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Lo sbattè alla porta con poca delicatezza andando a tastare i glutei sodi dell'altro, sentendolo gemere contro le sue labbra mentre si ancorava con tutta la forza possibile alla sua schiena.

Alessandro sentiva già che non sarebbe riuscito a trattenersi a lungo.

Fece scivolare le mani dai glutei alle gambe prendendolo in braccio, portandolo sul divano lì accanto.

Tutte le luci erano spente, permettendo ai deboli raggi della luna di illuminare quel poco che bastava i corpi dei due ragazzi, dando un atmosfera decisamente erotica al tutto.

Il rosso sollevo la maglia dell'altro quanto bastava per accarezzare il ventre piatto, salì andando a stuzzicare uno dei due bottoncini rosa, continuando a baciare passionalmente l'altro.

Gli sfilò completamente la maglia andando a leccare il collo, lasciando tanti e tanti segni rossi sulle clavicole e sul petto.

Voleva marchiarlo, lasciargli segni il piú possibile vibile, tutti dovevano sapere che era suo, quei succhiotti erano il suo marchiò di proprietà, e i graffi sulla sua schiena erano quelli di Dean.

Si appartenevano, ora più che mai, e niente e nessuno avrebbe potuto separarli, vivevano l'uno per l'altro.

Dalla loro prima volta erano cambiati parecchio, si erano evoluti riuscendo ad amarsi in qualsiasi modo, posizione e luogo.

Dean, che in primo luogo faceva la parte del passivo timido, ovvero farsi fare di tutto e aggrapparsi alle spalle sporgenti dell'altro, si era fatto più audace, arrivando a provocare in una maniera assurda Alessandro, che adorava questa parte di lui, visibile solo in quei momenti, visibile solo ed esclusivamente a lui.

Alessandro, a dispetto dei suoi modi pacati e calmi, si faceva feroce a letto, sembrava volerlo mangiare, non staccava mai le labbra dal suo corpo.

Ed era proprio così che erano, inizialmente timidi, poi fiduciosi l'uno verso l'altro.

«A-Ale..»

«..mh?» Alessando stava, come prima, succhiando e mordendo avidamente il petto dell'altro, soffermandosi sui capezzoli turgidi.

«B-Basta...lì n-no..»

Lo guardò per un attimo, avvicinandosi al suo orecchio per morderlo.

«Lo so che ti piace..» soffiò per tornare al suo lavoro.

Scese ancora lasciando una scia di saliva sui suoi addominali appena accentuati, andando a leccare più giù, più giù e sempre più giù, fino a fare venire l'altro dentro la sua bocca.

Andò a lasciargli una serie di schiocchi sul collo, niente lingua, solo labbra roventi che baciavano fuoco.

Dean aprì le gambe, pronto a donare il suo corpo per donare e ricevere piacere.

Alessandro sorrise contro il suo collo, lasciandogli un bacio sulle labbra e mettendosi in posizione.
-+-+-

Si svegliò abbracciato al rosso nel suo letto, non ricordava come ci fosse arrivato, dopo aver finito era crollato, come sempre d'altronde.

Alessandro mugugnò aprendo un occhio, stringendo Dean al suo petto.

«Ma buongiorno amore.»

«mhh..buongiorno.»

Sentirono in quel momento suonare alla porta.
Alessandro si alzò, carezzando Match e mettendosi qualcosa addosso.

Andò ad aprire la porta stupendosi di trovarci una signora sulla trentina, capelli biondo ossigenato e viso appuntito, zigomi alti e occhi neri come quelli del suo Dean.

[In inglese.]

«Buongiorno, mi scusi, è qui che abita Dean Wotton?»

«Dean?» Ale si girò a chiamarlo, vedendolo sbucare da dietro la porta, con i pantaloni del pigiama scuri e senza maglia.

Appena alzò lo sguardo, la sua espressione divenne glaciale.

«scusi, lei chi è?»

«Sua madre, posso entrare?»

Angolo autorah.

PERDONO.

CHIEDO.

UMILMENTE.

PERDONO.

Questo capitolo è una merdaccia, sia dal punto di vista di trama sia da come è scritto.

In questo periodo ho fin troppo poco tempo da dedicare alla scrittura, spero possiate perdonarmi!

*Schiva una palla di purè di patate*

AIUT!

See you next week!

OuO

Bacio tra i petali di ciliegio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora