Si erano seduti al banco assieme come ogni lunedì, sorridendosi più del solito e chiacchierando del più e del meno.
«Così gli ho detto che era un scellerato di prima categoria e si è messo a ridere...non sai che risate quando...»
Il discorso di Alessandro venne interrotto da Francesco, un tipo biondo sempre abbronzatissimo e un pallone gonfiato.
Il suddetto pallone gonfiato stava chiamando insistentemente Dean, che solo in quel momento si rese conto del fatto, dicendogli di avvicinarsi un attimo.
Dean guardò Alessandro, che sorrise e annuì per incoraggiarlo ad andare, anche se avrebbe preferito di gran lunga che rimanesse con lui e che non scambiasse nemmeno due parole con quel biondo ossigenato.
Non gli aveva mai fatto una buona impressione quel tizio, e non aveva la fama di bravo ragazzo.
Dean fortunatamente non si accorse delle occhiate di puro odio che il suo compagno di banco stava lanciando a Francesco, eppure non sentiva di potersi fidare, quel tipo era strano.
A sorpresa di entrambi, Francesco fece cenno anche ad Alessandro, che si limitò ad andare accanto a Dean cercando di non sembrare possessivo.
«Oggi pomeriggio andiamo al PaintBall,» il tono del biondo era fin troppo gentile «volete unirvi a noi?»
I due si guardarono per un momento, poi il rosso prese parola,
«io ho un impegno» cercò di sembrare almeno un po' dispiaciuto, ottenendo scarsi risultati.
Non gli andava proprio di uscirci insieme, di sembrare amici.«Wotton?» disse il biondo voltandosi verso Dean.
«Non lo so...» Dean guardò Alessandro, e restarono lì a fissarsi per secondi che sembravano secoli, fino a quando Francesco mise il braccio sulle spalle di Dean, dicendo ad alta voce« Sono sicuro che Dean può venire», e tutti i componenti del gruppo dissero, quasi in coro
«Daii Deaann»Dean guardò un ultima volta Alessandro, che stavolta gli sorrise, sebbene quel sorriso fosse così falso da sembrare piú che altro a una smorfia.
«D'accordo » d'altronde farsi degli amici era nei suoi piani, e voleva vedere com'erano i PaintBall in Italia.
Alessandro allargò il suo sorriso tanto da farlo sembrare una vera e propria smorfia, dicendo che andava a sedersi, scambiandosi un ultimo sguardo con Dean, che stava per fare la stessa cosa, ma il braccio di Francesco era ancora saldo attorno alle sue spalle e tutti lo invitavano a parlare ancora un po' con loro.
E così suonò la campanella, con Dean che parlava con persone che non conosceva e non aveva intenzione di conoscere, e Alessandro che guardava fuori dalla finestra, con un'espressione fin troppo assorta per essere la sua.
Dean ogni tanto lo guardava, capendo subito che c'era qualcosa che non andava, desiderando con tutto sè stesso che il prof di Chimica entrasse da quella stramaledetta porta e gli permettesse di andarsi a sedere con Alessandro e prendergli la mano.
Okay, magari per l'ultimo punto avrebbe sorvolato.
Le lezioni passarono in fretta, anche se Alessandro era più silenzioso del solito, gli regalava comunque quei sorrisi meravigliosi di cui aveva potuto innamorarsi nel corso del tempo.
E questo lo rendeva immensamente felice.
+-+-+
Erano arrivati al PaintBall un oretta dopo l'apertura, stabilendo subito le squadre.
Essendo in sei, optarono per tre squadre da due.
Francesco, prevedibilmente, prese sotto braccio Dean dicendo che la loro era una squadra giá fatta, sorridendo con quella sua faccia da cazzo.
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Bacio tra i petali di ciliegio.
RandomUn ragazzo troppo timido per parlare di sè, del suo passato, dei suoi desideri. Un altro, una fuga da una famiglia che non avrebbe il diritto di chiamarsi così. Troveranno insieme un mondo loro, si ritroveranno l'uno negli occhi dell'altro. Warnin...