei senza farle male si mise sopra di lei, si baciarono e stavolta con più passione, il camice di Amanda era sbottonato e si intravedeva un reggiseno in pizzo rosa, Lorena lo sbottonò e il seno di Amanda le cadde addosso, con la lingua le accarezzò i capezzoli che erano diventati duri, avevano un sapore dolce e delicato, Amanda le spostò le mutandine e infilò le dita dentro di lei, gemettero tutte e due insieme, passarono così un bel quarto d'ora.

Alla fine entrambe erano esauste sul letto, una accanto all'altra. Si guardavano negli occhi e si sorridevano senza parlare. Una connessione istantanea e profonda.

Era arrivata l'ora che Amanda doveva tornare a lavoro, era passato troppo tempo, sennò i colleghi si sarebbero insospettiti.

Decisero che da lì in poi si sarebbero viste ogni giorno e ogni notte, due mesi dopo quella sera Amanda era con le valigie davanti la porta di casa di Lorena.

Si sposarono 10 mesi dopo.

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