Facciata

2 0 0
                                    

L'aeronave proveniente da Cledonia si stagliava maestosa nel cielo sopra all'aerodromo imperiale di Heudon, il suo scafo di legno ricoperto da placche dorate rifletteva la luce del sole.

Sulla piattaforma d'atterraggio ad attenderla c'erano due quadrati di soldati in alta uniforme, un lungo corridoio di guardie partiva dalla pista fino al terminal dell'aerodromo, ogni soldato del corridoio aveva in mano una picca con sopra lo stendardo di Antares, il sole a otto braccia.

Ad inizio corridoio c'era Elizabeth circondata da un quadrato formato da soldati della Legione stellata, indossavano un'armatura a scaglie di pesce, con elmi conici dotati di paranaso e sottogola, dorata per i militi e dorata per gli ufficiali, erano dotati di alabarde e scudi ovali con sopra il sole a otto braccia.

Con un aggraziata manovra l'aeronave discese sulla pista ed una volta ormeggiata agli ormeggio da una delle porte scese la principessa Leah di Cledonia, accompagnata dal suo seguito.

La principessa era una figura imponente e aggraziata. Alta e slanciata, indossava un lungo abito di seta color verde giada, ornato con fili d'oro che risaltavano sotto la luce. I suoi capelli neri, raccolti in un'elaborata treccia, contrastavano con la sua pelle chiara e perfetta. I suoi occhi, di un blu profondo, rivelavano saggezza e determinazione, mentre il suo portamento regale incuteva rispetto. Il suo viso, delicatamente segnato da una leggera traccia di trucco, era illuminato da un sorriso cordiale. Con passo elegante, scese dall'aeronave, avvicinandosi al gruppo di dignitari che l'aspettava.

Per prima salutò Elizabeth, poi avanzò mentre i soldati le rendevano il saluto con le armi.

Tra i dignitari presenti c'erano John e Balduinus, che in quel momento rappresentavano l'ordine dei Prime.

"Benvenuta a Heudon, Altezza," disse John, portando la mano destra alla celata dell'elmo salutandola militarmente.

Dopo i saluti formali effettuati davanti ad una piccola folla di giornalisti, Leah ed Elizabeth a bordo di una carrozza scoperta si diressero verso la biblioteca di Heudon, dove era in programma una conferenza stampa per celebrare il dono di nuovi volumi alla vasta collezione imperiale.

La biblioteca, un imponente edificio di pietra e vetro, era simbolo di sapere e cultura. Il sole filtrava attraverso le vetrate colorate, proiettando riflessi arcobaleno sulle grandi scalinate.

Seguivano il corteo un plotone di guardie a cavallo.

Una volta all'interno della biblioteca, sotto gli sguardi di studiosi e funzionari, Leah tenne un breve discorso, esprimendo la gratitudine del suo regno per l'accoglienza ricevuta.

"I libri che oggi doniamo al Regno di Antares rappresentano la nostra amicizia e il nostro impegno comune verso la cultura e la conoscenza." dichiarò la principessa con voce melodiosa, mentre venivano mostrati i preziosi volumi di filosofia, scienza e storia che ora sarebbero diventati parte della biblioteca imperiale.

In risposta, Elizabeth annunciò il dono simbolico del carbone proveniente dalle miniere di Heudon, un accordo commerciale che avrebbe garantito a Cledonia una risorsa fondamentale per la loro crescita economica.

"Questo accordo è segno della nostra alleanza e della cooperazione tra le nostre nazioni in vista di un futuro brillante."

Affermò Elizabeth, con un sorriso sereno rivolto alla sua ospite.

In mezzo ai dignitari presenti c'era anche John che però, nonostante la cerimonia fosse formale e solenne, restava distante, perso nei suoi pensieri. Ogni parola pronunciata nella conferenza gli scivolava accanto come se fosse un sussurro lontano. Il suo sguardo vagava sulla folla, ma la sua mente tornava continuamente alla preoccupante situazione dell'Impero di Titanus. Le notizie di Balduinus erano come un fardello che lo tormentava, e il suo istinto gli diceva che presto qualcosa avrebbe minacciato la fragile pace tra le nazioni.

The mitrhil's Saga - Il profeta delle sabbie e la veggente delle AcqueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora