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Mi sveglio di colpo, il cuore mi martella nel petto, il respiro è affannoso, quasi soffocato. Ci metto qualche secondo a rendermi conto che era solo un sogno, che non è ancora mattina. Un maledetto sogno. Mi passo una mano sul viso, tentando di scacciare l'agitazione che mi avvolge ancora, come se fossi rimasto intrappolato in quegli occhi.

Lo sento muoversi dal suo letto.
Evidentemente l'ho svegliato. Prima che possa scusarmi, la sua voce bassa e impastata dal sonno mi raggiunge.

«Che succede?» domanda piano, ancora mezzo addormentato.

Non riesco a rispondere subito. Sto ancora cercando di riprendere fiato, di scacciare quella sensazione di soffocamento che stringe il mio petto. Taehyung si solleva leggermente «Tutto bene?» sussurra, la voce è più morbida, ma percepisco un tocco di preoccupazione che non riesce a nascondere.

Annuisco piano, anche se non riesco ancora a parlargli. «Scusa» mormoro finalmente, cercando di calmarmi del tutto, mentre lui continua a fissarmi, probabilmente chiedendosi cosa diavolo mi stia succedendo.

Taehyung rimane in silenzio per un momento, forse valutando se insistere o lasciarmi in pace. Poi, con un movimento lento, si avvicina leggermente. Non lo vedo chiaramente nel buio della stanza, ma sento la sua presenza più vicina. «Stavi sognando?» domanda con una calma che mi disarma. Il suo tono non è invadente, sembra quasi che non voglia forzare una risposta.

Non posso mentirgli. «Sì, ma sto bene ora» sussurro, abbassando lo sguardo, anche se nel buio lui non può vederlo.

Taehyung annuisce, o almeno credo, e poi si stende di nuovo sul cuscino, ma non si gira dall'altra parte. Rimane lì, in silenzio, ancora sveglio.
Il battito del mio cuore è ancora veloce.

«Posso sapere che hai sognato?» domanda con calma.

«Solo un sogno stupido. Ora sto bene, puoi tornare a dormire e far finta di non conoscermi» rispondo, cercando di minimizzare la situazione, anche perché sarebbe difficile spiegargli cosa ho sognato.

«A me è sembrato più di un sogno stupido» replica lui, con un tono che suggerisce che non è convinto.

«Lo era» ribatto, cercando di mantenere la mia posizione.

«Se lo dici tu» mormora, ma la sua voce è seria. «Se è qualcosa di pesante, liberatene subito o finirà per ucciderti»

Le sue parole mi colpiscono, e mentre rifletto su quanto ha detto, mi sforzo di rilassarmi, chiudo gli occhi e cerco di svuotare la mente.

Sento Taehyung che si rigira nel letto, e io seguo il suo esempio. Sento il suo e il mio respiro diventare regolare e calmo mentre la stanchezza mi avvolge di nuovo.

*

Il mattino arriva davvero questa volta, ma senza sole. Solo pioggia e nuvole grigie che avvolgono la casa. Di Taehyung non c'è traccia. Mi alzo e mi lavo, sentendomi un po' uno schifo.

Dopo essermi sistemato, controllo tutta la casa, ma Taehyung sembra sparito. In cucina incontro solo Min-Jun, intento a fare colazione. Mi dice che Taehyung è fuori con i suoi amici. E così, la giornata scorre lenta, con la pioggia che continua a battere incessante contro le finestre. Mia madre torna dopo il suo turno di lavoro, ma fino a cena, Taehyung rimane solo un ricordo sfuggente. Dentro di me spero che non abbia sospettato nulla del sogno che ho fatto.

Min-Jun mi rassicura che il giorno dopo arriveranno a sistemare la finestra di Taehyung, e lo rassicuro a mia volta che questa situazione non mi crea disagio. Non voglio che si preoccupi per me e che sospetti la minima cosa della situazione tra me e suo figlio.

Eclipse: Fratelli D'Ombra  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora