Blu elettrico.

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Era una piacevole mattinata in primavera, l'aria era fresca e frizzantina, riscaldata quanto bastava dal debole sole tipico della stagione.
Alessandro stava facendo il solito giro per andare a scuola, l'unico liceo classico della sua piccola cittadina.
Aveva, come sempre, le cuffie nelle orecchie, e il cappuccio a coprire parte dei riccioli rosso fuoco che sempre lo avevano fatto risaltare in mezzo alla massa.
Non erano esattamente comuni o, almeno, non lo erano in Italia, nel suo paese erano perfettamente normali.
Da quando si era trasferito, lasciandosi alle spalle famiglia, ricchezze e un passato non proprio piacevole, aveva conosciuto quasi tutti in città, sia per il suo aspetto "strano",
sia per la sua gentilezza e bontà d'animo, tutti a scuola lo conoscevano col titolo di "bonaccione", in quanto non si tirava mai indietro nell'aiutare qualcuno, sia una vecchietta con la spesa, sia uno studente indietro con lo studio.

Adesso che viveva in Italia si sentiva diverso, respirava aria pura e poteva farsi conoscere per quello che era, non per un figlio di un deliquente e di una prostituta.
Già, la sua infanzia era stata caratterizzata da maltrattamenti dalla madre troppo ubriaca, fughe per via di suo padre, e l'incessante voglia di crescere per scappare dalla sua stessa famiglia.

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Arrivato a scuola, guardò il suo solito banco, notando che il suo compagno, Massimo, oggi era assente, quindi gli toccava star tutto il giorno da solo.
Si sedette sbuffando, mentre il professore di biologia entrava in aula con un mezzo sorriso, seguito da un ragazzo dai meravigliosi capelli blu elettrico.

Subito sgranò gli occhi, quel ragazzo aveva qualcosa di particolare, si mordicchiava il labbro inferiore, guardando in basso, di certo una persona più che timida.
Imprecò mentalmente a quest'ultimo pensiero, non era facile provarci con uno timido.

Si diede dell'idiota da solo, non doveva pensare a cose come queste in quel momento, e poi con una persona di cui nemmeno sapeva il nome!

«Dean Wotton»

Prestò solo in quel momento attenzione a cosa stava dicendo il professore.

«Dean, siediti pure accanto a chi vuoi, c'è un posto accanto a Francesca o se vuoi ad Alessandro.»

Il ragazzo guardò l'una e poi l'altro, dirigendosi immediatamente, sempre senza guardarlo in faccia, verso Alessandro, il quale trattenne a stento un sorrisetto compiaciuto : Beh, almeno aveva capito il suo orientamento.

Bacio tra i petali di ciliegio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora