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Taehyung non dice nulla quando esco dalla stanza, e quel silenzio mi pesa più di qualsiasi risposta. La pioggia fuori continua a battere contro le finestre, il suo ritmo costante sembra riempire l'aria vuota che ha lasciato la sua mancanza di parole. Mi fermo un attimo nel corridoio, con la mano ancora sulla maniglia della porta chiusa.

Non so cosa mi aspettassi da lui, forse una battuta acida o un cenno di sfida, ma niente. Solo silenzio. È strano come a volte il suo atteggiamento mi faccia sentire in trappola, come se fossi sempre in bilico tra il volerlo capire e il voler fuggire da tutto questo.
Ma è proprio quello che ho fatto, fuggire da lui.

Mi dirigo verso la cucina, ancora indeciso su cosa fare davvero. Quando arrivo, sento le voci di mia madre e di Min-Jun che chiacchierano, la loro conversazione sembra tranquilla, come se i loro figli non stessere vivendo due situazioni completamente opposte. Entro in cucina e li trovo seduti al tavolo, intenti a parlare del più e del meno, una scena che ancora adesso mi crea un senso di disagio profondo.

«Oh, Jungkook» dice mia madre, alzando lo sguardo. «Come va? Hai finito di studiare? Taehyung dov'è?» mi chiede con un sorriso, ignara di tutto quello che sta succedendo.

Cerco di non tradire le mie emozioni e rispondo con calma «Sì, ho appena finito di studiare. Taehyung è già a letto, sta dormendo.»

Mia madre annuisce, sembrando soddisfatta della risposta. Ma io non riesco a togliermi dalla testa quanto mi manchi averla tutta per me. Mi manca quando parlavamo solo noi due, quando la casa era nostra e non c'erano terze persone a invadere ogni angolo. Adesso sembra che ci sia sempre qualcuno in mezzo, qualcosa che ci separa, anche se non sembrerebbe visto da fuori.

Min-Jun mi guarda e aggiunge: «Ah, abbiamo aggiustato la finestra in camera di Taehyung oggi. Finalmente, così non dovrà più dormire in camera tua»

Annuisco, un po' sollevato. Stanotte Taehyung potrà tornare nella sua stanza e io potrò riprendermi la mia. Ma quel sollievo è solo superficiale, sotto la pelle mi sento ancora a disagio, come se niente si fosse davvero risolto.
Mi siedo al tavolo, cercando di concentrarmi sulla conversazione, ma la mia mente vaga ancora.

Quando arriva l'ora di cena, decido di aiutare mia madre in cucina. Mi muovo in modo automatico, tagliando le verdure, mescolando la salsa, ma la mia mente è altrove. Penso a Taehyung, e a quella strana situazione che si è creata con lui, e a quanto mi senta intrappolato in questa situazione.

Mentre i profumi iniziano a diffondersi per la cucina, mia madre mi lancia un'occhiata, notando forse la mia distrazione. Ma non dice nulla, e io continuo a cucinare accanto a lei, cercando di mettere da parte i miei pensieri.

Una volta che tutto è pronto, mi offre un sorriso stanco «Tesoro, perché non vai a chiamare Taehyung?» Annuisco, asciugandomi le mani sul grembiule, e mi avvio verso la mia stanza. Quando apro la porta, lo trovo ancora lì, addormentato nel mio letto. La sua espressione sembra finalmente tranquilla, il respiro profondo e regolare. Per un attimo penso di svegliarlo, ma poi mi fermo.

Forse è meglio lasciarlo riposare, dopo tutto quello che è successo. Richiudo la porta con delicatezza e torno in cucina.

«Sta dormendo ancora» annuncio, e mia madre mi lancia uno sguardo preoccupato, ma non insiste.

Così la cena si svolge in silenzio, solo noi tre a tavola. Mia madre cerca di mantenere la conversazione leggera, mentre Min-Jun mangia tranquillamente, come se tutto fosse normale. Ma io continuo a sentire l'assenza di Taehyung, come un vuoto nella stanza.

Dopo cena, torno in camera, cercando di fare il meno rumore possibile. Quando apro la porta, trovo Taehyung ancora addormentato nel mio letto. La luce soffusa della lampada, che avevo accesso prima, illumina appena il suo volto, rendendolo quasi innocente per un momento. Ma è la sua maglietta a catturare la mia attenzione. C'è una macchia scura sul tessuto, proprio dove ha la ferita alle costole. Il sangue è riuscito a filtrare attraverso le garze, tingendo la stoffa.

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