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Durante la seconda puntata, giudicata da Klein, arrivo terza portando una coreografia di mordern.
Anche se non è il mio stile ho ricevuto molti complimenti, e sono contentissima di questo.
Sto lavorando molto in sala e il fatto che i miei sforzi si vedano mi fa stare bene.

Tornati in casetta sento un'aria tesa, e poco dopo scopro che Trigno e vibes hanno litigato. Sempre in mezzo alle cose sta lui. Ha già litigato con tutti i suoi compagni di stanza, poi passerà a quelli accanto.

Non mi sono soffermata troppo sulla questione, ma a quel poco che ho capito Trigno ha parlato troppo e Vibes non l'ha presa bene.

...

Sono seduta sul mio letto quando sento la voce di Maria salutarmi.
"Come va?" mi chiede e semplicemente rispondo tutto bene, che sto lavorando molto ma sono contenta dei risultati.

"Mi sono accorta che sei l'unica a non avere neanche una foto attaccata" guardo la parete vuota accanto a me. "Perché?" continua. Il motivo non l'ho detto a nessuno, ma Maria la vedo come una mamma, un porto sicuro per noi.

"Perché vedere le foto delle persone a me care o di me da piccola mi fanno venire nostalgia" sento gli occhi lucidi, ma non voglio piangere, non mi piace. "Pensare al passato mi devasta, ripenso a quei momenti che non tornano più e li rimpiango. Momenti in cui ero spensierata, in cui non mi facevo così tanti problemi e in cui il mio unico scopo era ballare. Lo è ancora, ma adesso è tutto più complicato. Cerco sempre di fare uscire la bambina che è in me, per non scordare quella parte importante" Le lacrime che fino a un secondo prima ero riuscita a trattenere ora escono a fiumi.

"Ho la costante paura di non godermi il momento e di ripensare al passato con rimorso al posto di felicità"
Dopo questo mi sento liberata da un peso, un masso ficcato nel cuore.

Con Maria abbiamo parlato un bel po'. Mi ha raccontato che anche lei era ed è così e quindi mi può capire. Mi sono sentita confortata. È incredibile come quella donna riesca a farci stare meglio anche nei nostri momenti peggiori.

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"Almeno a Milano non ci sono tutti i lavori ai monumenti" dice trigno cercando di screditare Roma. "Mbé ovvio, i monumenti nun ce li avete" Siamo seduti sul divanetto e non so come siamo finiti a parlare di Roma e Milano. Ovviamente la mia città batte di mille volte quella in cui vive il moro, e in fondo lo sa anche lui, ma sono più di 5 minuti che parliamo di questa cosa e non è la prima volta.

"E veramente vuoi confronta' i romani co' i milanesi, ma dai su" dico facendo un gesto con la mano. Lui ride e i nostri sguardi si incrociano. Guardo quei occhi, quei dannatissimi occhi che ogni giorno sento seguirmi. 

"Ma Milano rimmarrà sempre più bella di Roma" mi rilancia il cuscino che gli avevo lanciato in precedenza. "A ciccio, la cosa più bella de Milano è il treno pe' Roma" e detto questo mi alzo per prendere qualcusa da mangiare. I suoi occhi mi seguono in ogni movimento, e la cosa non mi dispiace.

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"Ma lo sai che Pietro si è lasciato" mi dice Alessio. Lo guardo perplessa, un pò perchè la notizia mi sciocca e un pò per fargli intendere che non me ne frega niente. "E quindi?" Lo conosco il motivo per cui me l'ha detto: tuttti pensano che ci sia qualcosa in più tra di noi ma non capiscono che non è così. 

A dire il vero questa cosa mi ha dato un sospiro di sollievo, ma perchè?  Una domanda però mi sorge subito, meno di una settimana fa diceva che gli mancava e ora si sono lasciati? Non mi va di chiederglielo, non è il caso, ma mi sembra strano. 

...

La settimana passa molto velocemente e per fortuna anche la terza puntata. Come giudice ballo c'era Rossella Brescia e io sono arrivata di nuovo seconda con una coreografia di classico. Tutta la mia gioia svanisce quando vedo Trigno arrivare ultimo nella gara canto. Questa volta mi trovo d'accordo con Rudy, poteva fare molto di più, ma quella maglietta gli stava d'incanto e quando ci siamo guardati ho provato un sensazione strana. 

Ovviamente non sono mancati i nostri video e le battutine quando ridevamo e questa volta ci si è messsa in mezzo anche la Pettinelli, ma tanto sappiamo che non c'è nulla. 

Torniamo in casetta e Pietro sembra tranquillo, ma so che non è così. Fa il forte, ma ha paura, giustamente. "Come va?" chiedo sedendomi sulle poltrone del giardinetto sul retro. Lui alza le spalle mentre si accende la sigaretta, sta in piedi davanti a me. "Hai paura?" Sa che può parlare tranquillamente, ma con la testa fa cenno di no. Lui e  il suo carattere di merda.

L'unica cosa che il moro fa è sedermisi accanto, e quel contatto fa bene a entrambi. 

Tra Roma e Milano -Trigno Amici24-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora