Simpatie

225 32 2
                                    

Per quasi tutto il giorno ci aveva provato, ma i prof quel giorno avevano deciso di rispettare il cambio d'ora, quindi Alessandro non aveva avuto modo di scambiare nemmeno due chiacchiere con il nuovo arrivato.

Uscì dalla classe seguendo il ragazzo dai capelli blu che, finite le lezioni, stava cercando di sgattaiolare via senza far amicizie.

Beh, Ale non gliel'avrebbe permesso.

«Ehi, ehi... Dove corri? »
Dean lo guardò stranito.
« Cos'è "corri"?»
Oddio, la sua voce era incredibilmente dolce, bassa e tremendamente maschile.
La adorava già.
«Run» rispose Alessandro prontamente, cercando di guardarlo negli occhi e di non fissare quelle labbra.
Pensandoci avrebbe potuto aiutarlo con la lingua, se la cavava abbastanza bene in inglese, e aveva anche una buona pronuncia.
«Oh...» Dean annuì per poi riprendere a guardare dritto negli occhi dell'altro .
« Scusami, non ho ancora finito di studiare il vocabolario italiano» proferì con un timido sorriso che faceva risaltare terribilmente quelle labbra sottili e apparentemente morbide come cuscini.

«Capisco» rispose sorridendo.
«Comunque io sono Alessandro,piacere»
«Io sono Dean, ora scusami, devo andare, ci vediamo tomorrow»
« A domani»

-+-+-+-

Erano le 4 di pomeriggio e ancora non riusciva a togliersi quella dannata voce dalla testa, la trovava così cauta e bassa, si era anche ritrovato a fantasticare su come sarebbe stato appena sveglio, il sol pensiero di quella voce ancora più grave lo faceva impazzire.

Decise di scacciare via quei pensieri e di uscire, stava finendo come una di quelle dodicenni alla prima cotta, incredibile.

Prese le chiavi, il cellulare e , appena uscito dalla porta, insipirò profondamente la fresca aria primaverile, un miscuglio di profumo di fiori ed erbetta fresca che lo deliziava, la primavera era di certo la sua stagione preferita :
Non troppo caldo, non troppo freddo, pomeriggi quieti e rilassanti.

Cominciò a camminare senza alcuna fretta, dirigendosi al solito ponte vicino casa, quando una testolina blu elettrico attirò la sua attenzione.

«Dean ! » gridò non troppo forte, ma abbastanza da farsi sentire dal ragazzo.

Quest'ultimo si giró sorpreso, notando subito il rosso, non c'era affatto confusione, l'avrebbe potuto vedere da un miglio di distanza.

«Hello!» rispose sorridendo timidamente, osservando l'altro che si avvicinava.

Quel rosso gli piaceva proprio, era solare, il suo sorriso mozzafiato, i suoi capelli uno spettacolo.

«Dove andavi?»
Dean riflettè un attimo per comprendere cosa gli era appena stato detto, e quando arrivò alla conclusione, «facevo una passeggiata» disse fermamente.
«Oh capisco, anche io.. senti, ma i tuoi capelli sono naturali?»

Il rosso cominciò a camminare di fianco al ragazzo, lasciandogli intendere che avrebbero continuato a passeggiare assieme, al che il ragazzo sgranò leggermente gli occhi, riprendendo a camminare accanto all'altro.

«Ehm sì, yours?»
«Anche i miei» disse Alessandro sfoggiando un meraviglioso sorriso a trentadue denti.
Dean credette di star per svenire, quel sorriso era assolutamente accecante, luminoso come il sole.

-+-+-+-

Gli aveva fatto tantissime domande, ma non sul suo passato, e di questo gliene era estremamente grato.

Non gli piaceva parlare della sua condizione in America, aveva giusto accennato al paesino e ai suoi amici, sorvolando la sua condizione familiare, cosa che era stata subito notata dall'altro, il quale appunto per questo motivo, aveva deciso di sorvolare e parlare di cose più piacevoli.

Non piaceva nemmeno a lui parlare della "famiglia" con cui era stato costretto a convivere fino a pochi anni prima, quindi poteva benissimo capire cosa significasse.

Alessandro continuava a ripetere nella mente quel saluto che si erano scambiati alla fine della loro passeggiata, un semplice cenno con la mano, per carità.

Pensava a quel momento e lo cambiava, facendo comparire nella sua mente l'immagine di un bel bacio a stampo.

Piú cercava di smetterla, più il bacio diventava passionale.

Più cercava di distrarsi, più l'immagine del ragazzo col suo sorriso timido gli compariva nella mente facendolo impazzire.

Dall'altra parte, Dean studiava ancora una volta quella pagina di dizionario, quella dannata pagina su cui stava da piú di due ore.

Non riusciva a concentrarsi per niente, l'incontro con Alessandro lo aveva talmente scombussolato da mandare il suo cervello in tilt.
Eppure doveva essere una passeggiata tranquilla.

«Chissà cosa fa lui in questo momento» pensano all'unisono.

Alessandro ne era certo:
Doveva darsi una mossa.

*'*'*
Spazio Autrice:

Ahm, Salve a tutti!
Non mi sono presentata nel primo capitolo, non credevo che qualcuno mi avrebbe calcolato la storia xD
Beh, tutto quello che vi serve sapere su di me è che sono una yaoista accanita, sdolcinata fino alla nausea e che sono senza wi-fi.
Ecco, per l'ultimo punto vedrò di rimediare, cercando di pubblicare un capitolo a settimana, non so di preciso in quale giorno.
Non ho molto da dire su questo capitolo, quindi nulla, commentatemi che vi offro un gelato, e potrete anche appiccicare delle stelline sulla mia faccia, basta premere.

See you next week!!

--Tera-Chan

Bacio tra i petali di ciliegio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora